UN SISTEMA MIRACOLOSO - Alla BMW, con un guizzo del marketing che mescola il sacro e il profano, la chiamano la “mano di Dio”. E proprio come nel truffaldino braccio sinistro con cui Diego Armando Maradona segnò il gol che spalancò la strada verso la semifinale del Mondiale 1986 alla sua Argentina, anche nel sistema elettromeccanico a cui stanno lavorando gli ingegneri della casa bavarese sembra esserci un che di “miracoloso”. Ma di cosa si tratta, nello specifico? In pratica, di un sofisticato congegno elettronico in grado di gestire e sfruttare al meglio i quattro motori elettrici di cui saranno dotati i futuri modelli ad alte prestazioni sviluppati dalla BMW per le future vetture elettriche marchiate M. Una soluzione che la BMW ha annunciato già la scorsa estate svelando un prototipo basato su una i4 in versione M50 (nella foto sopra, qui la news) e del quale ora emergono nuovi dettagli grazie ad Autocar che ha intervistato Frank van Meel, ceo della BMW M.
AL CUORE DEL CONGEGNO - A dirigere il sincronismo tra i motori elettrici che azioneranno ogni singola ruota, inviando a ciascuna l’esatta quantità di potenza richiesta dalla situazione di guida in pochi millisecondi, provvederà un’unità di controllo centrale. Cuore di questo avanzato sistema di trazione integrale a gestione elettronica, questa centralina si occuperà della ripartizione della coppia motrice attraverso i tre differenziali anteriore, centrale e posteriore, intervenendo inoltre sull’attività del controllo elettronico della stabilità dei veicoli. L’idea è nuova e originale, anche se, è bene precisarlo, per svilupparla e portarla in catena di montaggio i progettisti della BMW non sono partiti da un foglio completamente bianco: molto importante, in particolare, si è rivelato lo studio dell’assale anteriore motorizzato della BMW M5 xDrive Competition, che oltre a fornire una spinta ulteriore a quella generata dal motore endotermico consente un recupero extra di energia nelle fasi di decelerazione del veicolo. Ma un bagaglio d’esperienza assai prezioso in materia d’elettrificazione la casa dell’elica aveva cominciato ad accumularlo oltre dieci anni fa, con il progetto che nel 2014 diede la luce alla sulla super sportiva ibrida i8.
CI ANDRÀ ANCORA UN PO’ DI TEMPO - Ora come allora, l’obiettivo della BMW rimane lo stesso. E cioè far correre i progressi sul fronte dell’elettrico in parallelo al piacere di guida che sanno regalare le sue vetture più sportive, un aspetto che non dovrà in alcun modo far rimpiangere le vetture griffate “M” a benzina e, se possibile, rendere le loro eredi ancora più divertenti e coinvolgenti da guidare. Al momento, sulla base delle informazioni per ora rese note dal costruttore, non è possibile fare previsioni precise sull’approdo di questo nuovo sistema quadrimotore elettrico. Tuttavia, è quasi scontato che bisognerà attendere ancora qualche anno per vedere una sua applicazione in serie. Il che dovrebbe avvenire quasi certamente con la prossima generazione di BMW sportive ad alte prestazioni, come, per esempio, le versioni più potenti delle berline i4 e i7 e della suv iX. Se così sarà, della “mano di Dio” sarà quindi dotata anche la futura M2, che un domani, stando alle ultime indiscrezioni, potrebbe continuare a esistere nell’attuale variante a benzina accanto a un nuovo modello alimentato esclusivamente a batteria.