Explorer è un nome impegnativo nella storia della Ford: fin dal 1990 descrive dei mastodontici suv iconici negli Usa (con l’ultima serie che è arrivata anche da noi). Ma le cose cambiano. Ora, si chiama così una nuova crossover compatta a batteria, progettata e costruita in Europa, dove più avanti arriveranno altre auto elettriche: una più grande suv-coupé e la futura crossover compatta Puma. La Ford Explorer, in 4,47 metri di lunghezza, dispone di ampio spazio; può avere trazione posteriore o integrale, uno o due motori e batterie normali o maggiorate: questa consente di superare i 600 km di autonomia. Nell’insieme, la Ford Explorer ha forme equilibrate e personali: buona la distanza da terra, ridotti gli sbalzi anteriore e posteriore muscolari le fiancate, sottolineate dagli archi attorno alle (grandi) ruote (da 19” fino a 21.
L’abitabilità della Ford Explorer è notevole: la plancia è dominata dallo schermo tattile di ben 14,6 pollici, la cui inclinazione può essere variata di oltre 30° per agevolare l’uso “touch” e per migliorare la leggibilità, eliminando i riflessi. Questo movimento, inoltre, dà accesso a un vano nascosto (quando il display si pone in verticale). Gli spazi di stivaggio sono fra i pregi. Tra i sedili anteriori ci sono ben 17 litri a disposizione, utilizzabili in diverse conformazioni, per contenere, per esempio, anche un computer portatile. Alla sommità della plancia, al di là dello schermo e molto estesa, c’è poi la “barra del suono”, dall’aspetto gradevole e che garantisce (unitamente all’hi-fi dello specialista B&O con dieci altoparlanti) un audio nitido e potente.
Oltre al piccolo schermo di 5,3” di fronte al guidatore, le informazioni principali vengono proiettate nel parabrezza. Scarsi i comandi con tasti o manopole tradizionali: uno dei pochi è l’interruttore del lampeggio di emergenza, oltretutto poto in basso, e quindi poco in vista; anche le modalità di guida sono selezionabili solo dallo schermo centrale, mentre sarebbero preferibili più a portata di mano. E sulla portiera del guidatore non sono pratici i due soli tasti per i quattro alzacristalli, con commutatore tra anteriori e posteriori.
Le basi della Ford Explorer derivano da uno scambio di tecnologia con Volkswagen, che ha ceduto l’utilizzo della piattaforma MEB (quella della serie “ID.”) con le batterie agli ioni di litio; la realizzazione della nuova crossover - prodotta con investimento di 2 miliardi di dollari per convertire l’impianto tedesco di Colonia - ha modificato profondamente la base iniziale. Modifiche sono state apportate alla struttura dell’arco di rinforzo nella scocca, per aumentarne la rigidità, alle sospensioni, allo sterzo e così via. Si è poi lavorato sulla densità delle batterie e la relativa gestione termica e di ricarica (compresa l’interazione con la pianificazione del viaggio), come pure sui motori, allo scopo di diminuire i consumi.
Primo contatto con un percorso misto, dalla città all’autostrada, alle strade statali scorrevoli e con tanta montagna. Buono il comportamento complessivo della Ford Explorer, che mostra valido bilanciamento, tenuta di strada e stabilità, con lo sterzo che comunica quanto le ruote rilevano dalla strada e risponde con precisione. Anche aumentando l’andatura, l’Explorer mantiene una situazione di equilibrio rassicurante. Anche in modalità Eco, la richiesta di potenza è soddisfatta senza incertezze. Nelle discese, però, avremmo gradito la presenza delle palette dietro al volante per frenare senza premere il pedale: c’è la funzione “B” (per Brake: freno), ma il livello è uno solo e costringe inoltre a staccare una mano dal volante, come nelle Volkswagen ID. A livello di consumi, il computer di bordo ha indicato, con guida allegra e molta parte montuosa, il valore di 16 kWh/100 km, leggermente inferiore al dichiarato. Consumi che scendono, portando anche l’autonomia oltre i 600 km, secondo quando dice la casa, per la versione a due ruote motrici con batteria estesa da 77 kWh.
Tre livelli di potenza e due tipi di trazione: posteriore o integrale con tre capacità di batteria (52, 77 e 79 kWh: la maggiore è per le AWD), il tutto con due allestimenti: Explorer e Premium, per sei combinazioni. I prezzi partono da 41.500 euro per la Ford Explorer a due ruote motrici con batteria da 52 kWh e 170 CV, per arrivare a un massimo di 52.000 euro con trazione integrale e 340 CV. Le Premium, alle medesime configurazioni, costano 3.000 euro in più ma in cambio offrono i cerchi di 20” (invece che di 19), i fari a matrice di led, il portellone ad apertura automatica, le luci d’ambiente con colore a scelta, l’hi-fi. Per le vernici, di serie Artic Blue, mentre le altre cinque tinte costano da 500 a 1000 euro.
Motore anteriore | elettrico |
Potenza massima kW (CV)/giri | n.d. |
Coppia max Nm/giri | 134/n.d. |
Motore posteriore | elettrico |
Potenza massima kW (CV)/giri | n.d. |
Coppia max Nm/giri | 545/n.d. |
Potenza massima compessiva kW (CV)/giri | 250 (340)/n.d. |
Coppia max compessiva Nm/giri | 679/n.d. |
Batteria | ioni di litio |
Capacità kWh | 79 |
Tensione volt | 354 |
Tempo di ricarica | 8 ore a 11 kW, 26 min. a 185 kW |
Potenza max di ricarica | 11 kW in corr. alternata |
185 kW in corr. continua | |
Trazione | integrale |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | tamburi |
Le prestazioni dichiarate | |
Velocità massima (km/h) | 180 (autolimitata) |
Accelerazione 0-100 km/h (s) | 5,3 |
Autonomia (km) | 532 (ciclo WLTP) |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 447/195/163 |
Passo cm | 277 |
Posti | 5 |
Peso in ordine di marcia kg | 2104 |
Capacità bagagliaio litri | 445/1417 |
Pneumatici (di serie) | 235/50 R 20 ant. 255/45 R 20 post. |