Variante inedita

Per la prima volta, alle BMW Serie 3 tradizionali e station wagon (le Touring) si affianca un’originale versione con il portellone: la BMW Serie 3 Gran Turismo (abbreviato in GT). Un modello che coniuga l’aspetto dinamico della berlina, a interni più spaziosi di quelli della Touring. Il trucco? 20 cm in più, ottenuti anche allungando il passo (la distanza fra il centro delle ruote anteriori e quello delle posteriori), che hanno fatto lievitare la lunghezza della Gran Turismo fino a 482 cm, contro i 462 delle altre Serie 3.
Prezzi salati
Già in vendita, la BMW Serie 3 Gran Turismo (nelle foto con il kit estetico M opzionale) è proposta con i 2.0 turbodiesel da 143 e 184 cavalli e con tre motori a benzina (tutti turbo): i 2.0 a 4 cilindri, con 184 e 245 cavalli, e il 3.0 a sei cilindri (oggetto del test) che di cavalli ne ha addirittura 306. Nel corso dell’anno si aggiungeranno altre versioni, comprese quelle a trazione integrale. I prezzi della Gran Turismo sono elevati, anche alla luce di una “dote” non proprio generosa: si va da 38.940 euro per la 320i a benzina a 52.790 per la 335i Modern a sei cilindri (sempre a benzina).
Le gambe ringraziano
Della maggiore lunghezza della BMW Serie 3 Gran Turismo beneficiano i passeggeri posteriori (dispongono di sette centimetri supplementari per allungare le gambe) e il baule: con cinque posti in uso, la sua capienza è di 520 litri contro i 495 della Touring e i 480 della berlina. Permane qualche limite di accessibilità al divano per via del tetto basso e arcuato. Viceversa, l’ampio portellone, con la soglia vicino al suolo, garantisce un comodo accesso al bagagliaio.
Stessi pregi e difetti
Per il resto, l’abitacolo raffinato e con una nota di sportività della Gran Turismo è quello delle altre Serie 3. Pertanto, il divano è sempre comodo solo per due persone: una terza, seduta al centro, deve fare i conti con l’alto tunnel di trasmissione. La plancia, poco invadente, è ordinata, costruita con cura certosina, e la posizione di guida bassa è da sportiva. Al pari delle altre Serie 3, il pomello dell’iDrive (con cui gestire i servizi di bordo) fra i sedili anteriori è scomodo: oltre che arretrato, richiede tempo (e pazienza) per imparare a manovrarlo a dovere.
Maneggevolezza ok
Nonostante la notevole lunghezza, la BMW 335i Gran Turismo Sport non è tanto meno agile delle “sorelle” più corte. Merito anche delle sospensioni adattive (1.100 euro): cambiano taratura in tempo reale, anche in base alla modalità del sistema EcoPro scelta tramite il tasto a sinistra della leva del cambio. Questo dispositivo (di serie) varia su quattro impostazioni la risposta dinamica dell’auto e, nelle due più sportive, irrigidisce parecchio gli ammortizzatori. “Mettere a terra” i 306 cavalli del 3.0 a sei cilindri a trazione solo posteriore non è un problema, anche grazie alle maxi ruote di 19 pollici (970 euro). Ma nelle curve strette (specie con una delle due funzioni Sport attive, in cui il motore risponde in modo più rabbioso) occorre dosare il gas per evitare slittamenti.
Cattiveria in guanto di velluto
Per il resto, questo sei cilindri spinge con vigore a ogni regime (accompagnato da una sonorità piena) senza essere brusco. A rendere gradevole la guida, contribuiscono anche lo sterzo preciso e il veloce quanto dolce cambio automatico a otto marce (2.500 euro). Lo “0-100” coperto in soli 5,4 secondi e la velocità massima di 250 km/h promessi dalla casa ci sembrano verosimili e il consumo medio calcolato dal computer di bordo nel corso del test accettabile: circa 10 km/l. La nota stonata? La visibilità posteriore, quasi zero per via dei larghi montanti del tetto e del lunotto molto inclinato. E, nonostante il prezzo elevato della BMW Serie 3 Gran Turismo, per i sensori posteriori di distanza si devono aggiungere 500 euro.
Secondo noi
PREGI
> Baule. Oltre che grande, è pratico.
> Cambio. Rapido, morbido e con una comoda modalità manuale con levette al volante.
> Motore. Ha una risposta corposa e non beve troppo.
DIFETTI
> Prezzo. Elevato, anche considerando che si tratta di un’auto di qualità.
> Servizi di bordo. La manopola dell’iDrive non è il massimo della praticità.
> Visibilità. Dietro, non si vede quasi nulla.