Ecco le "nostre" 10 bruttine in rigoroso ordine alfabetico. Sta a voi stilare la classifica votando il sondaggio che trovate in fondo alla pagina.
In sé l'Arna non sarebbe una vettura così orrenda. Ma quando uscì nel 1983 diventò immediatamente sinonimo di povero e un po' sfortunato. L'Arna (acronimo di Alfa Romeo Nissan Auto) nacque da un'alleanza tra l'Alfa Romeo e la Nissan (aveva la carrozzeria della Pulsar e la meccanica dell'Alfasud) ed era nata dall'esigenza di offrire in tempi rapidi una concorrente alla Volkswagen Golf. Il frutto di questa collaborazione rimase in vendita fino al 1987 e non è certo ricordato come uno dei modelli più significativi della storia dell'Alfa Romeo.
> Citroën Ami 6
Sul mercato tra il 1961 e il 1969 nacque come esperimento per cercare un linguaggio stilistico innovativo per la Citroën. Disegnata da Flaminio Bertoni (autore tra l'altro delle Citroën Traction Avant, 2CV e DS) aveva la stessa meccanica della 2CV: la Ami 6 si faceva notare per il lunotto posteriore inclinato in senso contrario. Nonostante la linea poco armoniosa in Francia riuscì ad ottenere un discreto successo di pubblico.
> Fiat Multipla
Lanciata nel 1998, si faceva notare per i fari posti subito sotto il parabrezza, una soluzione originale quanto inusuale che ne ha comunque decretato un discreto successo, ma solo in Italia. La seconda serie di questa monovolume, presentata nel 2004, aveva un frontale decisamente più tradizionale che l'ha resa più anonima e simile alle altre Fiat dell'epoca.
> Ford Scorpio
Se la prima serie di questa ammiraglia tedesca lanciata nel 1985 aveva goduto di un buon successo, la seconda, nata nel 1994, si rivelò decisamente poco adatta alla clientela europea, colpa soprattutto del suo stile troppo “americano”. Usci di produzione nel 1998.
> Kia Opirus
Nata con lo scopo di proporre un'alternativa alle grandi berline tedesche la Kia Opirus, lanciata nel 2003 e venduta in Italia fino al 2008, era una grossa berlina di 498 cm con uno stile decisamente "pasticciato" ispirato a quelli delle Jaguar e delle Mercedes classiche.
> Mercedes Classe R
Commercializzata a partire dal 2006, la Classe R rappresenta il tentativo della Mercedes di offrire un nuovo genere di auto, una via di mezzo tra una suv e una famigliare. Sin dal momento del lancio è stata oggetto di numerose critiche proprio per il suo aspetto. Recentemente è stata aggiornata (qui la news) nella speranza che le vendite, piuttosto scarse finora, migliorino.
> Mitsuoka Orochi
In vendita dal 2006, questa sportiva giapponese monta un 3.3 V6 da 230 CV. Colpa forse di una linea troppo “pasticciata”, di un prezzo non esattamente popolare (88.000 euro) e di una potenza non esattamente molto elevata, la Orochi non è riuscita a sfondare, nemmeno in patria. Secondo il costruttore, tra la fine del 2006 e il 2008, ne sono state vendute 20 rispetto alle 400 in programma.
> Panoz Abruzzi "Spirit of Le Mans"
L'americana Panoz ha appena presentato la sua ultima creazione, la Abruzzi. Sotto il cofano c'è un V8 da 6.2 litri e 620 CV, la trazione è posteriore e la scocca è realizzata da un materiale denominato R.E.A.M.S. (Recyclable Energy Absorbing Matrix System) che, a detta della Panoz, sarebbe migliore della fibra di carbonio oltre ad essere riciclabile. Ne verranno prodotti solo 81 esemplari, come il numero delle 24 Ore di Le Mans, da qui al 2013.
> Pontiac Aztek
In vendita sul mercato americano tra il 2001 e il 2005, la Pontiac Aztek voleva essere una crossover dalle dimensioni non esagerate e dalla linea particolare. Montava un 3.4 V6 gestito da un cambio automatico a quattro rapporti. Lasciamo giudicare voi la linea...
> Ssangyong Rodius
Dal 2005 sul mercato italiano, la Rodius è una monovolume dalla linea decisamente sgraziata. Probabilmente a causa delle forme non ha mai avuto un particolare successo. Il motore è il vecchio turbodiesel Mercedes da 2,7 litri.
Votate e non dimenticate di segnalarci altre auto che, secondo voi, devono entrare di diritto nel club. Le più segnalate faranno parte della seconda puntata di questo particolare concorso di bruttezza.