OGGI È PIÙ FACILE, MA… - Cercate un’auto usata? Fino a qualche anno fa, avreste dovuto girare per concessionarie e passare in rassegna gli annunci dei giornali locali. Oggi, invece, grazie a internet, la scelta è sterminata, facile e immediata. Siti come alVolante.it consentono persino di affinare la ricerca, permettendo la comparazione dopo avere selezionato la marca, il modello, la fascia di prezzo, l’anno d’immatricolazione: il tutto dal computer di casa o da un dispositivo mobile. Discorso analogo se volete vendere la vostra vettura: grazie al web, le richieste d’acquisto si moltiplicano, e ciò rende sempre più probabile che compratore e venditore s’incontrino. Senza considerare il nostro listino dell’usato, che vale come bussola per i prezzi. Insomma, è (quasi) tutto facile e veloce. Ma perché “quasi”? Perché la rete nasconde un’insidia: truffatori che vendono auto inesistenti, o che comprano con assegni scoperti. Per difendersi dai “furbetti del web”, che potrebbero servirsi anche del nostro sito, ecco la guida di alVolante.it, con tutti i trucchi utilizzati dai “pirati” dell’usato online.
CINQUE DRITTE PER CHI COMPRA SUL WEB
1) Il bivio: concessionario o privato?
Anzitutto, va fatta una distinzione fra i due possibili tipi di interlocutore: il privato, che pubblica un’inserzione per la propria vettura; e il venditore professionista, che propone una o più macchine dell’autosalone.
Privato - Regola numero uno: occhio alle foto e alle descrizioni dell’auto che la “dipingono” come perfetta. La macchina che viene proposta online dal privato dev’essere priva di vizi occulti (problemi che non si notano a prima vista); se ce ne sono, il venditore non deve nasconderli. Se questi ha taciuto su una difformità grave o su una mancanza di qualità essenziale, occorre intraprendere un'azione legale (sobbarcandosene i costi) e dimostrarlo al giudice.
Concessionario - Le cose cambiano rispetto alle regole per il privato: per legge, il professionista deve offrire la garanzia legale, indicata nel contratto di compravendita. Vengono presentate clausole che limitano i diritti del consumatore? Non valgono. Neppure nel caso in cui lo stesso compratore abbia firmato un documento nel quale quelle specifiche clausole vengono indicate. E nemmeno se venditore e compratore si sono “incontrati” online.
2) Chi abbocca è perduto
Le offerte troppo vantaggiose “puzzano di bruciato”. Un prezzo troppo basso rispetto al nostro listino dell’usato (vedi
qui) deve mettere subito in allerta: ci sono venditori fasulli di professione che girano attorno alla “preda” per settimane, inducendola all’acquisto tramite l’invio di foto di un’altra vettura analoga, in perfette condizioni, oppure abbassando ulteriormente il prezzo, fino a offrirsi di pagare di persona le pratiche per la compravendita.
3) Quella fretta è sospetta
Fra i trucchi più diffusi c’è quello del venditore straniero che ha fretta: è in Italia di passaggio, vende l’auto a un prezzo bassissimo perché deve rimpatriare a breve. Richiede solo una mini-caparra, giusto per bloccare la vettura (“sommersa di richieste”, come spiega). Ed ecco la trappola: effettuare questo primo versamento anticipato al volo, per non lasciarsi sfuggire l’affare. Ovviamente, su un circuito internazionale. A questo punto, per il truffatore è fatta: incassa i quattrini, chiude l’indirizzo di posta elettronica, disattiva il numero di cellulare, e sparisce col bottino.
4) Chilometri: quelli dichiarati sono reali?
C’è anche chi architetta il raggiro facendo leva sulle condizioni perfette di una macchina che ha già parecchi anni, e sulla bassissima percorrenza all’attivo della vettura. Che, in realtà, ha “macinato” decine di migliaia di chilometri. Spesso, il truffatore non utilizza una foto della propria auto (magari vecchiotta), bensì quella di un modello identico (assai meno datato), senza specificare che l’immagine non ritrae il proprio veicolo. Nella descrizione di se stesso, insiste nel dire che è un privato. Il motivo? Lascia intendere che il contachilometri non può essere stato taroccato all’ingiù, pratica più comune a concessionari inaffidabili. In realtà, abbassare la percorrenza del contachilometri è un gioco da ragazzi. E, comunque, questo tipo di venditore farà di tutto per non mostrarvi il libretto dei tagliandi. Né vorrà consentirvi di osservare il veicolo dal vivo prima del versamento della caparra (quando non dell’intera somma).
5) Ricerche in rete
Trasformatevi in “detective del web”: andate a caccia di informazioni sulla targa dell’auto da comprare. È già stata messa in vendita su siti inaffidabili? È già stata usata per altre truffe? Dopodiché, digitate, in un motore di ricerca, nome e cognome di chi propone la macchina. O la denominazione sociale del concessionario. Confrontate altri annunci con la medesima descrizione: magari il testo è stato copiato e incollato, al pari delle foto, per costruire una “trappola” online, su misura per gli sprovveduti. Non abbiate timore di farvi dire e ripetere l’identità del venditore: dati anagrafici, dove abita, numero di telefono fisso e del cellulare. I truffatori non hanno colore né razza; ma, perché la frode sia più facile, spesso il malintenzionato è straniero o residente all’estero. Insomma, più è difficile inquadrarlo e individuarlo, più probabile è il raggiro.
CINQUE DRITTE PER CHI VENDE SUL WEB
1) Occhio all’assegno bancario
Consegnate l’auto e sottoscrivete la dichiarazione di vendita solo dopo aver ricevuto il pagamento: l’assegno bancario potrebbe essere scoperto, o il conto corrente non esistere. Concludete l’affare solo con chi compra in prima persona: respingete qualsiasi intermediario che affermi di agire per conto di un acquirente; anche se ha una delega scritta e firmata da mostrare.
2) Assegno circolare? Cautela
Il denaro ci sarà davvero solo dal momento in cui la banca vi avrà dato l’ok, confermando che l’accredito a vostro favore è andato a buon fine: prima di allora, non consegnate alcunché. Se il compratore insiste per chiudere la pratica di venerdì pomeriggio, state in guardia: non potrete avere alcuna conferma dalla banca prima del lunedì. Nel frattempo, durante il weekend, il compratore avrà avuto tutto il tempo di scomparire assieme alla vettura, magari già fatta a pezzi avviati ai mercati del Nordafrica o dell’Est europeo.
3) Il denaro non torna indietro
Ma c’è anche il truffatore che giura e spergiura di essere innamorato della vostra vettura, proprio quella che lui sta “inseguendo da anni” e che non riesce a trovare. Quel modello, con quegli accessori, di quell’anno, perché la vostra macchina “è il sogno di mia figlia”. Se, pur di bloccare il vostro veicolo, vi firma un assegno di valore più elevato del dovuto, mai e poi mai restituire la differenza in contanti: l’assegno potrebbe rivelarsi falso, e il truffatore incasserebbe il vostro denaro. Che andrebbe perso per sempre.
4) L’importanza della dichiarazione
Non consegnate la carta di circolazione dell’auto senza aver sottoscritto una regolare dichiarazione di vendita, con autenticazione della vostra firma. Non fidatevi di un sedicente esperto di pratiche auto presso il quale il compratore vuole a tutti i costi indirizzarvi. I soggetti idonei all’autenticazione degli atti di compravendita sono gli uffici della Motorizzazione e del Pra, i consulenti automobilistici, l’agenzia abilitata quale Sportello telematico dell’automobilista (Sta) con l’esposizione di apposito logo, i funzionari comunali (negli uffici del comune) e i notai (nel loro studio). Mai lasciarsi ingannare dalle apparenze: per esempio, da modi e abiti eleganti del compratore, che magari si presenta con una vettura più costosa di quella da acquistare.
5) Mostrarsi critici
Senza preoccuparsi di urtare la suscettibilità dell’acquirente, che potrebbe risentirsi dei vostri dubbi nei suoi confronti, fategli subito capire che controllerete tutto minuziosamente: dati del compratore, assegno, bonifico, accredito sul vostro conto corrente. Chiedete in anticipo la foto dell’assegno. Se è bancario, richiedetene il bene-fondi (la copertura); se è circolare, verificherete che non sia falso. La compravendita si fa alle vostre condizioni, perché in rete nuotano anche gli “squali”.
DUE CONSIGLI PER COMPRATORE E VENDITORE
1) Telefonate ed email “succhia-quattrini”
Se vi chiedono di essere contattati a un numero che inizia con 00, massima attenzione: sono numeri esteri, con costi superiori alle normali telefonate. Spesso, la truffa si rivela essere proprio quella: un abnorme addebito telefonico. Lo stesso vale per i numeri che cominciano per 899, e che a volte vengono definiti numeri verdi: attenzione, questi ultimi iniziano con solo con 800. Occhio pure ai link inseriti nelle email: se vi chiedono di cliccarli, evitate. Per stare alla larga da programmi informatici che possono insidiare il vostro computer, o che hanno come unico obiettivo il furto della vostra identità, da utilizzare per creare altri truffe.
2) A chi rivolgervi
Non vergognatevi di fare la parte del “pollo”: può accadere a chiunque. Se avete pagato per un’auto che non esiste, o se avete venduto una vettura senza mai ricevere i soldi, rivolgetevi subito alle autorità: Polizia postale, Polizia di Stato, Carabinieri o Guardia di finanza. Le probabilità di riottenere quanto vi spetta sono bassissime, specie se il truffatore è un professionista del settore che mette a segno diversi colpi l’anno, o che fa capo a un’oliata organizzazione criminale. Con un’avvertenza: della truffa servono le prove, altrimenti la persona accusata potrebbe pure controquerelarvi.