Fra i marchi cinesi che ultimamente si stanno affacciando al mercato italiano c’è la Great Wall Motor (abbreviato, GWM) già conosciuta da noi per il pick-up Steed, ma che nel 2024 allargherà notevolmente la sua offerta con una gamma articolata di modelli, che include le berline elettriche Ora 03 e Ora 07, oltre alle suv ibride plug-in Wey 03 oggetto del test e la più grande Wey 05.
La GWM Wey 03, che in altri mercati ha i singolari nomi di Wey Latte o Wey Coffee 02, è una suv ibrida plug-in che ha debuttato nel 2021. Lunga 467 cm, ha un aspetto classico, elegante, con un frontale importante, dominato dalla maxi mascherina e dai generosi elementi lucidi. Le versioni commercializzate in Italia a partire dalla primavera 2024 sono due, entrambe offerte a prezzi interessanti e con una dotazione di serie completa, che dovrebbe includere la guida semiautonoma. La GWM Wey 03 a trazione anteriore (da circa 48.000 euro) è dotata di un 2.0 turbo a benzina e di un motore elettrico per complessivi 367 CV; l’altra a quattro ruote motrici (che abbiamo guidato e che parte da circa 50.000 euro) aggiunge una seconda unità a corrente al retrotreno che muove le ruote dietro, per una potenza combinata di 442 CV.
Per entrambe le versioni della GWM Wey 03 il cambio è a doppia frizione con dolci ma non rapidissimi inserimenti per le 9 marce e la batteria da ben 34 kWh: promette un’interessante autonomia di 136 km marciando con i soli motori elettrici (quello a benzina resta spento). Aspetto non così comune per le ibride plug-in, per la ricarica della “pila” la GWM Wey 03 offre anche quella più rapida con corrente continua (fino a 50 kW), che in circa 40 minuti permette di ripristinare l’80% dell’efficienza. Prevista, comunque, anche quella più comune tramite la corrente alternata (fino a 11 kW) delle wallbox e delle colonnine più diffuse.
Davvero accogliente e spazioso l’abitacolo della GWM Wey 03, che offre finiture eleganti e di qualità. Il rivestimento in finta pelle a rombi per la plancia e i sedili è così simile alla pelle vera che quando lo si sfiora con la mano riesce a ingannare anche il tatto. Autentiche poltrone i sedili, non eccessivamente profilati, piuttosto morbidi e con estese regolazioni elettriche. Il cruscotto virtuale di 9,2” è largo e sottile, di facile lettura e supportato dall’head-up display. Al centro della plancia troneggia il grande schermo di 14,9” per i servizi secondari: è abbastanza facile da utilizzare e da qui si selezionano anche le modalità di guida, che sono addirittura otto (comprese quelle per il fuori strada). Più in basso, il comodo display per il climatizzatore automatico bizona. Il tunnel fra i sedili, che ospita la piastra di ricarica wireless per il telefono, è rialzato e nella zona inferiore c’è un generoso vano con prese Usb e a 12 V.
Il baule della GWM Wey 03, cui si accede dall’ampio portellone motorizzato, è bene rifinito, ma non molto capiente: fra la cappelliera e il fondo ci sono meno di 40 cm, e quindi non ci stanno due “valigione” rigide sovrapposte. Del resto la casa parla di appena 352 litri di capienza a divano in uso: pochi per una suv di queste dimensioni.
I 442 CV erogati dai tre motori della GWM Wey 03 non sono pochi e, pur avendo a che fare con ben 2.220 kg di peso dell’auto, secondo la casa riescono imprimere a questa suv uno scatto da sportiva: 5,3 i secondi dichiarati per coprire lo “0-100”. Tuttavia la GWM Wey 03 non è una vettura per gli appassionati della guida, ma una confortevole “stradista”: lo sterzo è più leggero che preciso e diretto, il cambio è dolce ma non dei più svelti nello scalare le marce (la situazione migliora leggermente usando le levette al volante) e le sospensioni morbide filtrano efficacemente buche e tombini faticando, però, a contenere quel rollio che toglie agilità. Con le quattro ruote motrici e le grandi ruote di 20” l’auto ha poi una tenuta di strada rassicurante, ma non brilla per velocità e precisione negli inserimenti in curva.
Almeno per la GWM Wey 03 che abbiamo guidato, due aspetti ci sono sembrati ancora bisognosi di affinamenti. Il primo sono i freni: il pedale non è ben modulabile, ha una corsa molto lunga, che nella prima parte sembra “vuota” per concentrare l’azione frenante alla fine. Il secondo riguarda la taratura del mantenimento in corsia: talvolta tiene l’auto eccessivamente distante dalla striscia bianca che delimita il margine destro della strada, portandola troppo al centro.
Motore termico | |
Carburante | benzina |
Cilindrata cm3 | 1998 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 150 (204)/n.d. |
Coppia max Nm/giri | 320/n.d. |
Motore elettrico anteriore | |
Potenza massima kW (CV)/giri | 120 (163)/n.d. |
Motore elettrico posteriore | |
Potenza massima kW (CV)/giri | 135 (184)/n.d. |
Potenza massima complessiva kW (CV) | 325 (442) |
Batteria | ioni di litio 34 kWh |
Emissione di CO2 grammi/km | 15 |
No rapporti del cambio | 9 (robotizz. doppia friz.) + retromarcia |
Trazione | integrale |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi autoventilanti |
Le prestazioni dichiarate | |
Velocità massima (km/h) | 230 |
Accelerazione 0-100 km/h (s) | 5,3 |
Consumo medio (km/l, cliclo WLTP) | 200 |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 467/189/173 |
Passo cm | 275 |
Posti | 5 |
Peso in ordine di marcia kg | 2220 |
Capacità bagagliaio litri | 352/1289 |
Pneumatici (di serie) | 235/50 R 20 |
Serbatotio litri | 55 |