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Un piano per il rilancio della fabbrica di Cassino 

Pubblicato 02 agosto 2024

La proposta elaborata da Unindustria mira all’istituzione di una Zes (Zona economiche speciale) di filiera e alla creazione di un centro di innovazione e ricerca. Verrà discussa nell’incontro con il Governo del prossimo 7 agosto.

Un piano per il rilancio della fabbrica di Cassino 

Con un -38,7% rispetto al 2023, che corrisponde a 15.900 vetture realizzate nei primi sei mesi di quest’anno, Cassino (nelle foto) è uno degli stabilimenti di Stellantis più in difficoltà. Nell’impianto laziale vengono prodotte l’Alfa Romeo Giulia (rappresenta il 20%), la Stelvio (il 54%) e la Maserati Grecale (ha un peso del 26%), ma non sono sufficienti per la piena occupabilità dell’impianto. Stellantis ha confermato l’assegnazione allo stabilimento della futura piattaforma STLA large, che verrà utilizzata dalle nuove generazioni di Stelvio e Giulia, ma si parla dal 2025 in avanti. Attualmente il polo di Cassino osserverà una chiusura estiva prolungata con la riapertura prevista il 9 settembre, e non invece il 26 agosto come precedentemente comunicato, con due settimane di cassa integrazione che si aggiungono alle ferie collettive. Una situazione complessa che interessa anche le fabbriche di Mirafiori e Melfi, anch’esse in attesa del lancio di nuovi modelli.

Al fine di rilanciare lo stabilimento di Cassino, Unindustria Cassino durante un incontro con la Regione Lazio in Commissione Industria, ha presentato diverse proposte che sono state formalizzate all’interno di un dossier che verrà presentato dalla vicepresidente della Regione, Roberta Angelilli, al Governo nell’incontro del 7 agosto. Sono due i pilastri che compongo il documento: la proposta di introdurre una Zes (Zona economiche speciale) di Filiera, legata non alla geografia ma alla specializzazione produttiva, e la creazione di un centro di innovazione e ricerca focalizzato sulle imprese della componentistica auto. Nello specifico, l’istituzione di una Zes di filiera riguarda l’area di Cassino e la regione Lazio (complessivamente nella regione sono presenti 50 aziende per un totale di 5.000 addetti) ma anche tutti quei distretti automotive che si trovano al nord e al centro Italia e che necessitano di misure di sostegno per gli investimenti necessari alla riconversione. 

Mentre il centro di ricerca dedicato alle imprese automobilistiche, come ha spiegato il presidente di Unindustria Cassino, Francesco Borgomeo, ha nella logica del conglomerato aziendale il suo punto di forza, con l’idea di far leva sul contributo delle Università del territorio e di Stellantis. Secondo Borgomeo, per affrontare la transizione e accelerare la riconversione delle aziende di componentistica, sono necessari misure di sostegno, con la produzione dello stabilimento di Cassino che ha delle conseguenze dirette sull’intero indotto. In questo contesto la ricerca fa da “collante” per accompagnare la transizione e favorire la specializzazione delle imprese.



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Ritratto di Oxygenerator
2 agosto 2024 - 15:08
Siamo certi di non essere in grave ritardo per una cosa simile ?
Ritratto di Lele_1998
2 agosto 2024 - 15:31
3
Vi do io la soluzione: la fabbrica diventa metà museo e metà magazzino, nelle aree esterne si fa una pista omologata da affiancare a Vallelunga. Tanto l'impianto non ha nessun tipo di futuro.
Ritratto di Bimmer87
2 agosto 2024 - 16:19
Più che rilancio è meglio trasformarla in una base NATO con missili nucleari, almeno tutto quello spazio (ora sprecato per costruire catorci obsoleti) in futuro potrebbe avere un senso.
Ritratto di lovedrive
2 agosto 2024 - 17:41
colpa di chi ha messo incapace di imparato. un peggio non era possibile trovare. che vuole una giulia o stelvio a benzina deve per minimo comprare una 280cv e subirsi il superbollo. a pensare che a listino c'erano anche la 250 cv ( per poco tempo ) e le 200 cv, che comunque erano già parecchi per un modello base. di novità tecniche nuove in dieci hanno poca roba. prezzi alti e nessun aiuto per risolvere i problemi gravi dei diesel. e questo è il risultato. imparato ha fatto l'arrogante e costruire solo il venduto, niente km 0 e niente autonoleggio. a dir la verità proprio a luglio si vede tanti turisti cinesi con le stelvio a noleggio. vuole dire che ha dovuto abbandonare la sua linea arrogante, ma forse è già tardi.
Ritratto di Kappa18
3 agosto 2024 - 11:00
La scelta dei 280cv e' davvero inspiegabile, sembra lo facciano apposta. Andavano messe a disposisione le versioni "tarate" e omologate a 249-250 che tanto non cambia nulla, anzi semmai fa vendere di piu' (e tengono meglio nell'usato). Per quanto riguarda Grecale progetto a mio avviso ottimo nella sostanza ma non nella forma. Ci vorrebbe la forza di rifare un look accattivante.
Ritratto di UnAltroFiattaro
5 agosto 2024 - 01:20
Anche il fatto che la Giulia non sia mai esistita in versione Sport Wagon è assurdo! E pensare che le case tedesche, di alcuni modelli ormai, propongono solo la versione SW e non Berlina, l'esatto contrario di Alfa Romeo!
Ritratto di Kappa18
5 agosto 2024 - 02:18
Si vero.
Ritratto di Flynn
5 agosto 2024 - 09:26
2
Imparato si prende, però, le colpe di Marchionne e non trovo che con un motore depotenziato ad hoc solo per l'Italia e con una SW ( in fondo la Stelvio è nella stragrande maggioranza un'ottima alternativa) si potesse capovolgere la situazione. A mio avviso avrebbero dovuto procedere più gradualmente verso l' innalzamento a premium, visto gli anni di oblio in FCA che hanno solo affossato il marchio verso la clientela estera.
Ritratto di Kappa18
5 agosto 2024 - 09:36
Sono auto che avrebbero fatto qualche numero quasi esclusivamente in Italia, pertanto la SW e il depotenziamento sotto i 250hp credo fosse quasi obbligato farlo. Vero che non e' tutta colpa di Imparato, ma diciamo che non ci ha messo niente di suo.
Ritratto di Flynn
5 agosto 2024 - 09:48
2
In effetti il depotenziamento sarebbe costato un'inezia, ben più complicato introdurre in corsa una versione SW. Comunque con Tonale sotto le aspettative, e a questo punto non aspettiamoci miracoli da Junior, le prospettive non sono molto rosee.
Ritratto di Kappa18
5 agosto 2024 - 09:57
Considera Flynn che per Giulia e Stelvio hanno speso un botto come investimento, in quanto tutto era nuovo per Alfa, pianali, motori ecc... Pertanto non credo che la SW avrebbe inciso troppo, anche considerando che avrebbe contribuito parecchio credo alle vendite.
Ritratto di Flynn
5 agosto 2024 - 13:06
2
Si certo, ma credo che a una certa abbiano dovuto venire a patti con i costi stratosferici , limando quanto più possibile. Forse avrebbero dovuto consolidare prima il Segmento C con una Giulietta premium, vista anche la debolezza di Golf di quel periodo, ma dirlo oggi, alla luce di quanto successo, è estremamente semplice.
Ritratto di giocchan
2 agosto 2024 - 18:21
Ho capito zero di quello che c'è scritto - però credo di aver colto il senso: Cassino è spacciata
Ritratto di alex_rm
2 agosto 2024 - 19:25
Con la vendita di Fiat(con alfa,Lancia é Maserati)ai francesi tutta la produzione automobilistica italiana é spacciata(salvo la nicchia delle supercar con poche migliaia di vendite e occupati)
Ritratto di probus78
3 agosto 2024 - 07:38
Un bel parco fotovoltaico per produrre energia pulita a basso costo. Oppure ci assemblano i tergicristalli delle Leapmotor per non pagare dazi. Qualunque alternativa andrà incontro al fallimento.
Ritratto di Kappa18
3 agosto 2024 - 11:05
In pratica gli incapaci essendosi resi conto che con le vetture non sanno competere, tirano fuori la lungimirante soluzione di zona economica speciale. Riconversione di sta min...a che poi la gente sta a casa e non si riconverte un bel niente, e cosi si perdono veri e propri patrimoni della cultura meccanica. Danno un nome a iniziative fatte per demolire cio' che e' rimasto. Che avessero il coraggio di dire le cose come stanno almeno.
Ritratto di AZ
4 agosto 2024 - 22:54
Invece di scaricare le spese su tutta la collettività, andrebbero tagliati i guadagni di dirigenti e azionisti.

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