*prezzo indicativo
Inconfondibile
La Suzuki Baleno, che riprende un nome già usato per un modello prodotto dal 1995 al 2002, sarà in concessionaria la prossima primavera, ma già ordinabile da dicembre esclusivamente dal sito internet della casa, in un allestimento specifico (denominato Web S) di ispirazione sportiva (spoiler anteriore e pedaliera specifica) e solo con il motore 1.0 da 111 CV. Noi abbiamo guidato la versione “normale” (che probabilmente sarà siglata Top): linea riuscita e personale, che non assomiglia a nessuna delle Suzuki oggi in produzione. Gli elementi che la caratterizzano sono i parafanghi marcati e il cofano, con una vistosa nervatura che si raccorda alla mascherina a forma di “V”. Il tetto spiovente, che termina con uno spoiler, e la base dei finestrini (impreziosita da una sottile cromatura) che risale verso la coda danno slancio al profilo; dietro, un fregio cromato alla base del lunotto (piccolo e inclinato, limita la visibilità) ospita l'obiettivo della retrocamera, che dà una grossa mano nelle manovre.
Ok per cinque
Nell’abitacolo della Suzuki Baleno, moderno ma un po' dimesso (il nero la fa da padrone), spicca la plancia “a onda”, realizzata con una certa cura. Le plastiche sono rigide, anche se gradevoli e accoppiate con cura (non abbiamo rilevato scricchiolii passando sulle buche). Inserti in color alluminio sottolineano le bocchette di aerazione, il tunnel e la parte centrale della plancia, che ospita lo schermo a sfioramento di 7 pollici, dotato di una porta Usb, che svolge anche la funzione di retrocamera e può essere connesso sia agli smartphone che utilizzano la tecnologia MirrorLink, sia agli iPhone, con l’applicazione Apple CarPlay. La leggibilità degli strumenti non è ottimale, specialmente il display di 4,2", al centro del cruscotto, che fornisce informazioni anche sui valori istantanei di coppia e potenza. L'abitacolo è accogliente: i sedili, non troppo morbidi, sono ben sagomati, ma il tessuto è piuttosto economico (anche se, almeno in apparenza, robusto). Complice il passo lungo (2,5 metri), alla Suzuki sono riusciti a ricavare uno spazio notevole anche per i passeggeri posteriori e un baule grande (355 litri, ma la soglia di carico è alta da terra79 cm e dentro c'è un gradino di 16). Non manca una nutrita schiera di portaoggetti (ampio quello alla base della consolle).
Motore sempre pronto
La nuova Suzuki Baleno, che sarà disponibile anche con un nuovo 1.2 Dualjet con un sistema ibrido che recupera energia, l'abbiamo guidata con il moderno (e inedito) 1.0 a iniezione diretta, dotato di turbocompressore: la potenza di 111 cavalli è notevole per la cilindrata, così come la coppia massima di 170 Nm. È un propulsore molto efficiente, oltre che poco rumoroso in tutte le condizioni d’uso, e che rende decisamente brillante la vettura senza pesare troppo sui consumi di carburante. I dati di omologazione parlano di una percorrenza media di 22,2 km/litro, con emissioni di CO2 pari a 103 g/km; nel nostro test (stando alle indicazioni del computer di bordo) ci siamo fermati a 18 km/l, un risultato più che buono, ottenuto con una guida poco attenta ai consumi. Lo scatto ci è sembrato pronto, complice anche la massa ridotta della nuova piattaforma (la casa non dichiara il tempo necessario per lo “0-100”), e la velocità massima dichiarata (200 orari), ci è sembrata del tutto alla portata della Suzuki Baleno. Sul piano dinamico, la vettura si comporta davvero bene. Le sospensioni sono ben tarate: un buon compromesso, che consente di passare sulle buche senza troppi scossoni, senza per questo concedere troppo al rollio in curva. Il cambio, manuale a cinque marce, è abbastanza preciso, ma è lo sterzo quello che ci è piaciuto ancora di più: non troppo demoltiplicato, consente sempre un buon controllo della vettura. Infine, una nota che riguarda la sicurezza: il cruise control adattativo mantiene la distanza impostata dal veicolo che precede.
Secondo noi
Pregi
> Guida. L’auto è ben piantata sulla strada e la carrozzeria non si corica troppo in curva.
> Motore. Nonostante la cilindrata ridotta, spinge bene grazie al turbo e non è rumoroso.
> Spazio. Più che buono, anche dietro, in rapporto alle dimensioni esterne.
Difetti
> Accesso al baule. Penalizzato dalla soglia di carico alta e dal gradino pronunciato.
> Plastiche. Quelle della plancia sono tutte rigide (su alcune rivali sono morbide).
> Visibilità. L’inclinazione del lunotto limita quella posteriore.