L’assicurazione dell’auto è un costo fisso annuo per tutti i proprietari di una vettura: guidare la propria auto, infatti, prevede che questa sia assicurata, quindi che abbia una copertura dedicata che è obbligatoria per legge e che ha lo scopo di tutelare sia l’assicurato sia i soggetti terzi che hanno subito dei danni in caso di sinistro. Tuttavia, i premi possono essere molto costosi e questa spesa, che ricordiamo essere obbligatoria, si aggiunge a tutti gli altri costi fissi il cui peso ricade sulla nostra economia personale. La domanda più che legittima è: posso risparmiare sulla polizza RC Auto? Ovviamente, la risposta è affermativa: ci sono diversi modi per risparmiare sull’assicurazione auto senza compromettere la copertura.
C’è da precisare che non stiamo acquistando un bene o un servizio di un’azienda, ma una tutela assicurativa, pertanto, a parte le truffe, bisogna considerare che la regola generale è che se si spende di meno, semplicemente, è perché si sceglie di essere meno tutelati. Andiamo quindi a vedere come risparmiare sull’assicurazione auto, mantenendo comunque le coperture più importanti.
Il profilo di rischio è uno dei dati che influenza il costo complessivo dell’assicurazione auto. Le compagnie assicuratrici usano diverse informazioni per determinare il livello di rischio: tra queste figurano:
Ci sono soggetti che sono più a elevato profilo di rischio: tra questi figurano gli automobilisti che hanno meno di 25 anni, semplicemente perché hanno un livello di esperienza più basso, ma anche quelli che vivono in territori dove il rischio di incidenti stradali è più elevato. Non è notizia nuova che in certe Regioni i premi delle polizze auto sono molto più alti rispetto ad altre, anche se negli ultimi anni il gap si è abbastanza ridimensionato. Un altro aspetto che le compagnie analizzano è il tipo di veicolo: una vettura sportiva o di lusso garantisce un fattore di rischio più alto rispetto a un’auto meno potente e meno costosa.
Potremo quindi sintetizzare il profilo di rischio come una sorta di identikit dell’automobilista, integrato con altri elementi che riguardano la guida della vettura: ad esempio, nella polizza si dovrà anche selezionare se la guida è esclusiva del proprietario dell’auto, oppure se è libera, e quindi ciò significa che l’auto può essere utilizzata anche da altri conducenti del mezzo: in quest’ultimo caso, il premio della polizza sarà più alto, perché il rischio risulta relativamente più alto, essendo di più gli automobilisti a guidare la medesima vettura.
Quando si parla di assicurazione auto, un altro aspetto molto importante da considerare è la classe di merito: com’è facilmente intuibile, la classe di merito è una specie di classifica nella quale posizionare l’assicurato a seconda della sua storia di guida. La classe 1 è riservata ai guidatori più virtuosi, ovvero a coloro i quali non hanno fatto incidenti negli ultimi anni, mentre la classe 18 è quella più bassa e include i guidatori meno virtuosi, ovvero quelli con una storia di sinistri più attiva.
Ovviamente, più si scende nella classe di merito, più si pagherà un’assicurazione più alta, più si è virtuosi più il costo della polizza sarà inferiore.
Il meccanismo di questa scala è regolato da un sistema bonus-malus il cui funzionamento è molto semplice: si tratta infatti di un sistema premiale, che penalizza il guidatore che ha commesso incidenti e di cui è stato responsabile, facendolo scendere di classe, premiando invece il conducente più virtuoso, che nel corso dell’anno non ha avuto responsabilità in alcun sinistro.
Ci sono due novità importanti da sottolineare relativamente alla classe di merito: nell’aprile 2007, infatti, è entrata in vigore la Legge Bersani, che permette di assicurare un nuovo veicolo includendolo nella stessa classe di merito dell’intestatario (se in possesso di un altro veicolo) oppure in quella di un familiare convivente.
Inoltre, a partire da febbraio 2020, si può usare la classe di merito più favorevole presente tra i componenti del nucleo familiare anche in fase di rinnovo della polizza (a condizione che non si sia stati responsabili di incidenti negli ultimi 5 anni) e altresì per tutti i tipi di veicoli (quindi anche da auto a moto e viceversa).
Come conoscere qual è la propria classe di merito? Questa informazione è contenuta in un documento che si chiama Attestato di Rischio e che è consultabile sul sito della propria compagnia assicurativa. Questo documento, infatti, contiene i seguenti dati:
Dopo aver visto cos’è il profilo di rischio e cosa significa classe di merito, entriamo più nel dettaglio e vediamo a cosa bisogna prestare attenzione quando dobbiamo scegliere una copertura assicurativa per la nostra auto.
All’inizio di questo articolo, abbiamo specificato che pagare meno una polizza auto significa semplicemente avere meno tutele (a parte il fatto che dobbiamo stare attenti alle truffe e fare affidamento sempre all’elenco dell’IVASS per contattare solamente compagnie affidabili). Le assicurazioni auto disponibili, infatti, offrono diverse opzioni e soprattutto sono personalizzabili. Gli automobilisti possono scegliere coperture assicurative minime o più complete, integrando a quella obbligatoria garanzie opzionali e accessorie.
Esistono due tipi principali di assicurazione auto:
La scelta della tipologia di polizza può quindi dipendere anche dal tipo di vettura che si ha: se si ha un’auto vecchia che si sta per cambiare, forse sarebbe meglio scegliere la prima formula assicurativa, ovvero quella solo a responsabilità civile, che naturalmente è più economica della copertura completa.
Inoltre, bisogna considerare le tutele accessorie, come ad esempio l’assicurazione furto e incendio, oppure la tutela contro i danni causati da eventi atmosferici, la polizza cristalli, la garanzia di assistenza stradale e la polizza atti vandalici. Sono tutte tutele accessorie che vanno a integrarsi alla copertura assicurativa fissa, ma che aumentano il prezzo della copertura complessiva.
Prima di scegliere le tutele opzionali, è bene prendersi qualche minuto per valutare l’effettiva necessità di una o più di queste garanzie accessorie e vedere se si può risparmiare da qualche parte, tenendo però conto che nel corso dell’anno non si sarà coperti da tutto e quindi, in caso di danno non assicurato, si dovranno pagare i costi di riparazione a proprie spese.
Un altro elemento che permette di risparmiare sull’assicurazione auto è determinato dalla franchigia. Cos’è la franchigia? Si tratta di una quota di rimborso del danno che non è a carico della compagnia assicuratrice, ma dell’assicurato. In sintesi, consiste in una quota minima sotto la quale la compagnia assicuratrice non è tenuta al rimborso. Questa opzione permette di far risparmiare l’automobilista: più alta è la franchigia, maggiore sarà il risparmio. Un altro aspetto positivo della franchigia è data dal fatto che non influisce sul meccanismo bonus malus nel momento in cui i danni risultano inferiori alla franchigia.
A questo punto bisogna precisare che esistono due tipi di franchigia:
Questo fa sì che la franchigia assoluta assicura un risparmio maggiore rispetto a quella relativa.
Come abbiamo detto, all’assicurazione auto obbligatoria possono essere aggiunte delle polizze accessorie. Ce ne sono diverse e sono tutte facoltative: ovviamente, l’aggiunta di queste polizze aumenta il costo complessivo della copertura assicurativa.
Tra le polizze accessorie più comuni figurano:
Usare i preventivi online di assicurazione auto per confrontare le tariffe è un ulteriore modo per risparmiare sul costo complessivo delle polizze. Ci sono molti siti web che offrono preventivi gratuiti per l’assicurazione auto, nonché simulatori e comparatori che consentono di confrontare le tariffe di diverse compagnie assicurative in pochi click.
Per utilizzare questi portali, è necessario fornire alcune informazioni di base su se stessi e sul veicolo di proprietà, specificando il tipo di copertura desiderato e le eventuali garanzie accessorie e facoltative. Una volta inseriti tutti i dati, i portali offrono una risposta comparativa offrendo i prezzi praticati dalle principali compagnie assicuratrici, o dalla compagnia stessa se ci si rivolge al suo sito: infatti, se si utilizzano i simulatori, è bene precisare che le informazioni raccolte dovranno poi essere confermate richiedendo un preventivo dettagliato alla compagnia scelta.
Inoltre, è importante notare che i preventivi online possono variare in modo significativo tra i siti web, pertanto si raccomanda di confrontare i preventivi su più siti, allo scopo di ottenere una visione a 360° delle tariffe disponibili. Resta poi inteso che i preventivi online possono basarsi su informazioni di base e potrebbero non prendere in considerazione eventuali sconti o tariffe speciali.
Tra i migliori siti che offrono proposte di preventivi e comparazioni citiamo senza dubbio il Preventivatore pubblico dell’IVASS, ovvero l’Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni (preventivass.it).
Internet è un punto di riferimento per molti automobilisti che ogni anno cercano una compagnia assicuratrice alla quale affidarsi senza spendere un occhio della testa. Internet, però, non è un luogo di santi e non sempre è affidabile: online si possono trovare delle vere e proprie truffe, che spesso prendono per la gola i soggetti che cercano proprio il miglior prezzo.
Non è raro imbattersi in compagnie assicuratrici false, specializzate nelle truffe assicurative, che operano solo online e che promettono polizze a prezzi stracciati, in particolare polizze auto temporanee. Per far fronte a questi problemi, l’IVASS raccomanda di fare molto attenzione ai contratti stipulati online, raccomandando tutti di verificare che la polizza si stia stipulando con una società o un intermediario regolarmente autorizzato.
Proprio l’IVASS viene in soccorso degli automobilisti, visto che sul sito è possibile consultare l’elenco delle compagnie italiane ed estere autorizzate a operare nel nostro Paese. Inoltre, qui è possibile anche consultare l’elenco degli avvisi riguardanti i casi di contraffazione o società non autorizzate e i siti web non conformi alla disciplina sull’intermediazione del Registro Unico degli Intermediari assicurativi (RUI).
Ci sono alcuni aspetti a cui bisogna prestare attenzione per non cadere vittima di frodi e truffe:
Per ulteriori informazioni, si raccomanda di contattare il Contact Center dell’IVASS al numero verde 800 486 661 (06 40 41 46 79 per chi chiama dall’estero), operativo dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.30 alle ore 14.30.
L’assicurazione auto a consumo, nota anche come assicurazione a chilometraggio limitato, è una tipologia di RC Auto che consente di pagare solo per la copertura di cui si ha bisogno e basata sul chilometraggio percorso. È una formula molto interessante e adatta per tutti quegli automobilisti che sanno di percorrere solo un limitato numero di chilometri all’anno: la platea di clienti più profilata potrebbe essere quella dei pendolari o degli automobilisti che utilizzano l’auto solo per viaggi brevi, ma anche per tutte quelle persone che hanno una seconda auto (che viaggia molto meno della prima).
Ci sono diverse compagnie assicurative, che propongono questa formula a consumo al fianco di quella a tariffa fissa, senza superare il costo applicato per quest’ultima. Ad esempio, se la polizza auto a consumo prevede un fisso di 500 euro fino a 3.500 km annui e poi un tot €/km fino al raggiungimento della somma che si pagherebbe per la copertura a tariffa fissa. Decisamente più conveniente (anche perché permette di rateizzare il costo dell’assicurazione in base ai chilometri percorsi) rispetto ad altre formule che implicano solo un tariffario a consumo e che potrebbe superare la nostra aspettativa di budget.
Con l’assicurazione auto a consumo si può risparmiare solo se si percorre un certo quantitativo di chilometri all’anno: infatti, per viaggi sotto i 5 mila km annui, il risparmio rispetto a una copertura tradizionale può andare dal 30% al 60%. Un po’ di risparmio è garantito anche nella fascia 5-10 mila km annui, mentre oltre i 10 km all’anno il risparmio è completamente vanificato.
Un tipo di assicurazione auto è la cosiddetta RC Auto temporanea, che a differenza di quella tradizionale, ha una durata più breve di 1 anno. Può essere semestrale, trimestrale, mensile o perfino giornaliera e ha tutti i vantaggi di un’assicurazione auto classica, integrabile peraltro con garanzie accessorie e opzionali.
Insomma, a cambiare è principalmente la durata, che per l’appunto è temporanea e inferiore a 1 anno. Vien da sé che questo tipo di polizza è riservata prevalentemente a tutti quegli automobilisti che devono guidare la loro vettura solo per un breve periodo di tempo, o per fare un viaggio.
In proporzione all’assicurazione annuale, il costo della RC Auto temporanea è più caro: più breve è il tempo della copertura, più caro è il costo. Insomma, se stipulassimo un’assicurazione mensile, non pagheremmo 1/12 di quella annuale, ma verseremmo un importo proporzionalmente maggiore. Tuttavia, per chi non prende l’auto tutto l’anno, è un modo per risparmiare sul premio annuale: il costo della polizza temporanea, generalmente, è il costo dell’assicurazione ripartito per 1 anno a cui si va ad aggiungere una quota supplementare, che solitamente è il 15% del premio annuale.
Non esistono grandi differenze tra l’assicurazione auto aziendale e la RC Auto standard, ma è necessario ragionare in altri termini se si vuole andare a cercare il risparmio.
Attualmente, sono diverse le compagnie assicurative che propongono polizze auto per flotte aziendali, comprendendo dunque più di un veicolo nello stesso pacchetto.
Le soluzioni di risparmio possono essere determinate dalle esigenze dell’azienda stessa: ad esempio, si può scegliere una polizza temporanea, come abbiamo scritto sopra, oppure decidere di poter sospendere l’assicurazione per un periodo (che non deve però essere superiore a 12 mesi): quest’ultima soluzione, in certi casi, può essere anche più conveniente della RC Auto temporanea.
Chi acquista un’auto elettrica può risparmiare notevolmente sui costi di gestione annui. Oltre all’esenzione dal pagamento dell’imposta di bollo, infatti, il proprietario di un’auto elettrica potrà trarre vantaggio anche da una RC auto più economica: indicativamente, si può risparmiare da 100 fino a 350 euro, con una riduzione del costo tra il 30% e il 50% rispetto alla polizza di un’auto ad alimentazione tradizionale.
La polizza di un’auto storica ha il vantaggio di essere più economica di un’auto tradizionale: tuttavia, l’auto deve essere stata costruita da oltre 20 anni, essere iscritta presso un registro storico, essere idonea alla circolazione (un’auto storica è differente da un’auto d’epoca) e il conducente deve avere almeno 23 anni di età.
L’assicurazione di questo tipo di veicolo è più conveniente dal punto di vista economico principalmente perché verrà usata di meno rispetto a un’auto normale e in particolare per viaggi di breve durata, vista l’età. Inoltre un’auto storica è inserita in una classe di merito fissa e il premio risulta fisso, anche se guidata da più conducenti.
Differente il discorso per le auto d’epoca, che hanno più di 30 anni e che sono cancellate dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA), quindi non possono circolare. Questa possibilità, invece, sussiste in caso di raduni o eventi dedicati: il costo dell’assicurazione per questi veicoli, che generalmente è temporanea ed è valida solo per la durata della manifestazione, è in proporzione più elevato rispetto alle auto storiche, perché a differenza di queste ultime, i veicoli d’epoca non sono più idonei alla circolazione.