Auto elettriche a motore posteriore: i vantaggi

Tecnica
Pubblicato 22 luglio 2024

I preconcetti non funzionano con le auto a batteria. Un esempio? Posizionare il motore dietro è un’ottima idea: vediamo perché.

CAMBIO DI POSIZIONE

Le auto a benzina col motore posteriore sono solo le citycar Smart fortwo e Renault Twingo (frutto dello stesso progetto) e la Porsche 911 (che fa di questa architettura, ereditata dalla prima versione degli anni 60, un tratto distintivo). Rispetto alle diffusissime vetture con motore e trazione anteriori offrono vantaggi, ma il motore al retrotreno non aiuta certo la stabilità e limita la capienza del baule. Con le auto elettriche, però, questi problemi si riducono. Il propulsore è piccolo e leggero (anche perchè non ha bisogno del cambio), per cui può stare fra le ruote posteriori invece che a sbalzo, come nella 911. La soluzione è così valida che alcune case hanno modificato i loro modelli già in produzione; in particolare, quelli che usano una piattaforma nata per auto con propulsori termici. Per esempio, le “cugine” Volvo XC40 a corrente e Polestar 2 dal 2023 hanno il motore posteriore. Ci sono poi i modelli esclusivamente elettrici: le Tesla, le auto del gruppo Volkswagen che usano la piattaforma MEB e quelle Hyundai-Kia col pianale E-GMP. Queste auto ci sono anche 4x4 grazie a un motore anteriore. Ma quello principale resta il posteriore.

LA GUIDA MIGLIORA (E NON DI POCO)

In accelerazione avviene un trasferimento di carico verso il  retrotreno: per questo, con le ruote motrici posteriori si può trasmettere a terra più potenza che non con la trazione anteriore. Questo fattore è molto importante per le auto elettriche, spesso ben dotate di cavalli. Libere dal compito della trazione, le ruote anteriori sterzano con più omogeneità: lo sforzo al volante non varia in base a quanto si accelera. Inoltre, senza l’ingombro del motore, possono girare di più. Prendiamo a esempio la Volkswagen ID.5: nelle versioni col solo motore posteriore il diametro di sterzata è di 10,2 metri; nelle 4x4, con anche un propulsore anteriore, si sale a 11,57 metri.

CI SONO ALTRI BENEFICI

Fra i vantaggi del motore posteriore, c’è quello di liberare spazio davanti: tanto da poter ricavare un secondo baule. Che può esserci anche nelle versioni 4x4 col propulsore anteriore aggiuntivo, ma magari più piccolo: nelle Kia EV6, cala da 52 a 20 litri.

Il motore al retrotreno dà poi più libertà ai designer: il cofano può essere più basso e corto, e portando in avanti il parabrezza l’abitacolo diventa più ampio e arioso. Fra i motivi che portano a favorire la posizione posteriore del motore nelle auto elettriche, ma non in quelle a benzina o diesel, c’è la maggiore necessità di raffreddamento di queste ultime. Dato che la posizione migliore per il radiatore è quella frontale, i tubi che corrono lungo il sottoscocca devono essere più grandi e portare più liquido refrigerante (che pesa e costa).

DIETRO BASTANO ANCHE I TAMBURI

Un’altra caratteristica consolidata è messa in discussione con la diffusione delle elettriche: i modelli del gruppo Volkswagen hanno freni posteriori a tamburo, e non a disco. Una follia, per auto da oltre 200 CV e 2.000 kg? No: lo certificano gli ottimi spazi di arresto rilevati nelle nostre prove. Il fatto è che, nelle elettriche, una parte del rallentamento è affidata al generatore, mentre crea corrente: dato che i freni lavorano meno, gli economici e leggeri tamburi bastano e avanzano. E poi, non arrugginiscono (come capita ai dischi poco usati) e trattengono (invece di disperdere nell’aria) le polveri sottili create dal materiale d’attrito.

NELLE PICCOLE, BENE LA TRAZIONE ANTERIORE

Fra le piccole elettriche, le ruote motrici posteriori hanno avuto meno successo: spesso è perché l’auto deriva da una “termica”, ma c’è altro. Essendo poco potenti, non sfrutterebbero appieno i vantaggi nella guida di questa architettura. E, sebbene compatto, il propulsore posteriore ridurrebbe il già piccolo baule: come avviene nelle Renault Twingo (lunga 361 cm) e Honda e (389 cm) dove è, rispettivamente, di soli 174 e 171 litri. Anche per questo, la stessa Volkswagen ha scelto il motore anteriore per la ID.2 in arrivo nel 2025 (qui sopra il prototipo): lunga 405 cm, ha un baule che si sviluppa in verticale di ben 490 litri (vedi foto qui sotto); sono 380 nella Golf, che misura 428 cm.



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Ritratto di forfEit
22 luglio 2024 - 12:38
Non discuterei, ma rimane che poi il cofano davanti spesso viene fra lo sfruttato male o addirittura nulla in alcune bev (e mi sa a prescindere dal lato della trazione). Sul fatto della frenata è il solito discorso di sempre: in condizioni normali-dapasseggio probabilmente qualsiasi auto potrebbe fare a meno di 4 dischi, ma se scendi da dei tornanti e hai la batteria già full* non so quanto sia piacevole farsela poi il resto della discesa confidando sui soli dischi davanti (senza alcun freno motore) su una balenottera magari più vicina alle 2 tonnellate che alle 1,5...
Ritratto di forfEit
22 luglio 2024 - 12:43
* Poi sì, se sei tipo accorto che programma a dovere, non avrai mai fatto la ricarica completa di notte prima di tornare a casa dalla località montana (e sarai stato in tal senso previdente, "è ovvio", anche nel caso dovesse capitare di dover di colpo partire per sopravvenute esigenze), ma con sso tipo di logica va da sé che allora han pienamente ragione quelli che Adas No Grazie per Me, che servono solo agli sprovveduti-imprudenti, io INVECE son previdente e quindi nel mio caso No Poblem (ci diranno)...
Ritratto di Flynn
22 luglio 2024 - 12:49
2
In effetti visto che tutte le mattine vado a prendermi il caffe sul passo dello Stelvio, i tamburi potrebbero essere un enorme problema. Come nei film quando tagliano i tubi del freno: la curva prima frenava perfettamente, la curva dopo il freno non risponde per nulla. :-(((
Ritratto di Oxygenerator
22 luglio 2024 - 14:57
Ah nel caso, la bmw i3s in 4 metri, mette anche il frunk, tanto per dire, le differenze tra i progetti ……
Ritratto di Gordo88
22 luglio 2024 - 17:17
1
A parte che le id hanno la corsa lunga ( che ci sia da tir@re il cavo..:)) Comunque vorrei vederlo un test di 10 frenate consecutive in confronto ad un' auto simile con 4 dischi
Ritratto di Oxygenerator
22 luglio 2024 - 12:58
C’è un errore di fondo. Il fatto che la batteria sia full, non inficia la frenata generativa del one pedal. Funziona comunque a tutte e tre le possibilità di rigenerazione. Ha letto che il motore elettrico montato sul posteriore garantisce vantaggi e guidabilità all’auto ? Come la mia bmw i3s e la mia tesla ? Lei che sprezzava tanto, che potevo prendere la panda…..,
Ritratto di forfEit
22 luglio 2024 - 13:16
Temo di non averci capito nulla (ma temo ancor più che in primis te non abbia capito il tema del mio precedente commento). Mi (ti ancor meglio) spiego: con la batteria 100% piena, poi le TUE auto ANCORA ti permettono la frenata rigenerativa? Se sì (e questo mo' sarebbe davvero una primizia tecnica da approfondire) mi/ci sai dire dove tale energia assorbita/recuperata venga/verrebbe poi stipata (essendo la batteria già del tutto piena) ???
Ritratto di forfEit
22 luglio 2024 - 13:20
* O se non stipata come venga efficacemente immediatamente dispersa
Ritratto di Oxygenerator
22 luglio 2024 - 13:34
Ovviamente ci sono dei limiti, ad esempio se la batteria è troppo carica o troppo calda ( situazione tipica di una lunghissima discesa da montagna ), l'energia non viene recuperata, ma dissipata su un'apposita resistenza.
Ritratto di forfEit
22 luglio 2024 - 14:55
Quale resistenza???

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