* prezzo indicativo
Una bella “svecchiata”
Negli Usa la si può già acquistare, ma da noi arriverà nella primavera dell’anno prossimo: parliamo della nuova
Jeep Cherokee, che abbiamo guidato in anteprima bella versione equipaggiata col 3.2 a benzina, in attesa dei motori turbodiesel (probabili i 2.0 da 150 e 170 CV). Rispetto alla generazione precedente, il cambiamento è notevole, a partire dalla linea: la caratteristica mascherina divisa in sette elementi verticali è meno sviluppata in altezza, ed è stata affiancata da sottili fari a led. La parte posteriore è caratterizzata dal lunotto alto e piccolo: gradevole, ma fa vedere poco. Tra l’altro, la visibilità non è ottimale nemmeno davanti: si devono fare i conti con i montanti anteriori parecchio inclinati. Anche la meccanica è tutta nuova: per rendere la Jeep Cherokee più piacevole da guidare sull’asfalto, è stato utilizzato il pianale “c-wide” derivato da quello dell’Alfa Romeo Giulietta.
Sembra meno spaziosa di quello che è
La carrozzeria della Jeep Cherokee non è “extra large” (462 cm la lunghezza), ma a bordo lo spazio è abbondante, sebbene la scarsa luminosità dovuta alla superficie vetrata poco estesa, faccia sembrare l’abitacolo più piccolo di quello che è. Il divano, accogliente anche per tre persone, è scorrevole: si può decidere, per esempio, se “sacrificare” un po’ di centimetri del bagagliaio (davvero ampio) in favore delle gambe dei passeggeri. Gli interni trasmettono una sensazione di qualità sconosciuta alla precedente Jeep Cherokee, ma non trascura gli aspetti pratici: tanti i portaoggetti. I comandi sono ben disposti e risultano intuitivi da azionare; alla plancia, però, si può rimproverare una forma non molto ricercata e originale. Al “ponte di comando”, comunque, ci si sente subito a proprio agio: posizione di guida comoda e rialzata, con tante regolazioni (il volante è registrabile pure in profondità).
A sui agio con tutti i tipi di terreno
Il “robusto” sei cilindri 3.2 a benzina eroga i suoi 271 cavalli in modo fluido e vivace, tanto che i 7,3 secondi dichiarati dalla Jeep per passare da 0 a 100 km/h sembrano alla portata della nuova Jeep Cherokee. Buono anche il dato riferito alla velocità massima: 206 km/h (sulle strade americane non abbiamo potuto “correre”, ma riteniamo che la punta sia raggiungibile). La guida sulle strade asfaltate, dove non si manifesta l’eccessivo rollio in curva accusato da tante rivali, è gradevole: le sospensioni indipendenti (anteriori MacPherson, posteriori a bracci multipli) fanno il loro dovere. Nel fuori strada, la Jeep Cherokee mantiene le caratteristiche della tradizione Jeep: con 22 cm di altezza minima da terra, le marce ridotte (che in alcuni allestimenti saranno optional), e il sistema di gestione della trazione 4x4 Selec-Terrain (consente di scegliere, tra cinque modalità di guida, la più adatta ad affrontare ogni superficie) si possono affrontare senza troppe difficoltà anche i percorsi difficili. Valido pure il cambio automatico con nove marce, per quanto sia privo delle “palette” al volante per inserire manualmente i rapporti.
Sa come contenere i consumi
Sebbene, nella versione con il 3.2 a benzina, non sia una vettura che mette al primo posto i consumi (chi è attento a questo aspetto dovrà attendere le turbodiesel), la Jeep Cherokee non dovrebbe essere troppo assetata: il dato di omologazione è di 9,4 km/litro. A ridurre gli sprechi di carburante, il dispositivo che, quando il Selec-Terrain è in posizione “Auto”, consente di viaggiare con sole due ruote motrici in presa: solo quando è necessario (per esempio, sullo sterrato o sulla neve) il sistema provvede a inviare la coppia anche al retrotreno.
Secondo noi
PREGI
> Cambio. Fluido e rapido nel funzionamento, il moderno automatico a nove marce.
> Spazio. L’abitacolo è spazioso anche per chi siede dietro, e il vano di carico è ampio.
> Versatilità. Il comportamento della vettura è davvero valido sia su asfalto sia sugli sterrati.
DIFETTI
> Interni. Sebbene siano ben fatti, mancano un po’ di originalità: la plancia è piuttosto banale.
> Cambio al volante. Non è previsto: le “palette” dietro il volante per selezionare i rapporti farebbero piacere ai più sportivi.
> Visibilità. È penalizzata dai finestrini e dal lunotto piccoli, oltre che dai montanti anteriori piuttosto inclinati.