Il 4x4 fa tutto da solo
La
Seat Leon ST si dà un look da suv e diventa
X-Perience: i paraurti diventano più muscolosi e con estese parti in plastica nera, che proseguono sui contorni dei passaruota e nella parte bassa della carrozzeria. Non mancano poi protezioni color metallo a imitare le piastre poste a difesa della meccanica delle vere fuoristrada. Rispetto alle altre Leon famigliari, l'altezza da terra aumenta di tre centimetri. Il sistema di trazione integrale è quello delle Leon ST 4Drive (già in listino, con prezzi a partire da 24.980 euro): in condizioni di buona aderenza sono solo le ruote anteriori a muovere l'auto ma, in caso di necessità, una frizione a controllo elettronico invia automaticamente parte della coppia a quelle posteriori. Rispetto alle 4Drive, nelle X-Perience l’aumento di peso è limitato: poco meno di 20 kg, mentre l'altezza da terra cresce di 3 cm (per un totale di 17).
Tre motori, tutti diesel
Tre i motori della Seat Leon ST X-Perience che arriveranno in Italia, tutti a gasolio: un 1.6 TDI con 110 CV (cinque in più di quello montato sulle altre Leon ed Euro 6 anziché Euro 5) e un 2.0 TDI con 150 o 184 CV (identici i consumi dichiarati e le emissioni, ed entrambi Euro 6). Come sulle altre Leon, però, i due meno potenti sono abbinati unicamente al cambio manuale a sei marce, mentre il terzo al robotizzato DSG a doppia frizione: altre combinazioni sono “vietate”. Il listino è ancora in via di definizione (l'auto non arriverà nelle concessionarie prima di febbraio 2015), ma la X-Perience costerà, a parità di motore, circa 3.000 euro in più rispetto alle 4Drive di pari potenza e potrà montare gli stessi dispositivi tecnologici, come i fari interamente a led, gli anabbaglianti automatici, il sistema di frenata automatica d'emergenza a bassa velocità e il cruise control adattativo. Di serie, comunque, le X-Perience italiane avranno Esp, "clima", radio con vivavoce Bluetooth e sedili sportivi con inserti in Alcantara marrone. A giugno 2015 arriveranno infine due varianti a trazione anteriore, mosse dal 1.4 TSI a benzina (125 CV) e dal 1.6 TDI da 110 CV (entrambe solo con cambio manuale).
Marrone e arancio
Gli interni sono caratterizzati da rivestimenti in tessuto nero e grigio con ampi inserti in Alcantara marrone e impunture arancioni; non mancano il logo X-Perience su volante e battitacco. Dettagli, questi, che “smorzano” un po' il rigore e la scarsa originalità delle linee della plancia. Di qualità i materiali e i montaggi, anche se le plastiche rigide abbondano nella parte bassa della plancia, nel tunnel centrale e nei pannelli porta. Delle altre Leon ST, la X-Perience conserva la grandezza del baule (587 litri, che diventano 1470 abbassando lo schienale del divano) e l'abitabilità, buona solo per quattro. Chi siede al centro del divano, infatti, deve fare i conti con il tunnel sul pavimento e con il mobiletto sovrastante, che ospita le bocchette dell'aria, oltre che con la seduta un po' sporgente.
Guida “bifronte”
Le modifiche introdotte sulla X-Perience non hanno snaturato il comportamento della Seat Leon ST: la maggiore altezza da terra in pratica non si percepisce nella guida. Il quattro cilindri a gasolio è vivace (soprattutto nei regimi intermedi), mentre sterzo e cambio si rivelano precisi per questo genere di vettura. La 2.0 TDI meno potente, però, non può montare le sospensioni regolabili (optional sulla versione da 184 CV, che costerà poco più di 32.000 euro) e, complici i pneumatici a spalla bassa montati su cerchi di 18'' (un optional presente sull'auto guidata), sulle asperità più marcate a bordo si "salta" un po'. In compenso, i limiti di tenuta in curva sono elevati, specie nei lunghi curvoni autostradali. A queste velocità, a ridurre il comfort ci si mette la non perfetta insonorizzazione: i fruscii sono evidenti, così come una certa rombosità del motore in ripresa. Come sulle 4Drive, la gestione elettronica della trazione integrale pensa non solo a trasferire la coppia alle ruote posteriori in caso di necessità, ma anche fra le singole ruote: mediante l'uso dei freni, la centralina "simula" la presenza di un differenziale bloccabile, “mordendo” il disco della ruota che slitta e trasferendo così la potenza all'altra sullo stesso asse. Che la Leon ST X-Perience non sia comunque una sostituta delle "vere" fuoristrada lo si capisce anche all'assenza di programmi di discesa controllata a bassa velocità per le pendenze più ripide e per la gommatura spiccatamente stradale.
Secondo noi
PREGI
> Guida. La maggiore altezza da terra non si nota in curva: la X-Perience ha un'elevata tenuta e una buona precisione dello sterzo.
> Motore. Il “2 litri” ha il giusto tiro in ogni condizione.
> Trazione integrale. Interamente controllata dall'elettronica, aumenta la motricità in maniera “semplice” per il guidatore.
DIFETTI
> Gamma. La 1.6 TDI e la 2.0 TDi da 150 CV ci sono solo col cambio manuale, mentre la 2.0 TDI da 184 CV unicamente con il cambio DSG robotizzato a doppia frizione: non sono possibili altri… “incroci”.
> Posto dietro centrale. Non è di più ospitali a causa del tunnel ingombrante e della conformazione della seduta.
> Insonorizzazione. In velocità i fruscii "ci sono" e il 2 litri a gasolio "fa la voce grossa" in accelerazione.