A Milano ci sono due Ztl: Area B e Area C. In questo articolo vi parleremo di Area B, di come è circoscritta la mappa della zona, quali sono i giorni e gli orari in cui la Ztl è attiva, chi può accedervi e chi no, quanti ingressi sono consentiti all’anno e le regole aggiornate al 2022. Insomma, vi spiegheremo come funziona nel dettaglio quella che è nota anche come la Ztl più grande d’Italia.
Area B coincide con la maggior parte del territorio di Milano. La mappa della zona è presente sul portale web del Comune di Milano, dove sono presenti anche le indicazioni sui sensori, indicati con la tipica icona della telecamera di sorveglianza. L’Area B di Milano, infatti, è caratterizzata dalla presenza di ben 188 varchi elettronici. L’Area copre 128,29 chilometri quadrati di superficie, vale a dire quasi tre quarti dell’intero territorio comunale (il 72%).
Nonostante le telecamere di sorveglianza rilevino solo le targhe in entrata, il divieto vigente all’interno di Area B è anche di circolazione. Pertanto, per fare un esempio, se entriamo in Area B in un orario dove è consentito, non potremo poi uscirne durante la fascia oraria del divieto, proprio perché la circolazione all’interno dell’area è vietata. Questo significa che i veicoli che si trovano nell’Area B, negli orari di validità del divieto, hanno solo facoltà di sostare.
La Ztl Area B di Milano è attiva dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 19.30. Non è quindi attiva il sabato, la domenica e nei giorni festivi e vi si può accedere dalle 19.31 alle 6.29. Inoltre, l’accesso non prevede un ticket d’ingresso.
L’accesso all’Area B di Milano è completamente vietato ai veicoli più inquinanti, nonché ai veicoli adibiti al trasporto merci più lunghi di 12 metri.
Inoltre, non è consentito l’accesso ad Area B ai seguenti veicoli:
Le restrizioni in Area B non accennano a fermarsi qui, anzi: fino al 2030 sono previste nuove limitazioni, con il divieto di accesso che sarà esteso ad altre categorie e tipologie di veicoli.
Nel frattempo, a partire dal 1° ottobre 2022 sono entrate in vigore nuove regole. A partire da questa data, infatti, il divieto di accesso riguarda anche i seguenti veicoli:
Come abbiamo scritto in precedenza, sono previste nuove limitazioni da qui fino al 2030, che seguiranno un calendario già stabilito.
Di seguito la tabella delle future limitazioni:
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Dopo aver visto le limitazione e i divieti di circolazione in Area B a Milano, andiamo a vedere chi può accedervi e circolarvi liberamente senza limitazioni di orari, senza pagamento ticket e senza scadenza:
Per ottenere la deroga è necessario registrare il veicolo sul Portale di Area B di Milano, opzionando la funzione Richiesta Permessi.
Sono previste delle deroghe per l’accesso ad Area B, che riguardano tutti i tipi di veicolo nel primo anno di entrata in vigore del divieto: in questo caso è consentita una deroga di 50 giorni di circolazione, anche non consecutivi. Non è necessaria la registrazione al Portale Area B.
A partire dal secondo anno, invece, i residenti avranno degli ingressi dimezzati rispetto al primo anno: quindi, per loro saranno permessi 25 giorni di accesso e circolazione dinamica, ma per avere questa agevolazione è necessario registrarsi sul Portale dedicato all’Area B.
E per i non residenti? Per loro la deroga è molto breve, visto che consiste in soli 5 giorni.
Gli stessi criteri e le medesime tempistiche sopra riportate valgono anche per le imprese residenti a Milano (25 giorni dal 2° anno) e non residenti (5 giorni).
I giorni non fruiti nel corso dell’anno non sono cumulabili per gli anni successivi.
La deroga dei 25 giorni è valida anche per le auto d’interesse storico che abbiano un’età compresa tra 20 e 40 anni.
Un altro modo per poter fruire delle deroghe è quello di iscriversi al servizio MoVe-In per Area B: l’adesione è permessa a tutti i veicoli alimentati a benzina di categoria Euro 0, 1 e 2 e ai veicoli diesel di categoria Euro 0, 1, 2, 3, 4 e 5.
Il servizio ha un costo per il primo anno che ammonta a 50 euro. Questa somma è valida per coprire l’installazione di una scatola nera all’interno del veicolo (30 €) e per la copertura del servizio annuale (20 €). Quindi, i 30 euro sono una spesa una tantum, visto che dal secondo anno in poi bisognerà pagare solo 20 euro per il servizio annuale. Naturalmente, chi ha già installata una black box che risulti compatibile con MoVe-In dovrà pagare 20 euro sin dal primo anno di adesione.
Per utilizzare il servizio è necessario registrarsi al portale dedicato (ci si può accedere tramite credenziali SPID o CNS): in caso di nuova adesione bisognerà specificare l’estensione del servizio Area B per il veicolo, anche nel caso in cui l’adesione sia già attiva per i servizi regionali. Il Comune di Milano individuerà la soglia chilometrica da assegnare al veicolo sulla base di alcuni fattori, come la categoria Euro e il chilometraggio residuo al di là della soglia regionale già stabilita.
In poche parole, con MoVe-In si potrà avere diritto a un tetto chilometrico da non oltrepassare, del quale ci si potrà servire per gli accessi e la circolazione dinamica. I chilometri percorsi all’interno della Ztl saranno individuati dalla scatola nera e scalati dal conto totale. Una volta scaduti, bisognerà attendere l’anno nuovo per ripartire da zero.
Per ulteriori informazioni e richiedere assistenza, è necessario contattare il Call Center Regionale, chiamando il numero verde 800 318 318, che è attivo dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 20 (chiuso i festivi). In alternativa si può scrivere una e-mail all’indirizzo info.movein@ariaspa.it.
Cosa succede se si entra nell’Area B di Milano senza averne permesso? La multa è di € 83. Più spese di notifica variabili, si arriva a € 94.
L’Area C è una zona a traffico limitato che include esclusivamente il centro della città, gran parte del territorio coincide con quello incluso nell’Area B. L’Area C è delimitata da 43 varchi elettronici (contro i 188 dell’Area B), 7 dei quali sono dedicati solo a uso del trasporto pubblico.
Pertanto, l’Area C è più piccola dell’Area B, ma le regole da rispettare sono anche più stringenti. Inoltre, a differenza dell’Area B, per l’accesso in Area C si richiede l’acquisto e l’attivazione di un ticket, fatta eccezione per alcuni casi di esenzione.
Milano si distingue per essere la prima metropoli ad aver introdotto normative stringenti in merito all'accesso di veicoli pesanti in specifiche zone della città, con l'obiettivo principale di incrementare la sicurezza stradale e ridurre gli incidenti, specialmente quelli che coinvolgono ciclisti.
Infatti, dal 1° ottobre 2023, l'amministrazione comunale di Milano ha reso obbligatorio per i veicoli di categoria M3 ed N3, quelli con un peso superiore alle 12 tonnellate, sia per il trasporto passeggeri che merci, di essere equipaggiati con un dispositivo per il monitoraggio dell'angolo cieco per poter accedere alla ZTL Area B. Tale obbligo sarà esteso un anno dopo, dal 1° ottobre 2024, anche ai veicoli di classe inferiore, M2 e N2, con un peso compreso tra 3,5 e 12 tonnellate.
L’introduzione di questa regolamentazione ha posizionato Milano all’avanguardia in Italia nella promozione della sicurezza stradale. Queste misure, infatti, oltre a salvaguardare la vita dei ciclisti e degli altri utenti della strada, contribuiscono anche a sensibilizzare la comunità sui pericoli della circolazione urbana. Da qui la necessità di adottare soluzioni tecnologiche innovative e di adattare la legislazione di conseguenza.
Ma cos'è esattamente un angolo cieco? È na zona non coperta né dal campo visivo del conducente né dai retrovisori, a meno che non si giri la testa o si muova la parte superiore del corpo. Questo fenomeno è particolarmente problematico per i veicoli di grandi dimensioni, come camion e autobus, che presentano più punti ciechi rispetto alle automobili.
Oltre agli angoli ciechi, esiste un altro fenomeno da considerare: il “looked but failed to see”, ovvero il “guardato ma non visto”. Questo termine si riferisce a situazioni in cui il conducente, pur avendo una visione diretta dell'ostacolo, non lo percepisce a causa del sovraccarico cognitivo. Questo può accadere quando il conducente è impegnato in manovre complesse e deve prestare attenzione a numerosi elementi contemporaneamente.
L’implementazione delle regole sopra citate da parte dell’amministrazione milanese ha implicazioni economiche per gli autotrasportatori. L'acquisto e l'installazione di dispositivi di sicurezza avanzati possono rappresentare un costo significativo. Tuttavia, i benefici a lungo termine, come la riduzione degli incidenti e la creazione di un ambiente stradale più sicuro, sono considerati un investimento vitale per il futuro del trasporto urbano e soprattutto per la collettività.
In merito alle nuove regole, quali sono state le reazioni dei residenti? I cittadini milanesi hanno accolto con favore l’introduzione di queste nuove norme, riconoscendo la necessità di migliorare la sicurezza stradale. Tuttavia, alcuni hanno espresso preoccupazioni riguardo ai possibili disagi iniziali, come ritardi e modifiche ai percorsi, mentre i conducenti si adattano alle nuove regole e si dotano dei dispositivi necessari.
C’è da sottolineare il fatto che le iniziative di Milano sembrano riflettere un trend più ampio nell'evoluzione della mobilità urbana. Sotto tale aspetto, il capoluogo lombardo sembra essere piuttosto all’avanguardia, facendo da apripista per altre metropoli che, nel corso dei prossimi mesi o anni, potrebbero adottare le medesime soluzioni, soprattutto nelle aree più congestionate e con un maggior numero di incidenti causati dal cosiddetto angolo cieco.
D’altra parte, le imprese di trasporto sono chiamate a rispondere alle nuove norme investendo in tecnologia e formazione. Un cambiamento necessario, che però potrebbe giovare in termini di immagine pubblica e sicurezza, avendo quindi benefici anche dal punto di vista economico e assicurativo.
Le norme di Milano sono in sintonia con gli sforzi a livello europeo per migliorare la sicurezza stradale. L’UE sta attuando regolamenti simili, imponendo l’installazione di dispositivi di sicurezza sui veicoli pesanti. L’esempio di Milano potrebbe ispirare altre città italiane e europee a seguire la stessa strada.