La crossover Mini Countryman è la più grande (430 cm la lunghezza) e spaziosa delle Mini. A quattro anni dal lancio si aggiorna nell’aspetto e nella meccanica, ma non nella dotazione di sicurezza: continuano a mancare importanti dispositivi come il mantenimento in corsia e il monitoraggio dell’angolo cieco dei retrovisori. Le linee dalla forte personalità cambiano ben poco: a distinguere il nuovo modello sono i paraurti anteriori più massicci, con sottili aperture verticali nei lati e la zona centrale ridisegnata, oltre alla diversa griglia per la mascherina. Rivisti pure i fanali, che riproducono la Union Jack della bandiera britannica. Sono anche proposte inedite combinazioni di colore esterne, fra cui il pacchetto Piano Black Exterior (310 euro) con tutti i particolari (dalle griglie, ai retrovisori fino alle cornici) in tinta nero lucido anziché con effetto cromato.
I motori della Mini Countryman sono stati tutti rinnovati. Le versioni a benzina e diesel disponibili per ora hanno potenze fra 116 e 190 CV; per rispondere alla più recente normativa antinquinamento Euro 6d, le prime sono dotate di filtro antiparticolato e quelle a gasolio di catalizzatore SCR con iniezione di liquido AdBlue. C’è poi l’ibrida plug-in del test, con 220 CV combinati (quattro in meno di prima) e 385 Nm di coppia motrice. Il 1.5 tricilindrico turbo a benzina che muove le ruote anteriori vede calare la sua potenza da 136 a 125 CV, mentre l’unità elettrica, che trasmette il moto alle ruote posteriori, cresce da 88 a 95 CV. Resta invariata la batteria agli ioni di litio del sistema ibrido (montata sotto il divano), la cui capacità era già stata aumentata alla fine del 2019, passando da 7,6 kWh a 10 kWh. Modifica che, secondo la casa, ha innalzato l’autonomia viaggiando solo a corrente da 42 km a 61. Collegando l’attacco esterno nella fiancata di sinistra (dietro lo sportellino raffigurante la presa elettrica stilizzata) a una wall box da 3,6 kW, la batteria si ricarica in due ore e mezza. Utilizzando una normale presa domestica, servono circa tre ore e un quarto.
La rinnovata Mini Countryman è già in vendita, con prezzi non bassi in rapporto alla dotazione che, comunque, è stata arricchita. Sono ora di serie anche i fari full led e lo schermo di 8,8” per l’aggiornato impianto multimediale. Si va da 29.500 euro per la Cooper a benzina con 136 CV ai 44.600 euro per l’ibrida plug-in Cooper SE ALL4 Business automatica del test. Quest’ultima è l’unica con la frenata automatica d’emergenza di serie: per le altre costa 620 euro (nel pacchetto Driving Assistant). Senza questo dispositivo e senza il cruise control, e con il climatizzatore manuale anziché automatico, la meno cara delle ibride costa 40.600 euro (ha, comunque, il navigatore di serie).
Ricercato nello stile e nei materiali, e con molte possibilità di personalizzazione, l’abitacolo della Mini Countryman rimane sostanzialmente invariato. La novità più evidente è il piccolo cruscotto digitale di 5” (a richiesta, in pacchetti da 500 euro; di serie resta quello analogico). Abbastanza chiaro, nel caso della versione ibrida del test fornisce anche informazioni sulla gestione della parte elettrica. Rivisto l’impianto multimediale, con monitor di 8,8” inserito nello strumento circolare al centro della plancia. Integra una scheda sim per dialogare col web e Apple CarPlay, ma è privo di Android Auto.
Per una crossover la posizione di guida della Mini Countryman non è molto alta. Anzi, con il sedile fasciante, la seduta allungabile e il volante piuttosto verticale si può definire quasi sportiva, oltre che confortevole. Chi sta dietro trova un divano dalla comoda seduta piatta, molta aria sopra la testa e, per le persone di media statura, spazio a sufficienza per le gambe. Il baule è ben accessibile dall’ampio portellone ad apertura elettrica e con la soglia non distante dal suolo. Il vano è realizzato con cura, ma non molto sviluppato in altezza: il motore elettrico sotto il fondo ha rubato un po’ di cubatura. Rispetto alle altre Mini Countryman, la capacità a divano in uso dell’ibrida cala da 450-566 litri a 405 (non ha il divano scorrevole). Un valore, comunque, abbastanza soddisfacente.
Anche se il sistema ibrido appesantisce la Mini Countryman del test di 200 kg rispetto alla variante solo a benzina, l’auto resta agile e reattiva. Merito anche dell’assetto rigido, che in compenso richiede qualche concessione a un efficace assorbimento delle buche. Lo sterzo conserva la prontezza tipica delle Mini, ed è diretto come piace agli sportivi. Ma è così sensibile da richiedere qualche correzione sui rettilinei. La spinta combinata dei due motori è decisa a qualsiasi regime e con quattro ruote motrici la trazione è notevole. Bene anche il cambio automatico, fluido e lesto nell’inserire i sei rapporti.
Nel corso del test della Mini Countryman SE iniziato con la batteria al 100% dell’efficienza (il computer di bordo indicava un’autonomia solo a corrente di 54 km) abbiamo sperimentato con la levetta nella consolle le tre modalità di guida specifiche per questa versione: Auto eDrive (si possono toccare gli 80 km/h prima che il motore termico si avvii), Max eDrive (135 km/h la punta raggiungibile senza consumare benzina) e Save Battery (la carica della batteria non viene intaccata per poterla sfruttare in un secondo momento, magari in una Ztl). Nei primi 70 km del test, per la metà svolto in città, alternando il funzionamento solo in elettrico a quello anche col 1.5 (l’entrata in funzione dei motori e la loro disattivazione è quasi impercettibile), il computer di bordo ha indicato un consumo intorno ai 24 km/l. Esaurita la batteria, guidando su strade extraurbane praticamente col solo motore termico, il consumo è cresciuto a circa 17 km/l.
Pregi
> Guida. Pur appesantita dalla parte elettrica, anche questa versione ibrida è agile e brillante.
> Originalità. L’auto ha una spiccata personalità.
> Sistema ibrido. Con 220 CV garantisce buone prestazioni, e la marcia è sempre fluida.
Difetti
> Android Auto. Manca questa diffusa funzionalità per connettere i telefonini all’impianto multimediale dell’auto.
> Praticità. Il sistema ibrido fa rinunciare al divano scorrevole e rimpicciolisce il baule.
> Sicurezza. La frenata automatica d’emergenza è soltanto optional per quasi tutte le versioni. E dispositivi come il mantenimento in corsia non sono nemmeno previsti.
Motore a benzina | |
Cilindrata cm3 | 1499 |
No cilindri e disposizione | 3 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 92 (125)/5000-5500 giri |
Coppia max Nm/giri | 220/1500-3800 |
Emissione di CO2 grammi/km | 40 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
Motore elettrico | |
Potenza massima kW (CV)/giri | 70 (95)/3900 |
Coppia max Nm/giri | 165/100-3000 |
Potenza max complessiva kW (CV)/giri | 162 (220)/n.d. |
No rapporti del cambio | 6 (automatico) + retromarcia |
Trazione | integrale |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Le prestazioni dichiarate | |
Velocità massima (km/h) | 196 |
Accelerazione 0-100 km/h (s) | 6,8 |
Consumo medio (km/l, ciclo WLTP) | 58,8 |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 430/182/156 |
Passo cm | 267 |
Peso in ordine di marcia kg | 1790 |
Capacità bagagliaio litri | 405/1275 |
Pneumatici (di serie) | 225/45 R17 |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
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Mini Countryman usate 2019 | 14.000 | 22.740 | 52 annunci |
Mini Countryman usate 2020 | 14.750 | 24.210 | 53 annunci |
Mini Countryman usate 2021 | 22.800 | 28.620 | 63 annunci |
Mini Countryman usate 2022 | 22.599 | 29.130 | 40 annunci |
Mini Countryman usate 2023 | 24.990 | 35.350 | 27 annunci |
Mini Countryman usate 2024 | 34.400 | 42.010 | 10 annunci |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
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Mini Countryman km 0 2019 | 34.700 | 40.070 | 3 annunci |
Mini Countryman km 0 2023 | 35.500 | 38.020 | 5 annunci |
Mini Countryman km 0 2024 | 39.200 | 41.440 | 7 annunci |