La revisione periodica obbligatoria dell'auto punta a garantire che il veicolo sia sicuro e abbia emissioni entro i limiti previsti dalla legge. I controlli sono fissati da direttive e regolamenti comunitari e riguardano:
Le verifiche non prevedono nessuno smontaggio: sono di tipo visivo, o utilizzano appositi strumenti (come quelli per analizzare i gas di scarico, l’equilibratura della frenata e l’orientamento dei fari).
La prima revisione dell'auto va effettuata entro il mese in cui scadono i quattro anni dalla prima immatricolazione. Per esempio: un’auto immatricolata il 7 ottobre del 2019 deve essere sottoposta al controllo entro il 31 ottobre del 2023. Dopo la prima revisione la scadenza diventa di due anni, conteggiati dalla data della precedente revisione. Per esempio: un’auto revisionata il 15 settembre del 2021 va sottoposta di nuovo a verifica entro il 30 settembre 2023.
La data di prima immatricolazione si trova nel primo quadrante del libretto di circolazione, dopo la lettera (B), mentre la data dell’ultima revisione è indicata nel tagliando adesivo che viene apposto, sempre nel libretto, dal centro che l’ha effettuata.
La cadenza biennale vale anche per i veicoli di interesse storico e collezionistico, ovvero quelli iscritti in uno dei registri (Asi, Italiano Alfa Romeo, Italiano Fiat, Storico Lancia). Devono sottostare invece alla revisione annuale le auto in servizio di piazza o di noleggio con conducente, le ambulanze, le auto in servizio di linea e i taxi.
Discorso ancora diverso per le auto d’epoca: sono quelle non circolanti se non previa autorizzazione dell’autorità preposta (per parate e manifestazioni similari), radiate dal PRA, prive di targa e iscritte in un elenco presso il centro storico del dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali e il personale. La revisione in questo caso serve per verificare che siano rispettati i parametri di sicurezza oltre alle caratteristiche originarie, per confermare l'iscrizione all’elenco citato più sopra.
I carrelli appendice vanno revisionati insieme al veicolo a cui sono abbinati nella carta di circolazione, mentre i rimorchi con peso fino a 3,5 t a pieno carico sono soggetti a revisione periodica con cadenza uguale a quella delle auto (dapprima quattro anni e poi due), ma solo presso la motorizzazione o mediante sedute esterne nelle officine private a opera degli ingegneri della motorizzazione.
In base al decreto interministeriale n. 317 del 3 agosto 2021 si spendono 45 euro recandosi agli uffici della Motorizzazione civile, mentre presso i centri privati autorizzati la cifra è di 54,95 euro, a cui vanno però sommati l’Iva al 22%, i diritti postali e la relativa commissione di pagamento, per un totale di circa 79 euro.
Questi 79 euro sono 13,8 in più di quanto si pagava fino al primo novembre 2021. Il governo ha introdotto un bonus, valido fino all’ottobre del 2024 incluso, che consente di recuperare in parte l’aumento: vengono restituiti 9,95 euro, ma per un solo veicolo a persona e una sola volta per ogni auto. Per il bonus sono stati stanziati 12 milioni di euro, e i rimborsi sono assegnati in base alla data di inserimento delle richieste. Che vanno effettuate, una volta superata la revisione, andando sulla piattaforma del ministero bonusveicolisicuri.it, accessibile tramite Spid. Il rimborso avviene tramite bonifico sul conto corrente.
La revisione auto si effettua presso i centri di controllo privati autorizzati dal ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, o presso un ufficio del dipartimento trasporti terrestri (l’ex Motorizzazione civile). Nel primo caso si spende di più, ma le tempistiche sono più brevi ed è molto più facile trovare un centro vicino a casa.
Se l’auto supera i controlli, l’ispettore applica un adesivo al libretto, con la scritta “revisione regolare” e la data. In caso contrario, la scritta diventa “revisione ripetere - da ripresentare entro un mese”: si può circolare, ma solo dopo che l’auto è stata sistemata presso un’officina (l’intervento è certificato dalla fattura dettagliata). Ed entro un mese va rifatta la revisione.
Se le condizioni del veicolo sono tali da pregiudicare nell’immediato la sicurezza, e per tutti i casi di inquinamento ambientale (perdite di liquidi e gas di scarico fuori norma), si arriva a “revisione ripetere - veicolo sospeso dalla circolazione fino a nuova visita con esito favorevole”. L’auto può solo recarsi in officina per essere rimessa in efficienza.
In entrambi i casi, la ripetizione della revisione va fatta nel centro dove l’auto era stata “bocciata” oppure presso le sedi della motorizzazione civile. In base a una direttiva europea del 2014, poi, dopo ogni revisione (con esito positivo o meno) il centro deve fornire un certificato (valido in tutta la Ue) nel quale vengono descritte le eventuali carenze del veicolo, oltre al nome dell’ispettore, alla data di effettuazione e alla scadenza.
Se le forze dell’ordine vi scoprono con un’auto non revisionata (anche se ferma, ma parcheggiata su suolo pubblico), la sanzione minima è di 173 euro (121,1 se pagata entro cinque giorni, e il doppio se la revisione non è stata effettuata per più di una volta).
Sulla carta di circolazione viene apposta la scritta “il veicolo è sospeso dalla circolazione sino a revisione effettuata”: nel frattempo il veicolo non può più circolare, se non per raggiungere il centro di revisioni auto (in caso di controllo, bisogna certificare che si è fissato un appuntamento).
Altrimenti, a un secondo controllo, si rischia il fermo amministrativo del veicolo (la pattuglia ritira la carta di circolazione e consegna un foglio che consente solo di rientrare a casa) per 90 giorni, più una sanzione di 1.998 euro (1.398,6 se pagata entro cinque giorni). E se il problema si ripete, sanzione di 1.998 euro e si passa alla confisca dell’auto.
Presentando un documento falso che attesta la revisione auto, vale il comma 17 dell’articolo 80 del codice della strada: la sanzione è di 430 euro (301 se si paga entro cinque giorni) e viene ritirato il libretto di circolazione.
Se si incappa in un incidente con un’auto priva della revisione regolare, si rischia la rivalsa: la compagnia assicuratrice può richiedere un importo pari alla somma risarcita a chi è rimasto coinvolto nel sinistro. Ma molte compagnie prevedono l’opzione della rinuncia alla rivalsa per il veicolo senza revisione: potete chiederla (o verificare se è prevista) al momento della stipula del contratto.
La revisione auto straordinaria può essere ordinata dal Dipartimento trasporti terrestri su segnalazione delle forze dell’ordine, per i veicoli gravemente danneggiati in un incidente o se esistono dubbi sul rispetto dei requisiti di sicurezza, rumorosità ed inquinamento prescritti dalla legge. Va eseguita solo presso gli uffici del dipartimento trasporti terrestri (l’ex Motorizzazione civile), esibendo una dichiarazione che i lavori sono stati eseguiti a regola d’arte. I 45 euro vanno pagati sul cc postale 9001.
Se, invece di ripararla, si preferisce far demolire l'auto per cui è prevista la revisione straordinaria, occorre inviare alla Motorizzazione una copia della presa in carico del centro di demolizione o l’attestato di cessazione dalla circolazione rilasciato dal PRA.
A novembre 2023, la Direzione Generale della Motorizzazione ha annunciato significative novità riguardanti la revisione auto, che sono entrate in vigore a partire dal 1° gennaio 2024. Queste modifiche puntano a rafforzare i controlli sui veicoli attraverso l'utilizzo della porta OBD (On-Board Diagnostics), permettendo di accedere a dati rilevanti come i chilometri percorsi, lo stato della spia motore e gli errori memorizzati nella centralina.
L'introduzione di un nuovo dispositivo, denominato Scantool, collegabile alla porta OBD, rappresenta il perno centrale di questo aggiornamento. Questo strumento permette di effettuare verifiche tecniche avanzate, con l'obiettivo di individuare e contrastare le frodi legate ai chilometri scalati e di identificare tempestivamente eventuali problemi segnalati dalla diagnostica di bordo.
La circolare MIT n.33287 del 7 novembre 2023 introduce, dunque, un ampliamento dei controlli mediante la diagnosi OBD, che include la verifica del numero di telaio memorizzato nella centralina, del chilometraggio percorso e delle anomalie segnalate dalla spia motore. Queste informazioni, oltre a contribuire all'efficienza del veicolo, hanno l’obiettivo primario di prevenire manipolazioni illecite, come la riduzione fraudolenta dei chilometri percorsi. Anomalie segnalate dalla spia MIL (Malfunction Indicator Lamp) influenzeranno direttamente l'esito della revisione, obbligando a riparazioni qualora la spia resti accesa.
Per adeguarsi a queste novità, i centri di revisione hanno dovuto aggiornare i propri software e dotarsi dello Scantool entro il 31 gennaio 2024.
Il suddetto requisito si applica ai veicoli immatricolati dopo il 1° settembre 2009, mentre per i veicoli più vecchi continueranno a valere i controlli tradizionali. È prevista anche la facoltà di rilevare i consumi di carburante per le auto immatricolate dopo il 1° gennaio 2021, su base volontaria e previo consenso del proprietario.
Queste innovazioni hanno l’ambizione di rappresentare un passo avanti nella direzione di una maggiore trasparenza e sicurezza nel settore automobilistico, consentendo controlli più accurati e capaci di rivelare eventuali irregolarità o necessità di manutenzione non evidenti mediante i controlli visivi tradizionali. La revisione auto del 2024 si configura quindi come potenzialmente rafforzata attraverso un monitoraggio più sofisticato e affidabile dei veicoli, al fine di garantire maggiore sicurezza sulle strade e una più efficace tutela dei consumatori.
Per quanto riguarda il Bonus Veicoli Sicuri, invece, non ci sono buone notizie. L’agevolazione, nota anche come Bonus Revisione Auto, permetteva di recuperare una parte delle spese sostenute per la revisione dopo l’aggiornamento delle tariffe, ovviamente al rialzo, legate a questo controllo tecnico. Il Bonus Veicoli Sicuri, infatti, è stato introdotto proprio in coincidenza di questo incremento, ma purtroppo è scaduto il 31 dicembre 2023. Pertanto, chi ha effettuato la revisione auto entro questa data, avrebbe dovuto chiedere il rimborso tramite apposita piattaforma dedicata, mentre chi l’ha dovuta eseguire nel 2024 non avrà diritto a nessun rimborso. Quest’ultimo prevedeva la restituzione di un importo pari a 9,95 euro, accreditato direttamente sul conto corrente di cui il beneficiario, sulla piattaforma, avrebbe dovuto indicare l’IBAN (insieme alla targa e ai suoi dati).
Al momento non si parla di un nuovo bonus di questo tipo, ma si parla invece di nuovi aumenti. Infatti, la revisione auto nel 2024 potrebbe vedere un ulteriore rincaro, aggiungendo preoccupazioni per i milioni di automobilisti italiani. Dopo un precedente aumento a 79 euro nel 2021, una nuova proposta parlamentare discute un incremento di 8,6 euro, portando il costo totale a 87,6 euro. Questo aumento mira a rispecchiare l'inflazione crescente e sostenere economicamente i professionisti delle revisioni, i quali attualmente percepiscono circa 54,45 euro per operazione. La proposta, attualmente al vaglio di Montecitorio, ha sollevato e continuerà a sollevare dibattiti sulla gestione dei costi di sicurezza veicolare e, soprattutto, l'accessibilità finanziaria per gli utenti.
In collaborazione con Diego Brambilla, segretario FederIspettori.
Articolo pubblicato il 22/09/2022 e aggiornato il 31/01/2024.
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