Anche se meno rapidamente rispetto a quanto molti pensavano, le auto elettriche si stanno diffondendo sempre più. Ma una volta scelta la vettura a zero emissioni, sorge spontanea la domanda: come si paga l’energia alle colonnine pubbliche? Se la ricarica domestica è semplice e legata alla bolletta di casa, quella “on the road” presenta un panorama variegato di opzioni, in continua evoluzione.
Il metodo oggi più diffuso si basa sull’utilizzo di applicazioni dedicate o tessere fornite dai cosiddetti Mobility Service Provider (MSP). Grandi nomi come Enel X Way, Be Charge (ora parte di Plenitude), A2A, Duferco Energia e attori internazionali come Ionity o Tesla, offrono i propri servizi tramite registrazione online. L’utente scarica l’app, crea un account, associa un metodo di pagamento - solitamente carta di credito, prepagata o PayPal - e può così gestire le ricariche. Tramite l’app si localizzano le stazioni compatibili, si avvia e si interrompe l’erogazione di energia, e si riceve l’addebito per il servizio. Molti provider inviano anche una comoda tessera fisica (RFID) da avvicinare alla colonnina per l’autenticazione.
Questi servizi propongono generalmente due modelli tariffari principali:
Per chi non vuole “legarsi” a un solo operatore, esistono le piattaforme di interoperabilità. App come Nextcharge, Plugsurfing, Shell Recharge, o servizi integrati come Telepass Pay o MooneyGo, permettono, con un unico account, di accedere alle reti di ricarica di molteplici operatori convenzionati. La comodità è innegabile, ma è sempre consigliabile verificare le tariffe applicate, che potrebbero includere piccole commissioni per il servizio di roaming.
Una tendenza in crescita, spinta anche da normative europee che mirano alla semplificazione, è il pagamento diretto alla colonnina. Un numero crescente di stazioni, soprattutto quelle di nuova installazione e ad alta potenza, è dotato di terminali POS che consentono di pagare la singola sessione di ricarica utilizzando una comune carta di credito o debito contactless, esattamente come si farebbe a un distributore di benzina, senza necessità di app o registrazioni preventive.
Alcune auto elettriche e alcune stazioni di ricarica a corrente continua offrono la possibilità di ricaricare senza aver bisogno di scaricare applicazioni né di usare carte di credito. Le colonnine abilitate sono in grado di riconoscere l’auto compatibile a questo tipo di ricarica semplicemente collegando l’auto alla colonnina. La ricarica avviene in modo automatico e il suo costo viene addebitato sul metodo di pagamento scelto.
Infine, un caso a parte è quello dei Tesla Supercharger. Sebbene storicamente riservati ai veicoli della casa americana (con addebito automatico sull’account Tesla), molti Supercharger sono ora accessibili anche ad auto elettriche di altre marche compatibili, previo utilizzo dell’app Tesla per avviare la sessione e gestire il pagamento.