Rinnovata nel frontale e in qualche dettaglio dell’abitacolo, è piuttosto spaziosa e tiene bene la strada. Il nuovo 1.3 a benzina omologato Euro 5 è silenzioso e consuma poco, ma non brilla per le prestazioni. Il prezzo, non basso, è giustificato dalla completa dotazione.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Cambio | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Dotazione | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
Assieme a un piccolo ritocco al frontale, ora più elegante e armonico, e ad alcuni dettagli dell’abitacolo, questa accattivante utilitaria giapponese riceve un aggiornamento al motore: rivisto nell’elettronica di gestione e dotato di un alternatore “intelligente” che contribuisce a ridurre gli sprechi di benzina, il 1.3 si fa apprezzare soprattutto per i bassi consumi. Peccato che la lunga rapportatura del cambio “stemperi” i suoi 75 CV rendendo un po’ pigra la ripresa, perché lo sterzo preciso e la notevole tenuta di strada rendono la “2” divertente da guidare fra le curve. Completa la dotazione, a fronte di un prezzo un po’ più caro della concorrenza.
La carrozzeria, con i parafanghi pronunciati e il tipico lunotto col profilo inferiore a “V”, è quella della versione precedente, ma il frontale è stato ridisegnato: la calandra ha un diverso listello che incornicia il marchio Mazda, lo scudo è più sagomato e la presa d’aria inferiore è di maggiori dimensioni. Novità minime anche per gli interni: il nero rimpiazza il bianco nella colorazione del fondo degli strumenti, e compaiono dettagli rifiniti in nero lucido.
Il 1.3 a benzina da 75 CV con valvole a fasatura variabile ora è più “pulito” (è stato adeguato alla normativa Euro 5), e impiega anche un alternatore “intelligente” che si disinserisce in accelerazione e carica la batteria soprattutto quando si rallenta. Altra soluzione volta alla riduzione dei consumi sono i rapporti del cambio piuttosto lunghi, utili anche al contenimento della rumorosità ma penalizzanti in termini di brio: ne risente la ripresa, tanto che nei sorpassi è meglio scalare.
Oltre alla buona abitabilità (sul divano ci si sta anche in tre), questa utilitaria nipponica si fa apprezzare per l’indovinata taratura delle sospensioni, capaci di assorbire le buche senza per questo risultare troppo cedevoli quando si tratta di contrastare il rollio: fra le curve, anche grazie allo sterzo preciso e piuttosto diretto (nonché sufficientemente leggero a bassa andatura), il piacere di guida non manca. Bene la tenuta di strada: col favore del retrotreno stabile, l’Esp interviene di rado.
La Trendy è la versione più completa disponibile con questo motore e ha una dotazione di tutto rispetto, che fra l’altro include gli airbag laterali e quelli per la testa, la radio con cd, mp3, ingresso Aux e comandi ripetuti nel volante, nonché i cerchi in lega di 15”; sono tutti accessori non previsti nella più economica Start, che si differenzia pure per il climatizzatore di tipo manuale anziché automatico.
Al di là di piccole modifiche che hanno interessato qualche particolare della plancia oppure il fondo della strumentazione, l’abitacolo è cambiato poco e conferma le sue buone qualità: in rapporto alle dimensioni dell’auto si rivela spazioso anche per gli occupanti del divano. Una qualità che, però, va a discapito del baule, dalla capienza inferiore alla media della categoria e poco pratico a causa dell’imboccatura stretta, distante dal suolo e non a filo del piano di carico.
Plancia e comandi
Rispetto al vecchio modello l’ambiente è impreziosito da dettagli come la superficie in nero lucido che impreziosisce la radio e il portaoggetti di fronte al passeggero (peccato che sia stata, però, eliminata l’utile fessura ove riporre, per esempio, una carta stradale). Apprezzabile che i comandi dell’impianto audio siano ripetuti sulla razza sinistra del volante, mentre prestano il fianco a critiche i deboli led che segnalano l’attività del “clima” e del lunotto termico: di giorno sono poco visibili. Da migliorare anche la leggibilità del cruscotto (con il fondo degli strumenti nero anziché bianco come in precedenza): il contagiri è piccolo, come pure le cifre e i simboli visualizzati nello schermo a cristalli liquidi del computer di bordo.
Abitabilità
Per essere una vettura di soli 392 cm di lunghezza ha un abitacolo spazioso: dietro viaggiano comodi anche due adulti, e un eventuale passeggero centrale non si sente troppo sacrificato visto che la seduta del divano è piatta e il tunnel centrale sporge di pochissimo. Peccato, però, che i pannelli delle portiere posteriori siano privi di tasche portaoggetti. In compenso fra le poltrone anteriori c’è un pratico pozzetto e un portalattina, e a sinistra del volante un ripostiglio per il telecomando del garage; inoltre, il cassetto di fronte al passeggero è piuttosto capiente (anche se privo di illuminazione interna e di serratura).
Bagagliaio
Oltre a essere più piccolo di quello delle rivali, ha la soglia piuttosto distante da terra (ben 74 cm) e rialzata di 25 cm rispetto al piano di carico: considerato pure che l’imboccatura si restringe verso il basso, e che, reclinando il divano, nel pavimento si forma un gradino di 15 cm che dà fastidio se si vogliono far scorrere oggetti pesanti, non brilla dunque per praticità. A parziale consolazione vale il livello di finitura, davvero buono, e la presenza del ruotino di scorta nel vano sotto il fondo (sempre meglio degli ormai diffusi kit di riparazione).
Comoda, maneggevole e facile da guidare in città, ha sospensioni ben tarate che salvaguardano il comfort sullo sconnesso senza risultare troppo cedevoli, e dunque penalizzare l’agilità, fra le curve. Ma se la tenuta di strada è quasi da piccola sportiva, la pigrizia del motore costringe a fare abbondante uso del funzionale cambio quando si cerca un po’ di sprint. In compenso, i rapporti lunghi giovano ai consumi, bassi in ogni condizione, e al comfort di marcia: la rumorosità è davvero contenuta anche ad andatura autostradale.
In città
I sensori di parcheggio non sono previsti nemmeno come optional, ma con una lunghezza al di sotto dei quattro metri parcheggiare non è difficile, tanto più che si può contare su una discreta visibilità posteriore. Positivo anche il giudizio sul comfort: le sospensioni rispondono bene sui fondi sconnessi, e la guida risulta poco stressante grazie al poco sforzo necessario per azionare sterzo, cambio e frizione. Oltre che per l’agilità, nel traffico l’utilitaria nipponica convince anche per i quasi 15 chilometri che è in grado di percorrere con un litro di benzina.
Fuori città
Ben trattenuti dai fianchi sagomati dei sedili, fra le curve ci si può togliere qualche soddisfazione grazie alla precisione dello sterzo e alla notevole tenuta di strada. Il motore, però, è tutto fuorché grintoso: per garantirsi un po’ di brio in ripresa, o per effettuare un sorpasso, occorre lavorare con il cambio, fortunatamente rapido e manovrabile. La buona notizia arriva una volta ancora dai consumi: abbiamo rilevato oltre 19 km/litro. Da migliorare l’impianto frenante, che tende a perdere tono quando lo si mette sotto torchio, come per esempio nei lunghi tratti in discesa.
In autostrada
Fra le utilitarie, la Mazda 2 è una di quelle maggiormente adatte alle lunghe trasferte autostradali, e non solo per il suo assetto equilibrato che assicura precisione anche nei curvoni affrontati ad alta velocità. Fra i suoi pregi, infatti, c’è anche un livello di comodità superiore alle aspettative, al quale dà un contributo decisivo l’insonorizzazione dell’abitacolo: a 130 orari il motore si fa sentire meno del rumore di rotolamento delle gomme (che comunque non è molesto), e pure i fruscii aerodinamici sono modesti.
Rassicurante il responso dei crash test EuroNcap, che è valso il massimo punteggio (cinque stelle) per la protezione degli occupanti alla versione pre-restyling, risalente al 2007 ma basata sulla medesima struttura di quella attuale. L’equipaggiamento di serie è un buon motivo per preferire la Trendy alla versione base Start: oltre all’Esp, di serie per tutte le versioni, comprende pure gli airbag laterali e quelli a tendina, nonché i fendinebbia e il regolatore di velocità.
I controlli elettronici della trazione e della stabilità sono di serie pure nella versione base, ma a partire dalla Trendy sono compresi nel prezzo anche gli airbag laterali e quelli per la testa, nonché altri dispositivi utili, come ad esempio il regolatore elettronico di velocità oppure i fendinebbia. Sempre a proposito di sicurezza attiva un giudizio positivo va alla tenuta di strada, ma resta da migliorare la resistenza dei freni, insufficiente nell’uso intenso. L’EuroNcap ha sottoposto a crash test la versione pre-restyling, presentata nel 2007 ma strutturalmente uguale all’attuale e – nel caso dell’esemplare esaminato – equipaggiata con sei airbag proprio come la Trendy protagonista della nostra prova. Confortanti i risultati: cinque stelle (il massimo) per quanto riguarda la protezione degli occupanti, quattro stelle per i bambini su seggiolini Isofix e due stelle per i pedoni.
Non costa poco, ma la dotazione completa anche in fatto di sicurezza la rende preferibile alla più economica versione Start; inoltre, va considerato che non tutte le rivali offrono tre anni di garanzia, uno in più del minimo di legge. È una buona scelta per chi in un’utilitaria cerca comodità e bassi consumi più che prestazioni brillanti, ma vuole comunque contare su qualità di guida superiori alla media, magari perché viaggia spesso fuori città o in autostrada.
Fra le utilitarie sotto i quattro metri la Mazda 2 è una delle più spaziose, anche se la buona abitabilità posteriore va a discapito del bagagliaio. Adatta a chi vuole una “piccola” che non si adatti soltanto alla città, ma risulti comoda e sicura anche nei percorsi extraurbani oppure in autostrada, si fa apprezzare pure per i bassi consumi. Tenuto conto della dotazione della Trendy, il pur consistente risparmio consentito dalla versione Start (la base) non è compensato dalle rinunce, soprattutto in fatto di sicurezza (si “perderebbero” gli airbag laterali e quelli per la testa) e praticità (mancherebbe il divano frazionato). Diversamente, se si desidera un maggior brio conviene considerare la Sporty, un po’ più cara ma anche più potente: c’è sia la 1.3 da 82 CV, sia la 1.5 da 102 (entrambe pure con carrozzeria a tre porte); a chi fa molti chilometri può convenire la parca 1.6 a gasolio (da 95 CV), quasi “astemia” ma decisamente cara.
Cambio
La corta leva in posizione rialzata (“sbuca” dalla consolle) è comoda da raggiungere e offre un’ottima manovrabilità: l’escursione è breve e le cinque marce entrano rapidamente e con precisione.
Comfort
L’insonorizzazione è ben curata anche ad andatura autostradale. Inoltre, lo spazio nell’abitacolo non manca, i sedili sono giustamente dimensionati e le sospensioni fanno il loro dovere anche dove l’asfalto non è perfetto.
Consumo
L’efficiente quattro cilindri deve “spostare” una massa relativamente contenuta (il peso dichiarato è di 960 kg) ed è abbinato a un cambio dalle marce abbastanza lunghe, che contribuiscono a ridurre i consumi fuori città.
Sterzo
Piacevolmente leggero a bassa velocità e in manovra, è abbastanza diretto e resta ben calibrato anche quando l’andatura cresce: permette di impostare e correggere la traiettoria con la necessaria precisione.
Baule
Offre una capacità inferiore alla media e delude anche nella praticità: la soglia è distante dal suolo e forma un gradino di 25 cm rispetto al pavimento, e la bocca di carico si restringe verso il basso.
Comandi
La strumentazione è esteticamente gradevole ma pecca nella leggibilità: le cifre del computer di bordo sono troppo piccole, e altrettanto vale per quelle del contagiri. E di giorno i led di alcuni pulsanti nella consolle si vedono male.
Posizione di guida
Il sedile ha lo schienale che si regola a scatti: un metodo rapido ma poco preciso, che combinato con l’assenza della registrazione in profondità del volante (c’è soltanto quella in altezza) rende difficoltosa la ricerca della postura corretta.
Ripresa
Il 1.3 non eccelle per vivacità, e a peggiorare la situazione ci si mette la lunga rapportatura del cambio: così quando si vuole guadagnare rapidamente velocità non resta che scalare una o due marce.
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 4a a 5800 giri | 169,4 km/h | 168 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 12,4 | 13,4 secondi | |
0-400 metri | 18,3 | 120,3 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 34,1 | 148,6 km/h | non dichiarata |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 4a | 38,3 | 137,8 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 5a | 37,3 | 127,1 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h in 5a | 23,0 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 14,7 km/litro | 15,6 km/litro | |
Fuori città | 19,2 km/litro | 23,3 km/litro | |
In autostrada | 13,0 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 15,6 km/litro | 19,6 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 40,2 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 67,8 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 134 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 10,4 metri | 9,8 |
Cilindrata cm3 | 1.349 |
No cilindri e disposizione | 4 |
Potenza massima kW (CV)/giri | 55 (75)/6000 |
Coppia max Nm/giri | 119/3500 |
Emissione di CO2 grammi/km | 119 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 5 (manuale) + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi |
Freni posteriori | tamburi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 392/170/148 |
Passo cm | 249 |
Peso in ordine di marcia kg | 960 |
Capacità bagagliaio litri | 250/787 |
Pneumatici (di serie) | 185/55 R 15 |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 4a a 5800 giri | 169,4 km/h | 168 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 12,4 | 13,4 secondi | |
0-400 metri | 18,3 | 120,3 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 34,1 | 148,6 km/h | non dichiarata |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 4a | 38,3 | 137,8 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 5a | 37,3 | 127,1 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h in 5a | 23,0 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 14,7 km/litro | 15,6 km/litro | |
Fuori città | 19,2 km/litro | 23,3 km/litro | |
In autostrada | 13,0 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 15,6 km/litro | 19,6 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 40,2 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 67,8 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 134 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 10,4 metri | 9,8 |
Cilindrata cm3 | 1.349 |
No cilindri e disposizione | 4 |
Potenza massima kW (CV)/giri | 55 (75)/6000 |
Coppia max Nm/giri | 119/3500 |
Emissione di CO2 grammi/km | 119 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 5 (manuale) + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi |
Freni posteriori | tamburi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 392/170/148 |
Passo cm | 249 |
Peso in ordine di marcia kg | 960 |
Capacità bagagliaio litri | 250/787 |
Pneumatici (di serie) | 185/55 R 15 |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
---|---|---|---|
Mazda 2 usate 2018 | 12.400 | 13.200 | 4 annunci |
Mazda 2 usate 2019 | 12.800 | 12.800 | 1 annuncio |
Mazda 2 usate 2021 | 13.200 | 14.460 | 6 annunci |
Mazda 2 usate 2022 | 16.900 | 17.900 | 9 annunci |
Mazda 2 usate 2023 | 16.500 | 19.840 | 11 annunci |
Mazda 2 usate 2024 | 20.900 | 24.900 | 2 annunci |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
---|---|---|---|
Mazda 2 km 0 2023 | 18.800 | 18.800 | 1 annuncio |
Mazda 2 km 0 2024 | 16.600 | 18.770 | 15 annunci |