* Prezzo indicativo
Rinnovamento totale

La terza serie della Skoda Octavia, che arriverà nelle concessionarie il prossimo mese di aprile, mantiene l’impostazione del modello attuale. Si tratta di una berlina medio-grande dalle forme classiche, con un accenno di coda, ma anche un pratico portellone e tanto spazio per i bagagli. Nuova da cima a fondo, questa cinque porte è basata sulla piattaforma che ha debuttato qualche mese fa con l’Audi A3 e la Golf (ricordiamo che la Skoda fa parte del gruppo Volkswagen), ma in versione “allungata”. Adottando materiali più raffinati e metodi produttivi più moderni, ma anche qualche semplificazione meccanica (le sospensioni posteriori sono a ruote interconnesse, mentre le più raffinate multilink sono riservate ai modelli a benzina più potenti), i progettisti sono riusciti a ridurre sensibilmente il peso della vettura: il guadagno è di 60 kg, nella 1.6 TDI che abbiamo guidato. Tutto questo, a fronte di un deciso aumento nelle dimensioni: ci sono 9 cm di lunghezza in più (466 in totale) e 5 in larghezza (ora siamo a 181). Anche la distanza fra il centro delle ruote anteriori e di quelle posteriori (passo) è aumentata, di 11 cm.
Per la wagon, ancora qualche mese
Dal punto di vista estetico, la nuova Octavia segna un grosso passo in avanti; del resto, va a sostituire un modello nato ben otto anni fa. Ora le linee sono molto più decise, e caratterizzate da tagli netti. Degna di nota, poi, è l’assenza di elementi aggiuntivi di abbellimento, e di quelle esagerazioni nelle forme delle luci e della mascherina che si ritrovano spesso nei modelli recenti. Il risultato è una vettura semplice, equilibrata, per nulla vistosa, e proprio per questo elegante; da una base così, non sarà difficile ricavare una wagon accattivante. Per il debutto nelle concessionarie di quest’ultima versione, che quasi certamente sarà la più apprezzata dagli italiani (finora, le famigliari hanno costituito l’85% delle vendite dell’Octavia), occorrerà attendere l’estate.
Il bagagliaio è maxi
Prima di partire per il giro di prova, carichiamo i bagagli; è l’occasione giusta per valutare il baule della nuova Skoda Octavia. Ebbene, nonostante le rilevanti dimensioni, il portellone si solleva (e si richiude) con poco sforzo, dando accesso a un bagagliaio molto ampio (la capacità è di 590/1580 litri, mentre prima era di 560/1420) e facile da sfruttare: in altezza ci sono 55 cm, una misura sufficiente a caricare anche due grosse valigie sovrapposte. Oltretutto, la cappelliera si può fissare rapidamente sul retro dello schienale, liberando ulteriore spazio in caso di necessità. Il vano è anche ben illuminato (ci sono due plafoniere) e rivestito con cura, e non mancano due ganci appendiborse e (optional) la botola passante per caricare gli sci. Unico difetto: reclinando lo schienale, si forma un alto gradino che ostacola l’inserimento degli oggetti pesanti.
Manca solo la fantasia

Eccoci ora al posto di guida della nuova Skoda Octavia. Non possiamo che apprezzare il comfort del sedile (mediamente morbido, e ben avvolgente) e le ampie possibilità di regolazione, anche del volante. La plancia, semplice e lineare, non stupisce certo per forme avveniristiche od originalità, ma è realizzata con plastiche di buona fattura, e ospita un cruscotto completo e di facile consultazione. Peccato solo che il pur valido navigatore con schermo a sfioramento di 8 pollici (optional a circa 1.700 euro) sia posizionato troppo in basso sulla consolle, obbligando a distogliere lo sguardo per consultarlo. Nulla da recriminare, invece, sul “clima” bizona; montato di serie, funziona molto bene e ha comandi ben raggiungibili e d’immediata comprensione. Lodevole anche lo spazio per i piccoli oggetti, con ampie tasche nelle porte, due capienti cassetti nella plancia, un vano richiudibile nella consolle che sembra fatto apposta per contenere uno smartphone e sopra il quale ci sono le prese Aux e Usb, e un altro po’ di spazio sotto il bracciolo centrale. Insomma, la praticità non manca proprio, e c’è da ritenersi soddisfatti anche delle finiture: gli interni sono semplici ma ben fatti, con accoppiamenti precisi e buoni materiali anche nelle zone meno in vista. Quanto all’abitabilità, quattro adulti hanno parecchio agio, anche dietro, dove solo chi supera il metro e ottantacinque arriva a sfiorare il soffitto con la testa. Tuttavia, la situazione cambia drasticamente se si pretende di stare in tre sul divano. Oltre all’alto tunnel centrale che intralcia i piedi, chi sta in mezzo obbliga gli altri a spostarsi verso l’esterno, dove i rigonfiamenti dello schienale costringono a una sistemazione molto scomoda.
Un “1600” sempre disponibile

Ci sono bastati pochi chilometri per scoprire che, dal punto di vista del comportamento stradale, la Skoda Octavia 1.6 TDI merita un voto positivo. A partire dal motore. Anche se la casa non pubblicizza molto la cosa, il quattro cilindri è stato ampiamente rivisto rispetto al 1.6 TDI del vecchio modello, guadagnando in fluidità di funzionamento: gli si può chiedere di riprendere da 1000 giri in quinta marcia, e si ottiene una risposta pronta e progressiva, con un crescendo continuo e privo di sbalzi e vibrazioni. Certo, con 105 cavalli non impressiona per la grinta, ma il “1600” ci è parso un motore adatto a tutte le situazioni, come del resto dimostrano i 10,8 secondi nello “0-100” e i 194 km/h di punta massima dichiarati, valori dei quali non abbiamo motivi di dubitare. Rimandiamo invece a una prossima prova su alVolante il giudizio sui consumi, che, a dar credito al computer di bordo, sono rimasti lontanissimi dall’ottimo dato ufficiale: invece di 26,3 km/litro, noi, su un percorso poco trafficato e affrontato senza esagerare con l’acceleratore, ne abbiamo “visti” 15-16 (che comunque non sono così pochi per un’auto di questo tipo).
Aggrappata all’asfalto
Il cambio della nuova Skoda Octavia ha cinque sole marce, molto distanziate tra loro; tuttavia, data la prontezza del motore fin dai regimi più bassi, non si sente la necessità di una sesta. Gli innesti sono precisi, solo si nota qualche indurimento nel passaggio terza-seconda. Potenti ma facili da gestire i freni, e impeccabile la guida: lo sterzo è preciso e l’aderenza in curva molto elevata, anche sull’asfalto bagnato che abbiamo trovato nel corso della prova. Senza essere eccezionale, il comfort è buono: a 130 km/h i fruscii dell’aria sono praticamente nulli, e il motore (che lavora a soli 2300 giri) si fa sentire, ma con moderazione; abbastanza valido l’assorbimento delle buche da parte delle sospensioni, pur con le gomme maggiorate di 17” (optional) dell’auto del test.
Sarà anche a metano, ma non a Gpl
La nuova Skoda Octavia monterà solo motori quattro cilindri turbo a iniezione diretta. A benzina, ci saranno i 1.2, 1.4 e 1.8 con potenze tra 86 e 179 cavalli; a gasolio, il 1.6 TDI da 105 e il 2.0 TDI da 150 CV. I cambi potranno essere manuali o robotizzati a doppia frizione DSG. Entro la prima metà del 2013 dovrebbero debuttare le versioni 4x4 e la sportiva RS, con il 2.0 TSI da 220 cavalli della nuova Golf GTI, ed entro la fine dell’anno anche la 1.4 TSI a metano, con 110 cavalli; non sono previste, invece (a differenza del modello attuale) versioni a Gpl.
Si partirà da circa 20.000 euro

Per conoscere i prezzi definitivi si dovrà attendere quanto meno il Salone di Ginevra del prossimo marzo, dove la nuova Skoda Octavia verrà mostrata per la prima volta al grande pubblico; a parità di motore, comunque, non sono previste grosse variazioni rispetto al modello attuale. La 1.2 TSI a benzina da 86 cavalli nell’allestimento “base” Active si porterà a casa quindi per circa 20.000 euro. Nel prezzo saranno inclusi l’Esp, l’airbag anche per le ginocchia del guidatore, la radio, il “clima” manuale, il cruise control e gli specchietti regolabili e sbrinabili elettricamente. Per la 1.6 TDI Ambition del nostro test, dovremmo essere invece sui 23.000 euro, valore non esagerato considerando il tipo di vettura e la dotazione, che in questo allestimento include, tra l’altro, anche i cerchi in lega di 16”, gli alzavetro elettrici posteriori e i comandi della radio riportati al volante. Sono a pagamento, invece, i sensori di parcheggio posteriori, davvero utili data la visibilità posteriore piuttosto scarsa; avremmo, inoltre, apprezzato la presenza di un tergilunotto (che non si può avere neppure pagando).
Ampia scelta per renderla più sicura
Chiudiamo con una nota sui sistemi di sicurezza; a pagamento, la nuova Skoda Octavia potrà montare i dispositivi più recenti e raffinati. Citiamo il regolatore di velocità automatico in base al traffico, e il sistema che mantiene l’auto nella propria corsia se il guidatore è distratto; l’avviso della presenza di un veicolo che sta sorpassando; il sistema che riproduce sul cruscotto i cartelli stradali di velocità e di pericolo, quello che informa il guidatore assonnato che è il caso di fare una sosta e, ancora, quello che frena automaticamente la vettura dopo un incidente, per limitare la possibilità di altri urti.
Secondo noi
PREGI
> Baule. È molto grande, facilmente sfruttabile e di agevole accesso.
> Finiture. Non stupisce con “effetti speciali”, ma la Octavia è fatta molto bene: materiali robusti, lavorazioni accurate, montaggi precisi.
> Sicurezza. Freni, tenuta di strada e stabilità sono molto buoni, e la dotazione può essere arricchita dei dispositivi più interessanti e moderni.
DIFETTI
> Navigatore. Di per sé funziona bene, ma lo schermo è troppo in basso: per guardarlo ci si distrae.
> Quinto posto. La forma del divano e il tunnel centrale piuttosto invadente impediscono di sedere dietro in tre con un minimo di comfort.
> Visibilità posteriore. Il lunotto quasi orizzontale non aiuta la visuale, e i sensori di parcheggio si pagano a parte. Inoltre, data la presenza del portellone, ci sarebbe piaciuto un tergicristallo.