La crossover media Mazda CX-30, nata nel 2019, si rinnova. Nessuna novità nello stile; del resto, l’auto resta elegante e attuale. A cambiare (come nella berlina 3, con cui condivide la base meccanica) è il motore: al posto del 2.0 mild hybrid con 122 o 150 CV arriva un nuovo quattro cilindri addirittura 2.5, sempre ibrido “leggero”. La Mazda conferma così le sue scelte in controtendenza: le altre case puntano sui motori turbo di cilindrata relativamente ridotta, lei no. La nuova unità fornisce 140 CV e rimedia in parte alla scarsa coppia motrice ai bassi e medi regimi (il valore massimo è di 238 Nm a 3.300 giri, mentre prima era di 213 Nm a 4.000 giri).
Tutto questo, tenendo conto dei dati ufficiali, con un consumo medio simile (16,7 km/litro invece dei 16,9 per la 2.0) frutto di un peggioramento in città (12,8 km/l invece di 13,7) e di un miglioramento in autostrada (dove, secondo la casa, la 2.5 beve il 7,1% in meno dell’altra). Il prezzo di partenza della nuova Mazda CX-30 è di 27.950 euro, solo 100 euro in più rispetto a quello della vecchia 2.0. La vettura continua poi a essere proposta anche con la versione 2.0 mild hybrid chiamata Skyactiv-X, che dispone di un particolare sistema d’accensione della benzina che in certe condizioni avviene per compressione (controllata però da una candela) con vantaggi per prestazioni e consumi. Per la Skyactiv-X, che ha 186 CV, i prezzi partono da 31.950 euro.
La Mazda CX-30 è una crossover slanciata, con un frontale pulito, fari affusolati, finestrini piccoli, fiancate “morbide” e vistose protezioni in plastica sui passaruota e nella parte bassa della carrozzeria. Anche gli interni sono eleganti; in questa ricca versione Takumi, la pelle nera riveste i sedili (regolabili elettricamente e riscaldabili) e si accompagna alla ecopelle marrone nel tunnel centrale e nel poggiabraccia delle porte. Comodi e facili da raggiungere i tasti e i pomelli per la gestione del “clima” automatico bizona; pratici anche i comandi presenti nel tunnel centrale per regolare il volume dell’hi-fi dello specialista Bose con 12 altoparlanti (di serie) e per navigare fra i menù del sistema multimediale con display di 10,3”, che diventa “touch” solo quando si usano Apple CarPlay e Android auto (con connessione wireless). L’impianto resta superato nella grafica e ha poche funzioni, ma è facile da usare e ora comprende l’assistente Amazon Alexa, che permette di gestire “a voce” la navigazione e l’uso del cellulare, consentendo anche d’impostare dall’auto il funzionamento di dispositivi connessi (luci, riscaldamento) nella propria abitazione.
Dentro c’è agio per quattro persone (davanti le poltrone sono morbide e abbastanza avvolgenti) mentre in cinque si sta un po’ stretti, soprattutto dietro, dove il tunnel nel pavimento è ingombrante. La soglia del baule è un po’ alta (dista 74 cm da terra), mentre il vano (regolare nella forma) offre 422 litri con divano in uso e 1.398 litri a schienale giù e caricando fino al soffitto.
Il 2.5 (omologato alla più recente normativa antiinquinamento Euro 6e) appare in effetti un po’ più vispo del 2.0 ai bassi regimi, ma il modo di funzionamento resta quello: allunga con regolarità, con un rombo gradevole e senza vibrazioni (ha due contralberi di equilibratura), ma per riacquistare velocità con un certo brio tocca mettere mano al valido cambio manuale sei marce (a 2.000 euro in più si può avere con la trasmissione automatica, sempre a sei rapporti), che ha una leva corta e degli innesti precisi. Per dare un’idea delle prestazioni, precisiamo che la casa dichiara 9,7 secondi nello “0-100”, invece di 10,6 e 8,8 secondi rispettivamente per le 2.0 da 122 e 150 CV (la 2.5 pesa 29 kg in più). Quanto ai consumi, in attesa di una prova con i nostri strumenti di precisione, possiamo dire che sembrano piuttosto contenuti: guidando senza badare al risparmio fra statali e provinciali, abbiamo “visto” nel display del cruscotto 14,5 km/l. Nelle curve l’auto è stabile e il rollio non è mai troppo fastidioso: lo sterzo è poco diretto, ma ha una buona “consistenza”.
Sono ben sei le versioni per la Mazda CX-30: Prime Line, Centre Line, Homura, Nagisa, Exclusive Line e Takumi. Il prezzo di partenza della Prime Line con il motore della prova è di 27.950 euro, che arrivano a 35.550 euro per questa più “ricca” Takumi, che ha di serie, fra l’altro, la guida semiautonoma, l’head-up display e i fari a matrice di led.
Carburante | benzina |
Cilindrata cm3 | 2488 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 103 (140)/5000 giri |
Coppia max Nm/giri | 238/3300 |
Emissione di CO2 grammi/km | 135 |
No rapporti del cambio | 6 + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Le prestazioni dichiarate | |
Velocità massima (km/h) | 194 |
Accelerazione 0-100 km/h (s) | 9,7 |
Consumo medio (km/l) | 16,7 |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 440/185/154 |
Passo cm | 266 |
Peso in ordine di marcia kg | 1380 |
Capacità bagagliaio litri | 422/1398 |
Pneumatici (di serie) | 215/55 R 18 |
Serbatoio litri | 51 |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
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Mazda Cx 30 usate 2019 | 16.299 | 19.090 | 21 annunci |
Mazda Cx 30 usate 2020 | 16.000 | 19.560 | 40 annunci |
Mazda Cx 30 usate 2021 | 16.800 | 20.250 | 76 annunci |
Mazda Cx 30 usate 2022 | 18.399 | 21.140 | 34 annunci |
Mazda Cx 30 usate 2023 | 20.299 | 22.800 | 21 annunci |
Mazda Cx 30 usate 2024 | 25.490 | 27.200 | 2 annunci |