Kia Sorento: una ricca e confortevole plug-in

Finora disponibile solo full hybrid (qui il primo contatto), la più grande della suv della casa coreana (481 cm la lunghezza) c’è pure ibrida plug-in, ovvero con la batteria ricaricabile anche da una presa esterna e che garantisce maggiori percorrenze in elettrico. In comune le due Kia Sorento hanno le forme possenti, non prive di qualche ricercatezza come la pinna inglobata nella cornice lucida dei finestrini, oltre a gran parte della meccanica. Anche la Kia Sorento plug-in è dotata del 1.6 turbo a iniezione diretta di benzina da 180 cavalli con il cambio automatico a sei marce, ma abbinato a un’unità elettrica più potente: 91 CV. Ad alimentarla è una più generosa batteria ai polimeri di litio da 13,8 kWh. Per i tempi di ricarica, considerando che l’auto accetta fino a 3,3 kW, collegandosi alle a una wall box da 3,6 kW servono almeno quattro ore per ritrovare la piena efficienza. Tornando ai due motori, la loro potenza combinata è di 265 cavalli mentre l’autonomia dichiarata spostandosi con l’elettricità è di 57 km (nel ciclo WLTP). C’è anche una seconda unità a corrente (18 CV), che fa da alternatore e motorino di avviamento. A differenza di alcune rivali, il sistema di trazione integrale non impiega un ulteriore motore a elettrico per trasmettere il moto alle ruote dietro, ma utilizza il tradizionale albero di trasmissione. 

All’interno della Kia Sorento ritroviamo una gran disponibilità di spazio. Facendo scorrere indietro la seconda fila, anche i più alti possono stendere le gambe. La terza fila, che fuoriesce facilmente tirando due nastri dal fondo del baule, può accogliere passeggeri alti fino a 170 cm. Dispongono di comodità come le prese Usb e i diffusori del climatizzatore (con regolazione della ventola) dedicati. Non sono da meno le attenzioni nel resto dell’abitacolo: i fianchi interni degli schienali dei sedili anteriori ospitano una presa Usb ciascuno e ulteriori tasti per le regolazioni elettriche, in modo che siano accessibili dai passeggeri della seconda fila. Questi ultimi beneficiano di accortezze come pratici portalattine nelle parte alta delle porte e tendine avvolgibili per i finestrini. Vista tanta cura, stupisce l’assenza di almeno un vano refrigerato. Nel complesso, le finiture non deludono. Comoda la posizione di giuda alta, con il sedile largo e completo di regolazione lombare. I comandi sono intuitivi e il cruscotto digitale fornisce in modo chiaro tutte le informazioni necessarie. Lo spazio abbonda anche nel baule, il cui fondo include un vano per accogliere il cavo per la ricarica della batteria.

Prima di mettersi alla guida, occorre prendere dimestichezza con le tante modalità di guida della Kia Sorento. La manopola nel tunnel ne seleziona sei: Eco, per contenere i consumi, Sport per la guida brillante e Smart: adatta il comportamento dell’auto in base allo stile di guida. Le altre tre servono per fondi innevati, fangosi o sabbiosi. In più, accanto alla manopola c’è il tasto EV/HEV che riguarda la gestione del sistema ibrido con tre ulteriori modalità di guida: elettrica, per utilizzare solo il motore a corrente fin quando la carica della batteria lo consente; ibrida nella quale l’auto funziona come una normale full hybrid e automatica che, in aggiunta alla ibrida e in presenza di un quantitativo sufficiente di energia, sfrutta in misura maggiore il motore elettrico per percorrere lunghi tratti senza una goccia di benzina. Manca la possibilità offerta da altre ibride plug-in di gestire la carica della batteria durante il viaggio, per esempio, impostando una certa percentuale di energia da conservare per utilizzarla in un secondo momento (come per l’attraversamento di una ZTL) o ricaricare la batteria utilizzando il motore termico. Diciamo che, se si desidera allungare la vita dell’accumulatore, è consigliabile la modalità ibrida. 

Nella guida della Kia Sorento si apprezza più che altro il comfort. L’abitacolo è ampio, insonorizzato con cura e con sedili ben imbottiti. Inoltre, le sospensioni incassano la maggior parte delle sconnessioni dell’asfalto (qualche scossone si avverte su quelle più marcate). Le prestazioni non deludono: anche con il solo motore elettrico lo scatto è brillante e, comunque, i 265 cavalli combinati sono più che sufficienti per spingere senza affanni questa suv prossima ai 2000 kg di peso. Il cambio, un classico automatico con convertitore di coppia, è dolce negli inserimenti delle sei marce, ma non molto rapido. La situazione migliora, e non di poco, inserendo la modalità Sport. Volendo, si possono selezionare i rapporti con le palette dietro il volante. A proposito di sterzo, ha la precisione che serve ma ce lo saremmo aspettati più leggero. Da una suv grande, pesante e priva di sospensioni a controllo elettronico, non si può pretendere una grande agilità, tuttavia fra le curve la Kia Sorento non è eccessivamente a disagio nonostante l’evidente rollio. Sicura la tenuta di strada, favorita dalle ruote di 19” e dalla trazione integrale.

Veniamo ai consumi della Kia Sorento, che dipendono molto dallo stato della batteria. All’inizio del test, con l’88% di carica, inserendo la modalità guida ibrida il computer di bordo ha calcolato una media di 13,3 km/l fra tratti percorsi in città e in autostrada (viaggiando a 130 km/h). Dopo poco più di 80 km l’accumulatore si è esaurito e, sempre in modalità ibrida, in autostrada il consumo è passato a 9,3 km/l. Ancora a zero corrente, abbiamo sperimentato una situazione particolarmente sfavorevole e poco adatta al tipo di auto, ovvero una guida brillante nella modalità Sport su tortuose strade collinari: la media è crollata 6 km/l. Numeri che confermano, specie per una suv così pesante, che il modo migliore per sfruttare i benefici della parte elettrica delle plug-in è quello di viaggiare sempre a batteria carica.

La Kia Sorento 1.6 PHEV è già in vendita in tre allestimenti con prezzi compresi fra 53.000 euro per la Business (con le funzionalità Android Auto e Apple CarPlay, aiuti alla guida quali il cruise control adattativo, il mantenimento di corsia e la retrocamera, oltre ai sette posti) e 61.000 euro per la ricca Evolution del test con praticamente tutto di serie: dai sedili rivestiti in pelle, a regolazione elettrica, riscaldabili e ventilati, al tetto apribile, all’head-up display (la cornice del proiettore annegato nella palpebra del cruscotto, però, genera riflessi sul parabrezza), al sistema d’infotainment con navigatore e schermo di 10,3” (invece di 8”), fino a svariati dispositivi di sicurezza. Uno su tutti, il monitoraggio dell’angolo cieco dei retrovisori che, attivate le frecce, visualizza nel quadrante del cruscotto digitale sul lato in cui si sta per svoltare, le immagini riprese dalle telecamere inglobate nei retrovisori.

Pregi. 
> Comfort. L’abitacolo è ben isolato dai rumori esterni e dalle sconnessioni dell’asfalto.
> Dotazione. Quella di serie include veramente tutto: da un moderno impianto d’infotainment, al tetto apribile.
> Spazio. Sia per le persone sia per i bagagli è abbondante.

Difetti.
> Cambio. Ad eccezione della modalità Sport, nelle altre è un po’ lento nella risposta
> Riflessi. La cornice in plastica inserita nella palpebra del cruscotto per il proiettore dell’head-up display si riflette nel parabrezza.
> Vani. Nulla da ridire sulla loro disponibilità, ma nessuno è refrigerato.