Questa suv-coupé di taglia media (è lunga 440 cm, larga 180 e alta 157) è filante e ricca di soluzioni originali, anche se non sempre pratiche. Un esempio sono le minuscole porte posteriori, prive di maniglie esterne e con apertura controvento che è possibile solo dopo aver aperto anche quelle anteriori: entrare dietro è complicato. Nel frontale spicca invece la sottile mascherina, mentre le fasce in plastica attorno ai parafanghi e alla base delle fiancate danno un aspetto muscoloso e proteggono dai piccoli urti da parcheggio o dal pietrisco. L’abitacolo è moderno e ben rifinito, con uno schermo di 7 pollici (per la verità montato un po’ troppo in basso) da cui regolare le funzioni del “clima” bizona. Della stessa misura il display del sistema multimediale, stavolta nella plancia. Le finiture sono molto accurate, ma c'è poco spazio sul divano, e, come detto prima, arrivarci non è semplice. Piccolo, poi, il bagagliaio. L'originalità si ritrova nella meccanica. Ci sono due versioni della Mazda MX-30, che è solo a trazione anteriore. Quella elettrica è mossa un motore elettrico da 143 cavalli collegato alle ruote anteriori: la batteria agli ioni di litio da 35,5 kWh garantisce un’autonomia di soli 200 km, stando ai dati di omologazione in base al ciclo WLTP. C'è poi la versione R-EV, in pratica una plug-in: la batteria è di soli 17,8 kWh, per cui una ricarica completa consente 85 km. Ma in più c'è un compatto motore Wankel (cioè a benzina ma dotato di rotore invece che di pistoni) che entra in gioco quando termina la riserva di elettricità. Il Wankel aziona un generatore, che a sua volta serve per far girare il motore elettrico (l'unico che fornisce la trazione, e ha 170 CV). Ma i cavalli del Wankel sono solo 74, per cui in salita a batteria scarica serve pazienza. E i consumi non sono bassi.