Dopo la Mini elettrica a tre porte, arriva quella a cinque: la Mini Aceman. La meccanica è la stessa, ma la linea, pur riprendendo il caratteristico stile delle auto della casa, è completamente diversa; si tratta, infatti, di una piccola crossover. Costruita anch’essa in Cina, è lunga 408 cm: come la Jeep Avenger, che è una delle sue principali rivali. Due le versioni: la E (da € 35.100, con batteria da 38,5 kWh usabili e 184 CV) e la SE del test (da 38.500 euro, con 49,2 kWh e 218 cavalli). La ricarica avviene in corrente alternata fino a 11 kW e in continua fino a 95 kW (70 per la E): sono valori nella norma per la categoria. Noi abbiamo guidato una Favoured, che “sfonda” il muro dei 40.000 euro; sono tanti soldi, ma le concorrenti non sono più a buon mercato. Inoltre, la Aceman offre accessori piuttosto rari in una vettura di queste dimensioni, come il “clima” bizona, il tetto panoramico e l’head-up display (tutti di serie nella Favoured).
Entrando nell’abitacolo della Mini Aceman, il colpo d’occhio è notevole: il grande display circolare oled fa bella mostra al centro, le luci d’ambiente che filtrano sulla destra sono d’effetto e originale è anche il tessuto tecnico che ricopre plancia e pannelli porta (ma senza un’imbottitura sottostante). D’altro canto, le plastiche sono tutte dure e con qualche imperfezione di stampaggio e ci sono altre evidenti economie, a partire dal bracciolo (fisso) per il guidatore montato su una staffa di metallo ben poco curata. Inoltre, mancano le maniglie al soffitto e le luci nelle alette parasole. Lo spazio non abbonda: davanti, chi è molto alto si trova con le ginocchia appoggiate agli appigli per chiudere le porte, mentre dietro ci sono pochi centimetri a disposizione per le gambe (che devono anche stare molto piegate a causa del pavimento alto). Il bagagliaio è di 300 litri, con una bocca di carico piuttosto piccola e soglia a ben 79 cm da terra.
Come tutte le Mini più recenti, la Aceman è priva di cruscotto e molte informazioni vengono proiettate sul vetrino dell’head-up display, sopra la plancia. Il sistema multimediale di serie è raffinato ma non sempre intuitivo, e la praticità di utilizzo risente del fatto che dal display si gestisca praticamente tutto: anche il “clima”. La tecnologia oled assicura neri “profondi” e colori brillanti; tuttavia, data la forma circolare , le funzioni pensate per un’interfaccia rettangolare (come Android Auto e Apple CarPlay, ma anche i giochi scaricabili dallo store dell’auto) risultano un po’ piccole. Inoltre, cambiando modalità di guida il sistema mostra una nuova schermata e non torna da sé a quella precedente: davvero scomodo.
Alla guida della Mini Aceman, si apprezzano subito le doti di sprint: accelerando a fondo, si parte con grande decisione. La casa parla di uno 0-100 km/h in 7,1 secondi e non abbiamo motivo di dubitarne. Lo sterzo, però, manca di precisione e ha il giusto “peso” solo nella più sportiva modalità Go-Kart, mentre nella predefinita “Core” è fin troppo leggero. Il comfort trae vantaggio dal ridotto rumore di rotolamento, ma i fruscii sono evidenti già dai 110 km/h e con i cerchi di 19” (di serie per questa versione) ogni imperfezione del fondo è trasmessa agli occupanti. Chiudiamo il quadro con i freni, che sono potenti ma con una risposta un po’ “spugnosa” del pedale.
Motore elettrico | trifase |
Potenza massima complessiva kW (CV) | 160 (218) |
Coppia max Nm | 330 |
Tipo batteria | ioni di litio |
Tensione - capacità | 400 V - 49,2 kWh |
Potenza max di ricarica dalle colonnine | |
In corrente alternata | 11 kW |
In corrente continua | 95 kW |
Tempo di ricarica | 5 ore 50 (a 11 kW) |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Le prestazioni dichiarate | |
Velocità massima (km/h) | 170 |
Accelerazione 0-100 km/h (s) | 7,1 |
Autonomia (km, ciclo WLTP) | 406 |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 408/175/151 |
Passo cm | 161 |
Posti | 5 |
Peso in ordine di marcia kg | 1710 |
Capacità bagagliaio litri | 300/1005 |
Pneumatici (di serie) | 225/40 R 19 |