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Nel 2020, il Covid ha frenato la mobilità a noleggio e in sharing

di Alessandro Ascione
Pubblicato 16 giugno 2021

La crisi economica, l’ampio ricorso allo smart working e il blocco dei flussi turistici hanno dimezzato i noleggi a breve termine e gli spostamenti delle auto condivise in Italia: è quanto emerge dal più recente rapporto Aniasa.

Nel 2020, il Covid ha frenato la mobilità a noleggio e in sharing

CHE FRENATA - I morsi della pandemia lasciano il segno anche sulla mobilità in Italia. Nel 2020, la recessione e il telelavoro hanno ridotto del 50% i noleggi a breve termine: parliamo di auto prese in affitto per qualche giorno da chi si sposta per affari. Analogamente, il blocco dei flussi turistici ha inciso sul dimezzamento delle richieste di vetture per un weekend o una settimana da persone che viaggiano durante le vacanze. Allo stesso modo, il car sharing cittadino si è dimezzato. È quanto emerge dal più recente rapporto Aniasa, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità.

I NUMERI - Infatti, le società di noleggio hanno immatricolato solo 355.000 auto nel 2020, in picchiata del 32%. Dopo sette anni di continui record negli acquisti di vetture e nel fatturato, che hanno portato il noleggio a rappresentare il 25% del mercato auto italiano. Si tornerà a livelli pre-pandemia nel 2023, stimano gli operatori. Ulteriore tegola, la crisi dei chip: la carenza di semiconduttori nel settore auto ha ridotto il flusso di nuove vetture inserite in flotta per l’estate 2021.

NOLEGGIO LUNGO, NOTE MENO AMARE - Forte della maggiore stabilità del proprio business basato prevalentemente su contratti pluriennali, il noleggio lungo termine (auto in affitto per anni) ha sofferto un po’ meno nell’anno nero del coronavirus. La flotta è leggermente cresciuta, a quota 933.000 veicoli (65.000 dei quali noleggiati da clienti privati senza partita Iva). 

QUALI PROPOSTE - Per rilanciare il noleggio, dice Massimiliano Archiapatti (presidente Aniasa), “abbiamo avanzato al governo la nostra proposta di estendere l’ecobonus all’acquisto di vetture usate Euro 6, ibride ed elettriche, a seguito di rottamazione di veicoli da Euro 0 a Euro 4. C’è poi il tema del fisco nel noleggio, molto più pesante per le aziende in Italia rispetto a quello degli altri Paesi europei: l’Associazione auspica che l’esecutivo voglia sanare la forte disparità di trattamento fiscale. Su una vettura aziendale media (valore 30.000 euro), il totale di detrazioni e deduzioni fiscali in Italia ammonta a 5.778 euro: un quinto di quanto riescono a scaricare le aziende tedesche e spagnole; un quarto di quanto avviene in Francia e Regno Unito.

L’AUTO RESTA LA PREFERITA - In occasione della presentazione del report sul noleggio, l’Aniasa ha illustrato i risultati di una ricerca effettuata con la Bain & Company sulla mobilità degli italiani post Covid: l’auto resta il mezzo preferito per gli spostamenti, con due connazionali su tre che la usano abitualmente. Con il graduale ritorno al lavoro in presenza, le forme alternative di mobilità (bici e monopattini elettrici) meno utilizzate rispetto alle aspettative.



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Ritratto di Andre_a
16 giugno 2021 - 16:30
Quindi in Germania e Spagna, se uno compra un'auto da 30000€, ne scarica 28890?? Secondo me, è il loro sistema ad essere folle, non il nostro
Ritratto di Cancello92
17 giugno 2021 - 09:42
Esatto, ben venga se abbassano le tasse alle società ma l'obbiettivo dovrebbe essere aumentare solidità delle stesse, posti di lavoro e stipendi non farle operare usando auto nuove