Sicuramente ci sarà capitato di trovarci in autostrada e di venire sorpassati da veicoli che transitano sulla corsia di emergenza, oppure di vedere auto che si trovano nelle cosiddette piazzole di sosta. Viaggiare in autostrada comporta delle regole da rispettare: le norme, stabilite dal Codice della Strada, includono anche l’utilizzo delle corsie di emergenza e delle piazzole di sosta, che non può essere fatto a proprio piacimento, ma deve rispettare certe condizioni e requisiti per non farsi sanzionare. In questa guida spiegheremo proprio quando e come usare le corsie di emergenza e le piazzole di sosta quando ci troviamo a guidare in autostrada.
L’articolo 3 comma 15 del Codice della Strada definisce in questo modo la corsia di emergenza: “Corsia, adiacente alla carreggiata, destinata alle soste di emergenza, al transito dei veicoli di soccorso e, eccezionalmente, al movimento dei pedoni, nei casi in cui sia ammessa la circolazione degli stessi”.
Insomma, sembra chiaro già dal nome che la corsia di emergenza è destinata a situazioni di… emergenza! Tuttavia ci sono dei casi in cui è possibile transitare su di essa, anche se per un periodo relativamente breve e per una finalità ben precisa.
Quando veniamo sorpassati da un’auto sulla destra che transita sulla corsia di emergenza in autostrada in una situazione di regolare traffico, stiamo vedendo un automobilista che, se beccato dalla polizia, potrebbe correre dei guai grossi.
Come abbiamo visto dal relativo articolo del CdS, viaggiare sulla corsia di emergenza è rigorosamente vietato a meno che non ci si debba fermare per una attestabile emergenza (il veicolo è in panne, il guidatore si sente male, etc.), oppure non si stia guidando un mezzo di soccorso.
Tuttavia, c’è anche un altro caso in cui è possibile viaggiare sulla corsia di emergenza: in caso di ingorgo o di lunga coda, si può transitare sulla corsia di emergenza solo se si deve uscire dall’autostrada ed esclusivamente a partire da 500 metri dallo svincolo, la cui presenza è segnalata da apposito cartello.
Se è notte, dopo essersi portati sulla corsia di emergenza, rispettando i più classici criteri di sicurezza, è necessario indossare anche il giubbotto segnaletico catarifrangente, segnalare la presenza del veicolo tenendo accese le luci di posizione o le quattro frecce e, infine, posizionando il triangolo ad almeno 100 metri dietro il veicolo.
Una parentesi doverosa sul movimento dei pedoni consentito dal Codice: quando è ammesso? Sempre e solo per motivo di urgenza, quindi solo nel caso in cui il conducente o il passeggero stia male e quindi abbia bisogno di uscire dal veicolo (rimanendo ovviamente sulla corsia preposta e indossando il giubbotto catarifrangente), oppure per recarsi presso la colonnina SOS più vicina (articolo 175 comma 6 del Codice della Strada).
In caso di guasto all’auto o di problema di salute al conducente o al passeggero, è possibile sostare nella corsia di emergenza. Tuttavia è necessario sottolineare che quest’ultima deve essere utilizzata entro e non oltre 3 ore, nelle quali saremo tenuti a chiamare i soccorsi o un carro attrezzi per rimuovere l’auto.
La corsia di cui stiamo parlando è stata pensata per fungere da approdo sicuro per gli automobilisti in difficoltà. Tuttavia, forse sarebbe meglio mettere “sicuro” tra virgolette, perché dobbiamo sempre ricordarci che ci troviamo su un’autostrada, dove la velocità minima di un veicolo generalmente è tra gli 80 e i 90 km/h, e dove non tutti sono automobilisti che tengono un comportamento di guida corretto.
Quindi, oltre a non poter uscire dall’auto e passeggiare avanti e indietro in attesa dei soccorsi, dobbiamo precisare che è anche vietato effettuare la retromarcia del veicolo, così come circolare. Una volta appurata l’emergenza, in tutta sicurezza, l’automobilista è tenuto semplicemente a spostarsi sulla corsia più a destra fino ad arrivare alla corsia di emergenza e qui fermarsi.
Infatti, l’articolo 176 comma 5 del CdS recita quanto segue: “Sulle carreggiate, sulle rampe e sugli svincoli è vietato sostare o solo fermarsi, fuorché in situazioni di emergenza dovute a malessere degli occupanti del veicolo o a inefficienza del veicolo medesimo; in tali casi, il veicolo deve essere portato nel più breve tempo possibile sulla corsia per la sosta di emergenza o, mancando questa, sulla prima piazzola nel senso di marcia, evitando comunque qualsiasi ingombro delle corsie di scorrimento”.
Ovviamente, i divieti appena comunicati non valgono per i conducenti dei veicoli adibiti ai servizi dell’autostrada, ma servirà un’apposita autorizzazione dell’ente proprietario.
Abbiamo detto che la suddetta corsia è pensate per le soste di emergenza. Ma cosa s’intende esattamente per emergenza? Far fare la pipì al bambino piccolo può essere considerata un’emergenza? Oppure è necessario che, per essere definita tale, siano chiamati i soccorsi
Ci si può fermare su questa corsia anche per emergenze di natura breve, a patto che siano soste di durata molto breve: può essere per l’appunto la pipì da fare o far fare al bambino (se l’area di servizio è troppo lontana), oppure un malessere improvviso, o anche una sonnolenza. Attenzione: non significa che possiamo dormire in auto se impegniamo la corsia di emergenza! Ci si può invece prendere qualche minuto per riprendere il controllo e poi ripartire, anche se è preferibile farlo nelle aree di sosta attrezzate (in questi casi, sgranchirsi le gambe, fare due passi e prendersi un bel caffè è la cosa migliore da fare). Infatti, l’emergenza può essere causata anche da un disagio temporaneo, come ha stabilito una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 13124/2019).
La cosa importante è che la sosta su questa corsia non duri più di 3 ore e che si resti sempre cauti e prudenti, consci delle situazioni di pericolo.
Se avete guidato sulle autostrade di un Paese estero come la Germania o la Svizzera, vi sarà capitato di vedere che la loro corsia di emergenza è più stretta di quella nostra. In questi Paesi, infatti, la corsia di emergenza non è utilizzata dai mezzi di soccorso, ma solo ed esclusivamente per le soste di emergenza, ovvero relative ai veicoli in panne e che non possono più circolare.
Nella tabella seguente elencheremo tutte le sanzioni previste per chi fa un uso improprio della corsia di emergenza in autostrada:
Infrazione su corsia di emergenza |
Multa |
Decurtazione punti patente |
Altre sanzioni |
Circolazione |
Da 430 € a 1.731 € |
10 punti |
Sospensione patente da 2 a 6 mesi |
Circolazione prima di 500 metri dall’uscita dell’autostrada |
Da 87 € a 344 € |
1 punto |
- |
Retromarcia (fatta eccezione per le manovre necessarie) |
Da 430 € a 1.731 € |
10 punti |
Sospensione patente da 2 a 6 mesi |
Sosta oltre 3 ore |
Da 430 € a 1.731 € |
- |
Rimozione coatta del veicolo |
Non indossare il giubbotto segnaletico dopo essere sceso dal veicolo |
Da 41 € a 169 € |
1 punto |
- |
Transitare a piedi |
Da 26 € a 102 € |
- |
- |
Non tenere accese le luci di posizione di notte |
Da 36 € a 148 € |
1 punto |
- |
Non posizionare il triangolo di pericolo quando richiesto |
Da 87 € a 344 € |
Oltre alla corsia di emergenza, sull’autostrada può capitare di passare anche accanto a delle piazzole di sosta. Queste sono delle zone delimitate che si trovano a lato della corsia di emergenza e che possono essere occupate dagli automobilisti in caso di emergenza. Sono piuttosto frequenti in autostrada (in genere, ce n’è una ogni mezzo chilometro), proprio per dare la possibilità agli automobilisti di avere delle aree dove potersi fermare in caso di urgenza.
Le regole sono più o meno le stesse che abbiamo elencato per l’utilizzo della corsia di emergenza.
A questo punto, in conclusione di questo articolo, occorre fare un’opportuna distinzione tra quelle che sono considerate piazzole di sosta, aree di sosta attrezzate e aree di servizio.