IL BOOMERANG DEI LISTINI - Le flotte aziendali sono un mercato fondamentale per le case automobilistiche, che da questi canali riescono spesso a ottenere una buona percentuale del proprio fatturato. Anche la Tesla guarda al settore, ma l’aggressiva politica di sconti messa in campo dalla casa americana negli ultimi mesi, per tener testa all’avanzata cinese avrebbe indispettito non poco i gestori delle flotte. Il loro parco auto si è infatti ridotto drasticamente di valore proprio a causa di questi tagli dei listini: un problema che si unisce a un servizio di assistenza giudicato lento e a riparazioni costose. Come riporta la Reuters, per non perdere questa tipologia di clientela, la Tesla starebbe proponendo sconti non ufficiali sugli acquisti di nuove auto in stock e si sarebbe impegnata ad affrontare in modo migliore le richieste di assistenza.
CROLLA IL VALORE RESIDUO - La Reuters ha contattato alcuni dirigenti delle principali società di leasing e autonoleggio, oltre a una dozzina di gestori di flotte aziendali. Queste società acquistano auto nuove stipulando contratti di leasing calcolati in base al prezzo a cui prevedono di poter vendere le vetture alla fine del contratto. Se il prezzo di listino si abbassa, anche il valore residuo crolla: e su di flotte migliaia di vetture questo diventa un grande problema. “Non c’è niente di peggio che abbassare continuamente il valore dei beni di un acquirente ti flotte”, afferma Richard Knubben, direttore generale di Leaseurope, che conferma gli sforzi della Tesla per riconquistare la clientela ma “non sono sicuro che gli sconti che offrono siano sufficienti”.
CONCORRENZA CINESE - I clienti delle flotte sono importanti soprattutto in Europa. Secondo la società di ricerche di mercato Dataforce, nel 2023 il 44% delle vendite della Tesla in 16 paesi europei è arrivato attraverso società di leasing e di autonoleggio. In questi paesi, le vendite della casa americana nel primo trimestre sono diminuite del 2,3%, nonostante un aumento del mercato del 3,5%. Secondo Dataforce, questo calo nei 16 paesi europei arriva dopo una crescita del 57% nel 2023. Alle problematiche interne al marchio si sommano anche i cambiamenti esterni: se infatti fino a poco tempo fa la Tesla aveva l’enorme vantaggio di essere stata la prima e per molto tempo l’unica a proporre veicoli elettrici credibili, ora la situazione sta cambiando rapidamente, con molte case cinesi - la BYD in primis - che portano modelli molto attraenti per i gestori delle flotte.