BATTERIE IN LETARGO - Con il divieto agli spostamenti non indispensabili, e con migliaia di attività lavorative ferme, gli italiani sono costretti a restare in casa e ad usare le loro auto il meno possibile. Questa situazione rischia di avere conseguenze negative per alcune parti della vettura, come la batteria, che potrebbe scaricarsi e quindi non consentirci l’uso dell’auto in una situazione di emergenza. Le auto più recenti, infatti, sono infarcite di dispositivi che migliorano comfort e sicurezza, ma assorbono parecchia corrente.
DUE CAVI PER RISOLVERE LE EMERGENZE - Prima di intervenire di persona sulla batteria, consultate il libretto di uso e manutenzione dell’auto, che fornisce suggerimenti per evitare imprevisti: i più dettagliati spiegano (anche con illustrazioni) come posizionare i cavi per fare partire la vettura, oltre che come smontarla o ricaricarla. Per fare il “ponte”, la batteria “donatrice” deve avere almeno la stessa capacità di quella esaurita. Per collegare i poli (foto qui sopra), usate cavi di diametro non inferiore a 10 mm: si parte con quello rosso, fissando una pinza sul “+” dell’accumulatore scarico e poi sullo stesso polo di quello carico. L’identica sequenza va seguita con il cavo nero, che collegherà i poli “-”. Poi, avviare l’auto “carica” e, quindi, quella bloccata. Quando il motore di quest’ultima sarà ripartito, si potranno scollegare le due batterie invertendo la sequenza (prima il “-” poi il “+”). Attenzione: collegare con i cavi due poli opposti crea un pericoloso cortocircuito.
IL CARICA BATTERIE - Se far ripartire l’auto può servire per coprire un’eventuale emergenza è bene sapere che quella batteria potrebbe riscaricarsi di nuovo. A questo punto le opzioni sono due: la prima cosa è provare a ripristinare la carica con apposito caricabatterie per auto (foto qui sopra). In commercio ne esistono molti modelli e sono facilmente reperibili sui principali siti di ecommerce: le marche più diffuse sono Bosch, Ctek, Techmate, Marelli, Exide. I più moderni caricabatteria, che rimettono in sesto un accumulatore scarico in qualche ora, fanno anche da mantenitori automatici. Collegati a una presa di corrente, garantiscono che la carica sia sempre al massimo; oltre alla comodità, offrono il modo migliore per garantire lunga vita a una batteria. Considerando il disagio che comporta ritrovarsi col motore che non si avvia e il prezzo di un accumulatore nuovo, un mantenitore conviene senz’altro a chi ha una vettura che resta a lungo ferma in un garage dotato di presa.
SI TROVANO ANCHE ONLINE - Se il caricabatterie non riuscisse nel recupero, allora la batteria è irrimediabilmente compromessa e non resta che sostituirla. È fondamentale che la nuova sia identica a quella vecchia nelle sue misure (larghezza, lunghezza e altezza) e nella posizione dei morsetti (in qualche caso, ci sono batterie uguali ma con i morsetti posti sul lato opposto del coperchio superiore). Le etichette poste sulla batteria (foto qui sopra) riportano i dati di capacità (Ah) e corrente di spunto (A). Più alti sono e meglio è, ma non c’è da preoccuparsi troppo: basta che siano simili a quelli della vecchia batteria. In alcuni casi i siti dei produttori (i più noti sono Bosch, Fiamm, Marelli, Varta, Exide, Yuasa e altri) consentono di scegliere la batteria in base al modello di vettura, che poi può essere acquistata online senza muoversi da casa.
RISPETTATE LA “FAMIGLIA” - Le auto dotate del sistema Stop&Start hanno batterie specifiche, più robuste. In genere queste sono di due tipi. Le EFB (Enhanced Flooded Battery) garantiscono fino al triplo dei riavvii del motore rispetto ad accumulatori “normali”; poco sensibili al calore esterno, si possono montare nel vano motore. Meno adatte alle alte temperature sono le AGM (Absorbed Glass Mat, foto qui sopra): nelle loro celle, un elemento assorbente in fibra di vetro, inserito fra le piastre, trattiene come una spugna l’acido solforico, riducendone l’evaporazione. Proprio grazie a questa particolarità, oltre che per la presenza di valvole che limitano l’emissione di gas nocivi regolando i cicli di ricarica, le AGM possono essere collocate “al fresco”, di solito nel baule. Inoltre, essendo le più resistenti, possono far fronte alle esigenze di un alternatore “intelligente”, che ricarica la batteria nei rallentamenti per assorbire meno potenza dal motore. In caso di sostituzione di una di queste batterie (un’etichetta 5 aiuta a identificarle), è importante evitare di passare da una tipologia all’altra. E meno che mai a un accumulatore di tipo tradizionale, che comprometterebbe il funzionamento dello Stop&Start e si esaurirebbe molto presto.
NON SEMPRE LA POSSIAMO CAMBIARE - Una volta scelta la batteria, però, non sempre possiamo procedere alla sostituzione. I casi che si possono presentare sono tre.