A quattro anni dal lancio, per la berlina Audi A3 arriva un leggero aggiornamento. Nella Sportback a cinque porte e nella Sedan a quattro sportelli cambiano i paraurti, la mascherina e alcuni dettagli interni. In più, si aggiunge la variante allstreet basata sulla Sportback, che si differenzia per una luce al suolo maggiore di 3 cm ottenuta modificando le sospensioni mentre, a parità di allestimento, le ruote sono più grandi di un pollice. Tanto basta per muoversi con meno timore sulle strade bianche (e sull’asfalto disastrato che si trova facilmente in molte nostre città), anche se mancano programmi di guida specifici per i fondi “difficili” come neve e fango; la trazione integrale sarà disponibile solo per la 2.0 mild hybrid a benzina da 204 CV (in arrivo più avanti, ma sempre nel 2024).
A differenziare l’Audi A3 allstreet dalla Sportback è anche il frontale, con una mascherina più alta e squadrata e griglia a nido d’ape a maglie larghe; specifici i paraurti, con elementi satinati, e si aggiungono le protezioni in plastica intorno ai passaruota e sotto le porte, in tinta a contrasto con quella della carrozzeria. I motori sono gli stessi della Sportback, entrambi con 150 CV: il 1.5 turbo mild hybrid a benzina e il 2.0 a gasolio dell’auto del test, in entrambi i casi con il cambio a doppia frizione e sette rapporti. Entro la fine del 2024 dovrebbero aggiungersi anche per la allstreet le varianti ibride plug-in da 204 o 245 CV, mentre resta un’esclusiva delle Sportback e Sedan la grintosa variante S3 col 2.0 turbo a benzina da 333 CV.
L’Audi A3 allstreet è già in vendita con prezzi a partire da 39.500 euro per l’ibrida leggera a benzina e da 40.800 euro per quella a gasolio. Sono di serie il cruise control adattativo, il navigatore e la retrocamera. La Business Advanced del test aggiunge i fanali full led, la regolazione elettrica (lombare inclusa) per i sedili e le ruote di 18”. Fra gli optional, i nuovi fari a matrice di led (1.920 euro per la Business Advanced): oltre a essere molto efficaci, consentono di personalizzare l’auto scegliendo (tramite il display al centro della plancia) fra quattro motivi luminosi creati dalla luci diurne.
Realizzato con cura e piuttosto ampio, l’abitacolo dell’Audi A3 allstreet è identico a quello della Sportback, con posizione di guida distesa, da berlina, decisamente ben impostata. Anche il divano è basso; chi siede sui lati sta comodo, mentre un quinto passeggero al centro ha fra i piedi il tunnel nel pavimento, alto una ventina di centimetri e largo altrettanto. Le novità nell’abitacolo sono condivise fra le diverse versioni. I rivestimenti, come quello tessile sulla plancia, sono in parte realizzati con materiali riciclati (come il PVC) e hanno un aspetto gradevole. Leggermente riviste le bocchette del “clima” ai lati del cruscotto, che presentano un motivo a “freccia” evidenziato da elementi lucidi, mentre nel tunnel scompare la levetta per il cambio, sostituita da un altrettanto pratico bilanciere. Invariato il raffinato cruscotto digitale di 12,3”, assai luminoso e con innumerevoli possibilità di personalizzazione, oltre all’efficace impianto multimediale: dallo schermo di 10,1” al centro della plancia si accede facilmente a tutte le funzioni bordo, fra cui il nuovo “app store”. Da qui si possono scaricare svariate applicazioni, come Spotify o Amazon music. Non male la capienza del baule, che è uguale a quella delle altre versioni: 380 litri a divano in uso. Utile il fondo posizionabile su due altezze.
Nel nostro breve test abbiamo apprezzato la notevole agilità, il rollio ridotto in curva e la precisione dello sterzo dell'Audi A3 allstreet: anche nella guida un po’ brillante, quest’auto non fa rimpiangere la più bassa Sportback. Tuttavia, anche se gli scossoni dovuti al passaggio su buche e dossi sono attutiti leggermente meglio, l’auto resta piuttosto rigida. I 150 CV del 2.0 turbodiesel rispondono con prontezza, in modo progressivo fin dai bassi regimi e il classico ticchettio dei motori diesel è quasi sempre ben attutito; stimiamo consumi vicini a quanto dichiarato dalla casa (20 km/litro). Bene anche il cambio a doppia frizione, dotato di levette al volante per la selezione manuale delle sette marce: è dolce nei passaggi di rapporto e, specie nella modalità sportiva, pure rapido.
Carburante | gasolio |
Cilindrata cm3 | 1968 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 110 (150)/3000-4200 giri |
Coppia max Nm/giri | 360/1600-2750 |
Emissione di CO2 grammi/km | 131 |
No rapporti del cambio | 7 (robotizz. doppia friz.) + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi autoventilanti |
Le prestazioni dichiarate | |
Velocità massima (km/h) | 218 |
Accelerazione 0-100 km/h (s) | 8,3 |
Consumo medio (km/l) | 20 |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 435/182/147 |
Passo cm | 264 |
Peso in ordine di marcia kg | 1435 |
Capacità bagagliaio litri | 380/1200 |
Pneumatici (di serie) | 225/45 R 18 |