Quali sono le differenze tra luci di posizione e luci diurne, quando si usano e che scopo hanno? Le luci di posizione servono a segnalare la posizione un’auto in sosta in zone con scarsa visibilità, e sono poste sia sulla parte frontale, sia su quella posteriore (a differenza degli anabbaglianti, che invece sono posti solo sulla parte anteriore). Le luci diurne, note anche come Drl (Daytime Running Lights) sono divenute obbligatorie sulle vetture omologate a partire dal 2011. A cosa servono le luci diurne? Queste servono a rispettare l’obbligo degli anabbaglianti accesi durante il giorno in alcune condizioni, come da direttiva UE 97/28, in Italia convertita con il DPCM del 14 novembre 1997.
Il Codice della Strada ci dice quando usare le luci di posizione e le luci diurne. Gli articoli di riferimento sono numeri 151, 152 e 153.
Nell’articolo 151 si trova l’elenco delle luci presenti in auto e la loro definizione:
Per quanto riguarda le regole, le eventuali sanzioni in caso di violazioni e su quando e come si usano le luci, bisogna fare riferimento agli articoli seguenti.
Nell’articolo 152 si legge che i veicoli a motore, durante la marcia fuori dai centri abitati, nonché i ciclomotori, i motocicli, i tricicli e quadricicli (questi ultimi anche nei centri abitati), “hanno l’obbligo di usare le luci di posizione, i proiettori anabbaglianti e, se prescritte, le luci della targa e le luci d’ingombro”. Fuori dai casi indicati, possono essere usate le luci diurne. Inoltre, si precisa che le auto di interesse storico e collezionistico sono esenti dall’obbligo dell’utilizzo di questi dispositivi.
Passiamo ora all’articolo 153, che è abbastanza corposo e regolamenta maggiormente l’utilizzo delle luci di posizione. “Da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo sorgere e anche di giorno nelle gallerie, in caso di nebbia, di caduta di neve, di forte pioggia e in ogni altro caso di scarsa visibilità, durante la marcia dei veicoli a motore e dei veicoli trainanti, si devono tenere accese le luci di posizione, le luci della targa e, se prescritte, le luci di ingombro”.
Le luci diurne possono essere usate fuori dai centri abitati solo in condizioni di perfetta visibilità e in città sempre, fatta eccezione per quando si passa nelle gallerie o in condizioni di scarsa visibilità.
Le luci di posizione sono contrassegnate da una spia di colore verde formata da due piccoli cerchi al centro e tre linee che partono da entrambi i cerchi andando in direzioni opposte. Questa icona appare visibile sul quadro strumenti quando sono accese.
Le luci diurne, invece, si attivano automaticamente quando viene acceso il motore, quando gli abbaglianti sono spenti.
Se si guida con le luci di posizione spente o non regolari nei casi in cui vige l’obbligo di accensione, si può andare incontro a una multa che va da 42 a 173 euro. In condizioni di scarsa visibilità, si perde anche 1 punto sulla patente.
Nel caso sia necessario sostituire le luci di posizione, ci si può rivolgere a un meccanico, oppure fare in autonomia, se si ha un po’ di dimestichezza.
Secondo quanto stabilito dalla legge, le luci di posizione anteriori devono essere bianche o gialle. Quelle posteriori devono essere rosse, mentre quelle laterali sono arancioni. Tutte le modifiche sono rigorosamente vietate, altrimenti si può incorrere in sanzioni pesanti, anche oltre i 300-400 euro.
Per le luci diurne sono usati apparecchi a LED, che presentano una luce bianca, ben visibile di giorno.
Come abbiamo scritto in precedenza, per sostituire una luce di posizione è possibile rivolgersi dal meccanico, oppure fare autonomamente se si ha un po’ di pratica.
La prima cosa da sapere è il tipo di lampadine montate sull’auto per sapere quali lampadine di ricambio bisogna acquistare. Generalmente vi si risale tramite due informazioni: il modello e l’anno della macchina. Una volta ottenute, si inizia a smontare le protezioni delle lampadine, che si trovano all’interno dei fanali. Per avviare la sostituzione delle luci anteriori sarà necessario aprire il cofano motore, quindi togliere i coperchi ed estrarre delicatamente le lampadine dagli incastri. Infine, si inseriscono le nuove lampadine di ricambio: è raccomandato vedere se funzionano, accendendo le luci, prima di richiudere tutto.
Il lavoro è simile per la sostituzione delle luci di posizione posteriori, ma a differenza di quelle anteriori, in questo caso bisognerà smontare completamente il fanale. Per sapere come fare, visto che ogni auto è diversa, è raccomandato leggere il manuale dell’auto, per poi procedere alla sostituzione.
Ribadiamo però che tale pratica può essere effettuata autonomamente solo se si ha un po’ di pratica: in caso contrario, è meglio rivolgersi a un meccanico.