La Mazda MX-5 è fra quelle auto per cui non servono lunghe presentazioni, visto che in quasi 30 anni (ha esordito nel 1989) si è affermata come una fra le spider a due posti più divertenti e sincere da guidare: merito del peso contenuto, dello sterzo preciso e della grande maneggevolezza. Queste caratteristiche si ritrovano anche nella quarta generazione, in vendita dal 2015, che ora riceve diversi aggiornamenti che vanno dalla dotazione di sicurezza, alla regolazione del volante (ora anche in profondità) ai motori: i 1.5 e 2.0 sono stati adeguati alla normativa anti-inquinamento Euro 6d-Temp (obbligatoria da settembre 2019) e resi ancor più “gustosi”. In particolare, il 2.0 passa da 160 a 184 CV e allunga fino al regime massimo di 7.500 giri (700 giri in più di prima), dimostrandosi quindi ancor più elastico e sfruttabile.
Gli stilisti della casa giapponese non hanno ritoccato la carrozzeria della Mazda MX-5 2019, ma in effetti non ce n’era bisogno. La spider, lunga solo 392 cm, mantiene infatti un look ancora molto personale e ricco di carattere, più deciso rispetto alle generazioni del passato: i sottili fari anteriori a led (di serie), il lungo cofano e la coda sono da vera sportiva. L’impressione è analoga sulla Mazda MX-5 RF, la versione del nostro test, dove al posto della capote in tela c’è un tettuccio rigido ripiegabile elettricamente: per aprirlo o chiuderlo basta tener premuto un tasto sulla consolle e aspettare 13 secondi, a patto di non superare i 10 km/h. Le uniche novità per l’esterno delle MX-5 2019 riguardano le personalizzazioni: è ordinabile la capote in tela marrone e cambiano i colori dei cerchi di 16” e 17”, ora in nero metallizzato anziché grigio canna di fucile.
Anche l’interno è rimasto invariato, ma sulla rinnovata Mazda MX-5 è presente una novità destinata a far contenti i guidatori più alti: il volante si può regolare non soltanto in altezza ma anche in profondità (di 3 cm). Grazie a questa novità sarà più facile trovare la posizione di guida migliore. Peccato però che l’inclinazione degli schienali resti a leva: avremmo preferito una rotella, che permette di ottenere regolazioni più precise. Il cruscotto è formato da tre strumenti, due a lancetta (il tachimetro e, al centro, il contagiri) e uno digitale: ha le funzioni di computer di bordo, sulla RF mostra lo stato di apertura/chiusura del tettuccio e riproduce i cartelli con i limiti di velocità. Lo schermo nella consolle di 7” integra ora le funzionalità Apple CarPlay e Android Auto e può essere controllato tramite i tasti e il pomello fra i sedili, una soluzione molto utile per non distrarsi quando si è al volante. La Mazda però non ha migliorato sulla MX-5 alcuni dettagli interni, come ad esempio le alette parasole: danno l’impressione di essere fatte al risparmio.
Le principali novità dell’aggiornamento riguardano i motori a benzina quattro cilindri 1.5 e 2.0 della Mazda MX-5, rivisti in funzione della normativa Euro 6d-Temp. Sul 2.0 del nostro test i tecnici hanno migliorato la combustione, rivisto gli iniettori e alleggerito alcuni componenti interni, a partire dai pistoni e dalle bielle, il tutto per migliorare l’efficienza senza pagar dazio una volta su strada, dove il 2.0 si rivela ancora più godibile e “malleabile”: è più potente (da 160 a 184 CV), ha un allungo più consistente ed emette un rombo più gradevole, grazie a un nuovo silenziatore dell’impianto di scarico. La coppia è aumentata da 200 a 205 Nm. Il 1.5 passa invece da 131 a 132 CV, raggiunge anch’esso i 7.500 giri e riprende alcune migliorie dal 2.0, come i nuovi iniettori o le modifiche sul fronte dell’efficienza. L’aumento della coppia è più modesto: da 150 a 152 Nm.
Alla Mazda MX-5 basta una manciata di secondi per conquistare chi la guida, visto che fin dall’avviamento si apprezza il rombo pieno del 2.0. Il cambio manuale a 6 marce (volendo c’è anche quello automatico, ma solo per l’allestimento Exceed) ha una leva corta e ben manovrabile, la frizione è “solida” ma precisa e lo sterzo rende l’auto un fulmine nelle curve, dove si apprezzano l’assetto neutro e la grande maneggevolezza. La meccanica a trazione posteriore della MX-5 è di alto livello, e sul misto si apprezza la perfetta ripartizione di peso fra i due assi, anteriore e posteriore. Alla luce di queste caratteristiche il percorso ideale per la Mazda MX-5 è su una strada statale di montagna o in riva ad un lago, frangenti in cui la spider può essere guidata anche con un filo di gas: il 2.0 infatti è molto rotondo e assicura riprese senza indecisioni già a partire da 1.500 giri, quando tira fuori l’auto dalle curve senza costringere il guidatore a scalare marcia (in tal senso aiuta il peso di 1.073 chili), ma sfodera un bel carattere superati i 3.500 giri e allunga deciso fino a 7.500 giri.
Nella guida in souplesse è possibile lasciare innestata la terza marcia e concentrarsi soltanto su acceleratore e sterzo: il 2.0 è talmente generoso che quasi ci si può dimenticare del cambio. Fra i suoi pregi ci sono anche i consumi, che nel corso del nostro primo contatto si sono attestati a 13 km/l (a fronte di una media sul nuovo ciclo di omologazione WLTP di 14,5 km/litro): un valore da non disprezzare considerando il percorso ricco di montagna e la guida brillante. Lo smorzamento delle sospensioni è buono, a beneficio del comfort. Tuttavia, nei viaggi a bordo della Mazda MX-5 si sente la mancanza di qualche vano portaoggetti in più: ne farebbe comodo uno nella plancia (manca il cassettino portadocumenti) e non ci sono nemmeno le tasche nelle portiere. Gli unici scompartimenti sono dietro e fra i sedili.
La Mazda MX-5 2019 parte da 27.850 euro con il motore 1.5 e da 31.500 euro con il 2.0. Per la versione RF bisogna aggiungere 2.500 euro. Chi vuole guidare in maniera sportiva dovrà ordinare l’allestimento Sport (solo con il 2.0), che rispetto alla Exceed aggiunge i cerchi di 17”, i sedili più profilati e soprattutto il differenziale autobloccante meccanico, che migliora l’aderenza nelle curve più strette. Per 400 euro c’è un pacchetto con diversi aiuti alla guida, anch’essi fra le novità della MX-5: sono inclusi il sistemi che riproduce nel cruscotto i limiti di velocità, il rilevamento della stanchezza nel guidatore, la frenata automatica d’emergenza fino a 80 km/h e il sistema che arresta l’auto nelle “retro” fino a 8 km/h.
Pregi
> Cambio: è un 6 marce preciso e rapido negli innesti
> Guida: reattiva e maneggevole, la MX-5 è divertentissima fra le curve
> Motore: il 2.0 ha un bel vigore e non manca di allungo.
Difetti
> Apertura tetto: sulla MX-5 RF avviene in movimento solo fino a 10 km/h
> Finiture: alcuni dettagli interni, come le alette parasole, non sono molto curati
> Regolazioni sedile: al posto della leva avremmo preferito un sistema a rotella, più preciso
Carburante | benzina |
Cilindrata cm3 | 1998 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 135 (184)/7000 giri |
Coppia max Nm/giri | 205/4000 |
Emissione di CO2 grammi/km | 156 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 + retromarcia |
Trazione | posteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Le prestazioni dichiarate | |
Velocità massima (km/h) | 220 |
Accelerazione 0-100 km/h (s) | 6,8 |
Consumo medio (km/l) | 14,5 |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 392/174/124 |
Passo cm | 231 |
Peso in ordine di marcia kg | 1055 |
Capacità bagagliaio litri | 127 |
Pneumatici (di serie) | 205/45 R17 |