Che bagagliaio!
Dopo la berlina, ecco la versione famigliare
Skoda Superb Wagon: rispetto al modello della precedente generazione, ha una linea più tesa e spigolosa, con i fari squadrati e che sembrano “sospesi” sul paraurti anteriore e i grandi fanali che, dietro, “sbordano” sul portellone. La Superb Wagon è costruita sulla piattaforma MQB, un pianale modulare usato per numerosi modelli (dall’Audi TT a Golf e Passat, alla Seat Leon), ed è la famigliare più spaziosa del gruppo Volkswagen. Se la lunghezza rispetto alla berlina non cambia, lo spazio per i bagagli è decisamente superiore: 660 litri (contro i 625 della berlina e i 633 della precedente wagon), che salgono a 1950 reclinando il divano (1760 litri la berlina e 1865 la famigliare della vecchia generazione). Per entrambe le carrozzerie le consegne avranno inizio a settembre. I prezzi della Wagon partono da 27.000 euro e arrivano a 43.590 euro.
Meccanica collaudata
Dalla berlina la Skoda Superb Wagon riprende anche i motori, a benzina o a gasolio, con potenze fra 120 e 280 CV. Esclusa, invece, una versione a metano (benché sulla piattaforma MQB si possano già contare diversi modelli con questa alimentazione e non sussistano limitazioni tecniche, ma solo di natura commerciale). Come da tradizione, al cambio manuale si affianca il robotizzato DSG a doppia frizione, e non mancano le versioni a trazione integrale. Di serie per tutte, sette airbag, Esp, frenata automatica d’emergenza a bassa velocità, limitatore di velocità e fendinebbia, tergicristalli automatici, “clima” bizona e cerchi in lega. La più ricca Ambition ha anche il dispositivo che riconosce l’insorgere del colpo di sonno e i sensori di distanza posteriori, mentre solo a partire dalla Executive (le versione pensata per le flotte) si hanno di serie il vivavoce Bluetooth, il navigatore e i fari bixeno.
Ombrelli a portata di mano
L’abitacolo della Skoda Superb Wagon è identico a quello della berlina: lo spazio è generoso, sopratutto per i passeggeri posteriori che, anche se “spilungoni”, hanno grande agio per le gambe. Chi siede al centro del divano, però, deve fare i conti col divano un po’ sporgente e con l’alto tunnel sul pavimento (necessario per l’albero di trasmissione delle versioni 4x4, ma presente in tutte le versioni), peraltro sovrastato dal mobiletto con le bocchette di ventilazione (che la precedente Superb proponeva nei montanti delle porte). Le finiture sono di qualità, ma la fantasia abita altrove: la plancia è molto lineare e il cruscotto, per quanto completo e dotato di uno schermo multifunzione a colori, è dotato di due elementi analogici la cui grafica è al limite dello spartano. Inoltre, i comandi del “clima” si trovano un po’ troppo in basso: per usarli si distoglie lo sguardo dalla strada. Parecchie le soluzioni “intelligenti”, come le luci d’ingombro integrate nelle porte che illuminano anche il suolo (per mostrare dove si mettono i piedi quando si scende al buio), il bracciolo centrale refrigerabile (che si aggiunge al cassetto di fronte al passeggero anteriore), le reti portaoggetti sul fianco delle poltrone, la linguetta portabiglietti sul parabrezza, il raschiaghiaccio dietro lo sportello di rifornimento e l’ormai tradizionale ombrello che si estrae da entrambe le porte anteriori (prima era alloggiato solo in quella posteriore sinistra).
Più grande e pratico
I miglioramenti hanno interessato anche il baule, che non è solo più grande. Infatti, dispone di due pratici comandi che fanno scendere lo schienale del divano (assenti nella vecchia Skoda Superb Wagon, si pagano 90 euro) e dell’apertura “senza mani” del portellone; con le chiavi in tasca, basta muovere il piede davanti a un sensore nel paraurti posteriore: costa 610 euro. Inoltre, grazie alla poltrona destra dotata di schienale ripiegabile (altri 90 euro), questa Skoda può trasportare oggetti lunghi fino a 310 cm e non mancano piccole praticità come la presa 12V. Da segnalare anche la luce a led rimovibile (si ricarica durante la marcia), i tanti gancetti di fissaggio e i due vani sotto il piano di carico (ciascuno grande come una scatola da scarpe). Insomma, se avesse anche le guide per fissare le reti fermacarico, questo bagagliaio meriterebbe la lode, anche perché la soglia d’accesso (a 62 cm da terra) è piuttosto bassa per una famigliare. A divano giù, tuttavia, il fondo del bagagliaio non è piatto e rimane un vistoso scalino all’altezza degli schienali posteriori (a meno di ordinare, a 165 euro, il piano di carico ad altezza variabile).
Comoda anche in modalità sport
Chi compra un’auto come la Skoda Superb Wagon difficilmente cercherà prestazioni brucianti e una guidabilità da sportiva; eppure, quest’auto è tutt’altro che un… “carrozzone”. Lo sterzo, mai troppo pesante, è piuttosto preciso per il tipo di vettura e con le sospensioni elettroniche (975 euro) si può variare la rigidità della taratura: in Comfort, per esempio, l’inclinazione laterale della carrozzeria in curva è evidente e sulle asperità l’auto “ondeggia” un po’; nella modalità Sport, invece, il rollio si riduce ma l’auto non diventa certo una tavola, dato che il comfort resta di alto livello (anche coi pneumatici a spalla bassa su cerchi di 18’’, un optional da 400 euro dell’auto del nostro test). Quanto al motore, il 2.0 TDI è ben insonorizzato e, in questa versione da 190 CV, ha il brio che serve per riprendere velocità senza incertezze; inoltre, specialmente sotto i 1500 giri, offre parecchio tiro in più di quello regalato dalla versione con “soli” 150 CV. Il cambio robotizzato DSG a doppia frizione è tanto rapido quanto dolce nei passaggi di marcia e tiene il motore sempre nella fascia utile di giri (e con i comandi al volante si può cambiare marcia manualmente).
Ti aiuta, ma si fa pagare
Le lisce strade asfaltate sulle quali si è svolto il test della Skoda Superb Wagon non ci hanno permesso di sfruttare le qualità della trazione integrale (a comando elettronico e a inserimento automatico), tanto che non abbiamo rilevato differenze con le versioni a trazione anteriore. Di grande aiuto (e facili da gestire, grazie all’apposito pulsante nel volante) i numerosi dispositivi di assistenza alla guida, come il cruise control adattativo (335 euro). Pccato, però, dover pagare (persino per la più ricca Laurin&Klement) il sistema di mantenimento della vettura in corsia (ben 510 euro), così come il rilevatore di veicoli nell’angolo “cieco” del retrovisore sinistro (380 euro), gli abbaglianti automatici (280 euro) e persino la telecamera che legge i segnali stradali e li riproduce nel cruscotto (70 euro).
Secondo noi
PREGI
> Comfort. Le sospensioni elettroniche (optional) lavorano bene: anche in Sport si viaggia “isolati” a dovere.
> Praticità. Tante le soluzioni pensate per facilitare la vita a bordo o le operazioni di carico e scarico dei bagagli.
> Spazio. Anche nei posti laterali posteriori si sta come dei pascià, e il baule è una vera “piazza d’armi”.
DIFETTI
> Dotazione di sicurezza. Persino la versione di punta fa pagare a parte sistemi di sicurezza che sono ormai di serie nelle utilitarie.
> Optional del baule. L’auto è progettata per caricare tanto, ma per farlo “come si deve” bisogna acquistare il piano di carico ad altezza variabile, i comandi per reclinare il divano e la poltrona destra abbassabile.
> Posto centrale. Il divano sagomato e soprattutto l’alto tunnel di trasmissione rendono il quinto posto meno ospitale.