La rottamazione auto è una pratica che prevede la demolizione di un veicolo e l’eventuale riutilizzo di alcune sue parti ancora funzionanti. Questa procedura si effettua quando l’auto o la moto di cui si è proprietari è vecchia, inutilizzabile e invendibile, oppure quando si acquista un’auto nuova, meno inquinante, e in questo caso si può godere degli incentivi previsti a livello nazionale o regionale. In questo articolo, spiegheremo nel dettaglio cos’è la rottamazione auto, dove e a chi rivolgersi, qual è il costo e quali sono gli incentivi e i bonus previsti.
La legge stabilisce che la rottamazione di un veicolo deve avvenire in centri di raccolta autorizzati, a cui ci si può rivolgere in prima persona, oppure presso i concessionari dove si acquista un’auto nuova.
La rottamazione è quella pratica che riguarda la demolizione di un’auto, con conseguente smontaggio delle parti e il riutilizzo delle componenti ancora funzionanti. La rottamazione comporta anche la cancellazione del veicolo dal Pubblico Registro Automobilistico. La demolizione è l’atto effettivo e pratico della rottamazione, che allo stesso tempo non è da confondersi con la radiazione: entrambe le pratiche comportano la cancellazione del veicolo dal PRA, ma la radiazione può avvenire anche senza demolizione, quindi per altri motivi, come ad esempio l’esportazione all’estero.
I canali a cui rivolgersi per effettuare la rottamazione dell’auto sono essenzialmente due:
In entrambi i casi, alla fine della pratica di demolizione, l’ex intestatario del veicolo rottamato dovrà ricevere il certificato di rottamazione.
La rottamazione di un’auto è una procedura che segue una serie di passaggi, molti dei quali sono di natura prevalentemente burocratica.
Prima di tutto si verifica se il veicolo è sotto fermo amministrativo, richiedendo una visura all’ACI tramite il numero di targa (può essere utile nel caso, ad esempio, di auto appartenenti a ditte). Quindi il veicolo viene consegnato a un demolitore autorizzato, non prima di aver consegnato targa, certificato di proprietà e carta di circolazione (o documento unico di circolazione, che sostituisce gli ultimi due documenti dal 1° ottobre 2021). A questo punto viene richiesta la radiazione del veicolo dal Pubblico Registro Automobilistico entro 30 giorni.
Un aspetto importante: l’esenzione dal pagamento del bollo auto può essere applicata solo dopo radiazione del veicolo dal PRA. In questo caso si parla di esenzione del bollo auto per rottamazione.
La rottamazione dell’auto non ha nessun costo se viene effettuata contestualmente all’acquisto di un’auto nuova (e in questo caso si può anche usufruire degli incentivi previsti dalle leggi nazionali o regionali). Se invece si procede alla demolizione del veicolo senza acquisto di auto nuova, ci si reca quindi da soli presso un centro di raccolta autorizzato, bisogna sostenere dei costi, che esemplifichiamo nella seguente tabella:
VOCE DI SPESA |
COSTO |
Imposta di bollo |
32 € |
Emolumento ACI |
13,50 € |
Solo se si compila il modulo di richiesta NP3B |
48 € |
Eventuale visura ACI |
7,10 € |
Alle spese sopra riportate possono aggiungersi le spese per il trasporto del veicolo presso il centro di raccolta.
È importante ricordare che un veicolo posto in fermo amministrativo non può essere demolito, pertanto si dovranno continuare a pagare le tasse relative a esso.
Demolire un’auto senza pagare alcunché è possibile? Se l’auto è completa di pezzi ed è in buono stato è possibile far praticare la rottamazione di un’auto a costo quasi zero. L’unica spesa da pagare in tal senso sarà solo quella relativa alla radiazione dal PRA.
Sono diversi gli autodemolitori autorizzati che si occupano di effettuare questa pratica gratuitamente: il loro guadagno arriverà poi dalla rivendita sul mercato dei pezzi smontati e in buono stato del veicolo da demolire.
Il modello NP3B è un modulo di richiesta usato generalmente negli uffici del Pubblico Registro Automobilistico per effettuare alcune pratiche, che possono essere la rottamazione del veicolo ancora in possesso di foglio complementare, il trasferimento di proprietà, il duplicato del certificato di proprietà e le pratiche relative all’usufrutto o alla vendita.
Il modulo è scaricabile qui.
Per finalizzare la rottamazione dell’auto, bisogna presentare apposita documentazione. Oltre alla targa del veicolo, infatti, è necessario depositare anche la carta di circolazione e il certificato di proprietà, oppure il Documento unico di circolazione (DUC), il nuovo documento che comprende entrambi. In caso di Certificato di Proprietà Digitale (CDPD), chi si occupa della pratica di demolizione potrà avvalersi dei codici in esso contenuti al fine di procedere con la radiazione dal PRA.
Oltre a ciò, il proprietario del veicolo in via di rottamazione dovrà esibire un documento d’identità valido (patente, carta d’identità o passaporto). Per i veicoli immatricolati prima del 1993, bisognerà presentare anche il foglio complementare.
Mettiamo il caso di dover rottamare un’auto che non è di nostra proprietà, o perché appartiene a un nostro parente deceduto, oppure perché siamo delegati da un altro. In questo caso si può eseguire l’iter di rottamazione o dopo l’accettazione dell’eredità, quindi ereditando la proprietà del veicolo a causa della morte del parente, oppure presentando una dichiarazione sostitutiva di atto notorio firmata dal proprietario effettivo dell’auto.
La procedura di rottamazione auto all’estero non è molto difforme da quella che abbiamo spiegato finora. Se il veicolo è ancora registrato al PRA italiano, bisognerà seguire la stessa procedura fin qui indicata, richiedendo la cessazione della circolazione per demolizione allo Sportello Telematico dell’Automobilista, presentando apposita documentazione (targa, certificato di proprietà, carta di circolazione), il certificato di demolizione rilasciato dal centro estero, a cui dovrà essere allegata traduzione ufficiale del documento, un documento d’identità valido e il codice fiscale. Se l’auto non è di proprietà, allora bisognerà presentare anche l’eventuale atto di vendita o la dichiarazione sostitutiva di atto notorio firmata dal proprietario.
Una volta terminata la procedura di consegna, all’ormai ex proprietario del veicolo deve essere rilasciato un documento molto importante: il certificato di rottamazione. L’importanza di questo documento è data dal fatto che tramite questo certificato, il soggetto è deresponsabilizzato da qualsiasi aspetto civile, penale o amministrativo relativo al veicolo e non è più tenuto a pagare le tasse relative al veicolo stesso. Il certificato di rottamazione, inoltre, consente anche l’interruzione della polizza assicurativa o il trasferimento a un’altra auto. Quindi, il Certificato di rottamazione serve infine a dimostrare che non si è più proprietari del veicolo, nel caso in cui dovessero arrivare delle multe posteriormente alla consegna del veicolo.
Sul certificato di rottamazione sono presenti questi dati:
Abbiamo spiegato che questo certificato solleva da qualsiasi responsabilità civile, penale o amministrativa relativa al veicolo, dalla data di rilascio del documento in avanti. A ogni modo, per verificare se l’auto è stata rottamata o meno, è possibile richiedere una visura all’ACI indicando il numero di targa.
In caso di auto cointestata, la procedura per la rottamazione è la stessa descritta nei paragrafi precedenti. Tuttavia, nella documentazione da presentare, andrà aggiunto il documento d’identità valido dell’altro intestatario.
In caso di acquisti di nuova auto, è possibile usufruire di sconti e incentivi legati alla rottamazione dell’auto vecchia e più inquinante. Quindi, oltre a non dover pagare nulla (a parte l’auto nuova, s’intende), si potrà usufruire anche di uno sconto importante, il cui importo varia in base a determinati fattori. Gli incentivi possono essere di carattere nazionale o regionale.
Partendo dalle agevolazioni nazionali, per poter usufruire di questi incentivi, è necessario rispettare alcune condizioni vincolanti, relative al prezzo dell’auto nuova, che non deve superare certe soglie in base alla fascia di CO2, come esemplificato nella seguente tabella:
Soglia prezzo di listino |
Fascia CO2 |
42.700 euro |
0-20 g/km |
54.900 euro |
21-60 g/km |
42.700 euro |
61-135 g/km |
Gli incentivi non riguardano solo l’acquisto di auto elettriche o ibride, ma anche di auto a diesel e a benzina, sempre a condizione che si rispettino i requisiti sopra riportati.
Perciò, le agevolazioni riguardano veicoli che rientrano in 3 fasce di emissioni di CO2, fino a un massimo di 135 g/km. Quelle solo con rottamazione risultano le seguenti:
Fasce di emissioni di CO2 |
Sconto con rottamazione |
Sconto senza rottamazione |
0-20 g/km |
5.000 € |
3.000 € |
21-60 g/km |
4.000 € |
2.000 € |
61-135 g/km* |
2.000 € |
/ |
*: Fondi esauriti per il 2024.
I veicoli rottamabili sono le auto fino alla classe Euro 5 immatricolate prima del 1° gennaio 2011 e intestate almeno da 12 mesi allo stesso soggetto o a un suo familiare convivente.
Una parte dei fondi è riservata anche alle società che si occupano di servizi e attività di trasporto cose, per conto proprio o per conto terzi. Previa rottamazione di veicolo inferiore alla classe ambientale Euro 4, i contributi per l’acquisto di veicoli commerciali di categoria N1 e N2 risultano i seguenti:
Categoria |
Peso |
Contributo |
N1 |
< 1,5 t |
4.000 € |
N1 |
tra 1,5 t e 3,5 t |
6.000 € |
N2 |
Tra 3,5 t e 7 t |
12.000 € |
N2 |
Tra 7 t e 12 t |
14.000 € |
Gli incentivi sono previsti anche per i motocicli e i ciclomotori. In caso di acquisto di motociclo o ciclomotore elettrico o ibrido, contestualmente alla rottamazione di una moto di classe fino a Euro 3, viene erogato un contributo del 40% sul prezzo d’acquisto fino a un massimo di 4.000 €.
In caso di acquisto di motociclo o ciclomotore termico nuovo di classe almeno Euro 5, contestualmente alla rottamazione di una moto fino a Euro 3, viene erogato un contributo del 40% fino a un massimo di 2.500 €.
Normalmente le persone giuridiche sarebbero escluse dallo schema di incentivi, ma ci sono alcune eccezioni e tra queste spiccano le società di car sharing, alle quali però è stata assegnata solo una piccola parte dei fondi per l’acquisto di veicoli nuovi rientranti in una fascia di emissione di CO2 fino a 60 g/km, contestualmente alla rottamazione di un veicolo Euro 4.
Anche le società di noleggio auto possono godere degli incentivi, se acquistano veicoli elettrici o ibridi plug-in (dunque compresi nella fascia di emissione 0-60 g/km) e se ne mantengano la proprietà e l’impiego di noleggio con finalità commerciali sia mantenuto per almeno 12 mesi. Nella tabella seguente sintetizziamo gli incentivi previsti:
Tipo di veicolo |
Fascia di emissioni |
Categoria ambientale |
Contributo con rottamazione |
Contributo senza rottamazione |
Autoveicoli M1 |
0-20 g/km |
=/> Euro 6 |
2.500 € |
1.500 € |
Autoveicoli M1 |
21-60 g/km |
=/> Euro 6 |
2.000 € |
1.000 € |