Nuove proporzioni
La quarta serie della
Renault Mégane è una media a cinque porte che vedremo nelle concessionarie a partire dalla fine di gennaio del 2016: le prime consegne sono previste per febbraio, mentre nella seconda parte dell'anno debutterà la wagon Sporter. Non vedrà la luce, invece, una versione a tre porte Coupé (il modello attualmente in produzione resterà comunque a listino ancora per un anno). Più lunga (436 cm, 6 in più) e più bassa della precedente, la nuova Renault Mégane appare molto ben “piantata a terra” per merito delle grandi ruote e dei muscolosi parafanghi posteriori, e si distingue in particolare per le luci: il frontale riprende da vicino quello della recentissima e più grande Talisman, con ampia mascherina cromata e luci a diurne “a C”, mentre nella coda si notano i fanali a led che si prolungano per quasi l'intera larghezza dell'auto.
Da 90 a 205 cavalli
La piattaforma della Renault Mégane è quella di tutti i più recenti modelli medio-grandi della casa francese (Espace, Kadjar e Talisman) e delle Qashqai e X-Trail prodotte dall'alleata Nissan. I motori sono tutti turbo a iniezione diretta: a benzina, i 1.2 TCe da 100 e 130 cavalli e il 1.6 da 205; a gasolio, il 1.5 dCi con 90 e 110 CV (quest'ultimo, nel 2017, anche in una versione ibrida “soft”, per la quale la Renault dichiara consumi medi di 34,5 km/litro) e il 1.6, nelle versioni con 131 cavalli (quello della Mégane che abbiamo guidato) e con 165.
Molto curata
Tra le Renault Mégane, la Bose del test è la più lussuosa. A dare immediatamente un “tono” all'abitacolo sono i sedili rivestiti in morbida pelle (optional a circa 1.500 euro): dall'imbottitura relativamente soffice, sono molto comodi, pur trattenendo bene il corpo in curva; hanno anche i poggiatesta “a libro” (si possono avvicinare al capo) e quello del guidatore dispone pure della funzione di massaggio. Volendo trovare un difetto, lo schienale si regola con una leva invece che con una manopola, che consentirebbe spostamenti più millimetrici; tuttavia, gli scatti sono abbastanza vicini l’uno all’altro da non lasciare troppi “buchi”. Il resto dell'abitacolo è sobrio, ma davvero ben fatto, con assemblaggi senza pecche e materiali e comandi gradevoli alla vista e al tatto. La plancia include il semplice cruscotto con due strumenti a lancetta e uno schermo configurabile, che mostra la velocità massima e i giri del motore. La consolle, poi, ospita lo schermo di 8,7” a sfioramento, le cui schermate si “sfogliano” come in un tablet; da qui, si gestiscono l'hi-fi con 9 altoparlanti (studiato e prodotto dallo specialista Bose), il valido navigatore, il “clima” bizona (i cui comandi principali sono comunque pomelli e tasti, per evitare di doversi destreggiare troppo spesso fra i menu). Dallo schermo si può scegliere anche fra cinque modalità di guida (Eco, Comfort, Neutral, Sport e personalizzabile) che variano principalmente la risposta di motore e la pesantezza dello sterzo, oltre che tinte differenti per l'illuminazione di ambiente e cruscotto. Davanti si viaggia molto comodamente. Dietro, il divano della Renault Mégane è altrettanto ben imbottito, ma lo spazio non è eccezionale: i centimetri per la testa sono abbondanti, mentre quelli per le gambe e i piedi (soprattutto se si regolano in basso i sedili anteriori) sono solo discreti per un’auto di questa categoria. In ogni caso, quattro adulti stanno bene (in tre dietro, invece, si sta strettini). Abbastanza numerosi, ampi e rivestiti con cura i portaoggetti nell'abitacolo, mentre il baule offre una buona capacità (384 litri), oltre a forme regolari e a una buona altezza, due caratteristiche che lo rendono anche ben sfruttabile. Peccato che l'accesso non sia dei più facili: la soglia di carico è a 76 cm da terra, e il piano ben 22 cm più sotto. Inoltre, reclinando il divano, resta un alto gradino. Un insieme di fattori che richiede qualche sforzo in più per la schiena quando si carica.
Comoda e vivace
Dovendo definire in breve come va la Renault Mégane 1.6 dCi Bose, basterebbe una parola: comfort. L'auto è silenziosa anche in piena accelerazione e quando ci si spinge oltre i 130 orari, mentre buche e dossi rallentatori vengono superati in souplesse, senza reazioni brusche. Con ciò, non si pensi di guidare una “barca”: le reazioni non sono istantanee, ma il rollio è sempre ridotto e lo sterzo restituisce una precisa sensazione del fondo stradale, oltre ad avere una risposta omogenea e ben calibrata. Inoltre, l'auto si riallinea da sola molto rapidamente in caso di bruschi scarti di traiettoria, e offre una buona aderenza. Il 1.6 dCi è progressivo e più vivace dai 1500 ai 4500 giri, ma continua a spingere fino ai 5100: tanti, per un diesel. La casa dichiara 10 secondi per passare da 0 a 100 orari e 198 km/h di velocità di punta: ci sono sembrati valori del tutto realistici. Quanto al cambio manuale, ha innesti precisi e morbidi, anche se la leva ha una corsa un po' lunga (mentre il pedale della frizione, pesantuccio, richiede un po' di abitudine). A 130 orari si viaggia a 2450 giri: non pochi per un diesel moderno. Ma i consumi sembrano risentirne poco, dato che alla fine di un test su strade di ogni genere, abbiamo letto nel computer di bordo quasi 20 km/litro (invece dei 25 dichiarati). Quanto alla visibilità, davanti è buona ma verso la coda (e di tre quarti) si fanno i conti con i montanti posteriori molto spessi e il piccolo lunotto. In manovra, comunque, i sensori di distanza (di serie davanti e dietro) vengono in aiuto.
Si parte da 18.650 euro
Alla base della gamma della Renault Mégane c'è la Life, con “clima” manuale, cruise control e radio con schermo di 4,2”; con il 1.2 a benzina da 100 CV costa 18.650, mentre con il 1.5 a gasolio (90 cavalli) 19.750 euro. Per 1.800 euro in più, la Zen offre i cerchi in lega (di 16”), finiture esterne cromate, alzavetro elettrici anche dietro e il display a sfioramento; la Intens (1.700 euro in più, a parità di motore) aggiunge lo schermo di 7” con navigatore, il “clima” bizona, il sistema di accesso senza chiave, i sensori di distanza posteriori, la ripetizione dei segnali stradali nel cruscotto e gli abbaglianti automatici. Le sportiveggianti GT Line (ulteriori 1.600 euro aggiuntivi) hanno i cerchi in lega di 17”, i sensori di parcheggio anche davanti, i fari full-led, il volante sportivo, i vetri posteriori scuri, paraurti più grintosi e il display di 8,7”. Le Bose (altri 200 euro) hanno la stessa, notevole dotazione, ma l'estetica meno vistosa delle versioni “normali”, e in più l'hi-fi con nove altoparlanti e i sedili rivestiti in tessuto ed ecopelle; la 1.2 TCe Bose da 130 cavalli costa 25.150 euro, e la 1.5 dCi (da 110) 25.850. Completano la gamma le più grintose GT: paraurti come le GT Line, ma cerchi di 18”, sistema 4Control a quattro ruote sterzanti che migliora la maneggevolezza e motori più potenti: i 1.6 a benzina da 205 CV e a gasolio da 165, entrambi solo con il cambio a doppia frizione. Prezzi, rispettivamente, di 30.150 e 32.550 euro.
Secondo noi
Pregi
> Comfort. Nell'abitacolo penetra sempre poco rumore, e le sconnessioni della strada vengono superate morbidamente.
> Finiture. La realizzazione è curata in tutti particolari; di buona qualità i materiali.
> Motore. È progressivo e vivace, e ha una “voce” sommessa e gradevole.
Difetti
> Facilità di carico. Soglia di carico lontana da terra e alti gradini interni disturbano quando si caricano oggetti pesanti.
> Frizione. Ci è parsa piuttosto pesante da azionare, e comunque richiede un po' di abitudine per innestarla con dolcezza.
> Visibilità posteriore. Il lunotto è proprio piccolo, e anche i poggiatesta danno un po' di fastidio.