Con un -38,7% rispetto al 2023, che corrisponde a 15.900 vetture realizzate nei primi sei mesi di quest’anno, Cassino (nelle foto) è uno degli stabilimenti di Stellantis più in difficoltà. Nell’impianto laziale vengono prodotte l’Alfa Romeo Giulia (rappresenta il 20%), la Stelvio (il 54%) e la Maserati Grecale (ha un peso del 26%), ma non sono sufficienti per la piena occupabilità dell’impianto. Stellantis ha confermato l’assegnazione allo stabilimento della futura piattaforma STLA large, che verrà utilizzata dalle nuove generazioni di Stelvio e Giulia, ma si parla dal 2025 in avanti. Attualmente il polo di Cassino osserverà una chiusura estiva prolungata con la riapertura prevista il 9 settembre, e non invece il 26 agosto come precedentemente comunicato, con due settimane di cassa integrazione che si aggiungono alle ferie collettive. Una situazione complessa che interessa anche le fabbriche di Mirafiori e Melfi, anch’esse in attesa del lancio di nuovi modelli.
Al fine di rilanciare lo stabilimento di Cassino, Unindustria Cassino durante un incontro con la Regione Lazio in Commissione Industria, ha presentato diverse proposte che sono state formalizzate all’interno di un dossier che verrà presentato dalla vicepresidente della Regione, Roberta Angelilli, al Governo nell’incontro del 7 agosto. Sono due i pilastri che compongo il documento: la proposta di introdurre una Zes (Zona economiche speciale) di Filiera, legata non alla geografia ma alla specializzazione produttiva, e la creazione di un centro di innovazione e ricerca focalizzato sulle imprese della componentistica auto. Nello specifico, l’istituzione di una Zes di filiera riguarda l’area di Cassino e la regione Lazio (complessivamente nella regione sono presenti 50 aziende per un totale di 5.000 addetti) ma anche tutti quei distretti automotive che si trovano al nord e al centro Italia e che necessitano di misure di sostegno per gli investimenti necessari alla riconversione.
Mentre il centro di ricerca dedicato alle imprese automobilistiche, come ha spiegato il presidente di Unindustria Cassino, Francesco Borgomeo, ha nella logica del conglomerato aziendale il suo punto di forza, con l’idea di far leva sul contributo delle Università del territorio e di Stellantis. Secondo Borgomeo, per affrontare la transizione e accelerare la riconversione delle aziende di componentistica, sono necessari misure di sostegno, con la produzione dello stabilimento di Cassino che ha delle conseguenze dirette sull’intero indotto. In questo contesto la ricerca fa da “collante” per accompagnare la transizione e favorire la specializzazione delle imprese.