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Auto aziendali: elettriche di lusso più convenienti delle citycar

Pubblicato 05 febbraio 2025

La Manovra 2025 ha introdotto nuove aliquote per le auto aziendali, premiando in particolare le auto elettriche e ibride plug-in. L’aliquota unica per le vetture termiche costerà cara ai dipendenti, denuncia l’Aniasa.

Auto aziendali: elettriche di lusso più convenienti delle citycar

FRINGE BENEFIT - Con la Manovra 2025 cambia il regime di tassazione delle auto aziendali, in particolare per quelle concesse dall’azienda ai dipendenti a partire dal primo gennaio 2025 a uso promiscuo: si tratta di quelle vettura che vengono utilizzate tanto per motivi lavorativi quanto nella vita privata. I veicoli aziendali fanno parte dei cosiddetti “fringe benefit”: sono parte integrante della retribuzione del dipendente e come tale vengono tassati. A cambiare è proprio il meccanismo che ne calcola il valore ai fini fiscali e contributivi e con le nuove regole ad essere particolarmente penalizzate sono le tipologie più diffuse, cioè le auto diesel e benzina, mentre la tassazione è molto più favorevole per le ibride plug-in e soprattutto le elettriche. 

CAMBIA LA CLASSIFICAZIONE - Fino al 31 dicembre 2024 la tassazione si basava sulle emissioni di CO2, applicando una percentuale sul costo chilometrico stabilito ogni anno dalle tabelle dell’ACI moltiplicato per una percorrenza convenzionale di 15.000 km. Chi più inquinava, più pagava, passando dal 25% del costo chilometrico per auto con emissioni fino a 60 g/km fino al 60% per quelle con CO2 al di sopra dei 190 g/km (con due soglie intermedie, al 30% tra 61 e 160 g/km e al 50% tra 161 e 190 g/km). Per le auto aziendali in uso promiscuo immatricolate dopo l’1 gennaio 2025 non conta più la quantità di CO2 emessa nell’atmosfera ma solo il tipo di alimentazione.

Le aliquote diventano quindi:

  • 10% del costo chilometrico per le auto elettriche;
  • 20% del costo chilometrico per le auto ibride plug-in;
  • 50% del costo chilometrico per le auto a benzina e diesel.


AUMENTO IMPORTANTE - Appare evidente come una vettura con motore diesel o benzina costa ora molto di più di una elettrica o plug-in. La scelta della tipologia del veicolo aziendale ha quindi impatto sul valore della tassazione in carico al dipendente mentre per l’azienda determina una diversa base sulla quale conteggiare i contributi. L’Anasia, l’Associazione nazionale che rappresenta il settore dell’autonoleggio, calcola che un aumento della tassazione del 67% per le auto termiche non plug-in, pari in media a 1.600 euro, al contrario delle auto elettriche, che invece rientreranno facilmente nella soglia di esenzione prevista per i fringe benefit. 

QUALCOSA NON QUADRA - Ne derivano storture per cui una Fiat Panda viene a costare più del doppio rispetto a ben più ricca e costosa Porsche Taycan: come ha calcolato il Sole 24 Ore, la Panda Hybrid nella versione base con il 3 cilindri 1.0 a benzina da 69 CV ottiene un valore imponibile pari a 2.918,25 euro, mentre l’elettrica Taycan ha un valore complessivo di 1.392,9 euro. Lo stesso veicolo ha invece un valore diverso in base a quando stato immatricolato. Per esempio una Citroën ë-C3 immatricolata il 31 dicembre 2024 viene tassata al 25% e pesa per 1.227,38 euro, mentre la stessa ë-C3 registrata un giorno dopo ha un’aliquota del 10% e ha un valore di benefit di 490,95 euro. 



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Ritratto di Al_Ta21
5 febbraio 2025 - 16:20
il problema è che continua l’assurdo beneficio riservato alle auto plug in le quali, nei fatti, vengono utilizzate come auto a benzina con l’handicap di essere più pesanti
Ritratto di forfait
5 febbraio 2025 - 16:32
6% di quota venduto non più un miraggio??
Ritratto di Gordo88
5 febbraio 2025 - 16:33
1
A sto punto conviene togliere questo beneficio a favore di jn aumento di stipendio e via..
Ritratto di Sdraio
5 febbraio 2025 - 16:48
tutto questo fa capire ancor di più in che tipo di periodo idiot4 stiamo vivendo... tanto i bidoni non si schioderanno mai da quella percentuale ridicola in cui si trovano... anche arrivassero al 10% va sempre considerato il 90% restante che è fatto da auto con motori d uomo... poveri illusi...
Ritratto di giocchan
5 febbraio 2025 - 16:51
"Lo stesso veicolo ha invece un valore diverso in base a quando stato immatricolato" è una roba necessaria. Perchè è vero che nel caso dell'eC3 è "poco equo"... ma la cosa fosse applicata in maniera retroattiva, rimarrebbero "fregati" tutti quelli che hanno preso una ICE nel 2024 (e si ritroverebbero a pagare cifre notevoli che semplicemente non esistevano quando hanno preso la decisione di prendere quella particolare auto)
Ritratto di Alfiere
5 febbraio 2025 - 17:32
2
chi ha pensato questa legge andrebbe portato in tribunale per danno erariale e ambientale.
Ritratto di Quello la
5 febbraio 2025 - 18:00
Stupisce lo stupore: ogni modifica legislativa (rectius, molte modifiche legislative) di questo governo sono un aumento di imposte a carico dei dipendenti. PS Non ho l'auto aziendale... purtroppo. PS2 Ma l"'armonizzazione" delle accise benzina/gasolio c'è stata?
Ritratto di Ale8080
5 febbraio 2025 - 18:58
Sicuramente; poi mi piacerebbe che qualcuno dimostrasse che la Panda inquina di più della Tayan, magari anche su questa testata. Personalmente ho un fringe benefit sotto forma di Mercedes GLB 118d: la media generale a lungo periodo in tutti i percorsi (3.5 anni) è di 15,4 Km/litro; sfido qualunque Taycan a fare meglio. Abbiamo altre auto, tra le quali Mazda CX30 2.0 benzina: media 10 Km/litro. Ma cosa si sta incentivando?
Ritratto di ilariovs
5 febbraio 2025 - 19:20
Chissà che questo cambio non sia implicato con il crollo del 45% del diesel in Italia. Certo ne resterei sorpereso. perchè essenso IL MELIO il diesel vende da se senza benefit O NO? Lo scopriremo i prox mesi.