Con l’aumento dei fenomeni atmosferici estremi, aumentano anche le preoccupazioni per l’auto e, nello specifico, per la sua carrozzeria. Timori condivisi principalmente da quegli automobilisti che non dispongono di un box privato al chiuso o di un parcheggio sotterraneo, ma anche dalla totalità dei guidatori che potrebbero trovarsi, improvvisamente e inaspettatamente, sotto un violento fenomeno atmosferico, come una grandinata.
In questo articolo forniremo alcuni consigli su come proteggere l’auto dalla grandine, passando dalle classiche coperture (teli e tettoie), proseguendo con le soluzioni fai da te e concludendo con un piccolo paragrafo dedicato all’importanza di avere una copertura assicurativa dedicata, soprattutto di questi tempi.
Una volta la grandine non faceva notizia, mentre ultimamente si vedono spesso immagini e fotografie che ritraggono chicchi di grandine “grossi come palline da golf”, o strade asfaltate completamente imbiancate, come se avesse nevicato. Ovviamente, se i chicchi di grandine sono di piccole dimensioni, alla nostra auto non dovrebbe succedere nulla, ma se la grandine cade copiosa sotto forma di chicchi grossi come mandarini o palline da tennis, i cristalli e la carrozzeria della nostra auto esposte alle intemperie potrebbero subire danni notevoli, con altrettanto notevoli ripercussioni sul nostro portafoglio (e su quello del carrozziere), soprattutto se non siamo assicurati o lo siamo parzialmente.
Va detto che generalmente la grandine è un fenomeno che si presenta d’estate, perché determinato dall’aumento del calore e soprattutto dall’incontro verticale tra masse d’aria calda e umida e correnti d’aria fredda. Tuttavia, negli ultimi tempi non è raro assistere a fenomeni di grandine anche in primavera o in pieno autunno, complici i cambiamenti del clima avvenuti negli ultimi anni.
La grandine può quindi provocare danni importanti alle coltivazioni, alle cose, agli oggetti, alle persone e alla nostra auto. L’entità dei danni dipende in prevalenza dalle dimensioni dei chicchi, dalla velocità alla quale i chicchi precipitano, da come cadono e dalla forma o pesantezza del chicco stesso.
Per questo motivo, soprattutto se si vive in certe zone, è bene tenersi informati sulle condizioni meteo aggiornandosi sui bollettini giornalieri, valutare se sono previsti fenomeni intensi ed eventualmente correre ai ripari. Va però detto che a volte, la storia insegna, fenomeni così estremi non possono essere predetti per tempo e quindi bisogna agire in funzione preventiva. E la grandinata, generalmente, non è un fenomeno che risulta facilmente prevedibile.
E allora, come prevenire i danni? Ad esempio, controllando lo stato dei cristalli. Infatti, carrozzeria a parte, anche i cristalli sono a rischio di seri danni in caso di grandinata violenta. Naturalmente, cristalli resi fragili da urti e incidenti avvenuti in precedenza, rischiano di più rispetto a cristalli in perfette condizioni. Generalmente, i vetri delle auto sono oggi composti di tre strati, di cui due (esterni) in vetro e uno (centrale) in plastica. Un controllo periodico dei vetri commissionato a un professionista potrebbe rappresentare un’ottima soluzione preventiva per limitare o contenere i danni in caso di grandinata pesante.
Per proteggere la propria auto dalla grandine è possibile dotarsi di un apposito telo antigrandine. Ne esistono diversi tipi e il costo varia anche in base al modello:
Una copertura antigrandine per proteggere un’auto quando è parcheggiata all’esterno della propria abitazione è una classica tettoia. Questa può essere una specie di box facilmente montabile e gestibile, che copra tutta o parte dell’auto.
In generale, le scelte dei proprietari che hanno cuore cristalli e carrozzeria della propria auto e che non possono parcheggiare il veicolo in posti privati al coperto, optano per una di queste due soluzioni:
La rete può essere a forma di tunnel oppure può essere montata su un gazebo già esistente o su un altro tipo di sostegno.
La tettoia, invece, è una struttura a tutti gli effetti, caratterizzata da resistenza e solidità, finalizzata alla protezione totale del veicolo e può essere di più dimensioni (e proteggere quindi più veicoli).
Esistono poi delle soluzioni un po’ più artigianali e fai da te, che sono però meno raccomandate di quelle sopra descritte perché meno sicure, a volte non solo per l’auto, e perché più “leggere”. Possiamo definirli le soluzioni del “a mali estremi, estremi rimedi”. Tra queste possiamo citare:
Siamo in viaggio, all’improvviso il cielo si copre, soffia forte il vento e dalle nubi iniziano a cadere dei grossi chicchi di grandine, prima pochi, poi sempre più numerosi. Non possiamo proteggere la nostra auto e i danni che potrebbe causare la grandine rischiano di essere considerevoli. Cosa fare?
Prima di tutto bisogna rallentare la velocità e, soprattutto, aumentare la distanza dall’auto che ci precede, per una questione di sicurezza. Quindi, appena avvistato un riparo (in galleria, sotto un viadotto o in un parcheggio coperto), bisognerà procedere verso quel rifugio, appena possibile e rispettando sempre i classici criteri di sicurezza per evitare conseguenze ben peggiori.
Resta inteso che per evitare di mettere mano al portafogli in caso di danni causati dalla grandine, è bene pensarci prima stipulando un’apposita copertura assicurativa. Ormai, molte compagnie offrono polizze accessorie di tutti i tipi, tra cui quelle che coprono i danni causati da avversità atmosferiche. Le coperture assicurative più comuni sono le seguenti:
Queste polizze possono essere offerte con o senza franchigia. Nel primo caso, la compagnia assicuratrice rimborserà solo una parte dei danni causati dalla grandine, rispettando i limiti prefissati. Facendo un esempio, se i danni causati dalla grandine ammontano a 1.350 euro e l’assicurazione prevede solo fino a 650 euro di franchigia, l’assicurato dovrà pagare i restanti 700 euro. Nella soluzione senza franchigia, invece, la compagnia assicuratrice rimborserà la spesa totale, ma ovviamente la polizza avrà un costo maggiore.
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