Motori delle auto: le principali tipologie

Tecnica
Pubblicato 03 giugno 2024

In un panorama molto variegato di soluzioni tecniche per i motori vediamo quali sono le configurazioni più diffuse, i loro pregi e difetti.

UNA GRANDE VARIETÀ - L’elettrificazione ha introdotto schemi nuovi che combinano in vario modo motori a combustione con quelli elettrici ma anche la possibilità muoversi soltanto con l’energia contenuta nella batteria, rinunciando del tutto a quella dei carburanti. Questo ha arricchito un panorama già variegato di soluzioni tecniche per i motori e quindi andiamo a vedere pregi e difetti delle varie configurazioni.

MOTORI A GASOLIO

Il motore a gasolio è efficace nel suo funzionamento: la compressione repentina ed elevata scalda così tanto l'aria che tutto il gasolio iniettato si accende contemporaneamente, generando quindi una combustione velocissima e di alto rendimento. È chiaro che un processo così istantaneo rende il funzionamento del motore piuttosto ruvido perché si ha un grande picco di pressione in camera di scoppio ma il Common rail, brevetto italiano, ha rimediato a questo inconveniente immettendo il carburante in camera di scoppio con iniezione successive di piccola portata. Un buon turbodiesel di oggi è fluido come un benzina, ma ha una curva di coppia decisamente più “robusta” e consumi minori di circa il 20%. 

La combustione tende a produrre fuliggine e particolato mentre le alte temperature/pressioni in camera di scoppio creano ossidi di azoto: quindi per arrivare agli attuali notevoli livelli di pulizia dei moderni turbodiesel occorrono sistemi di trattamento dei gas di scarico complicati: in certi casi, oltre ai consueti catalizzatori e filtro antiparticolato, si possono trovare anche due sistemi SCR (che usano l’AdBlue) e due valvole EGR. Questa complessità incrementa i costi di manutenzione e rende questi motori adatti a chi fa molti km l’anno, dato che il consumo ridotto permette di ammortizzare questa spese. L’usato diesel, anche con omologazione Euro bassa, è comunque molto richiesto nelle aree non soggette a limitazioni della circolazione.

MOTORI A BENZINA

La combustione dei motori a benzina è molto più “morbida” perché la miscela aria-carburante si accende a partire dalla candela (candele se sono più di una) per poi propagarsi in tutta la camera di combustione come un fronte di fiamma più che uno scoppio. È quindi un processo più graduale e meno energetico rispetto a quello del motore a gasolio ma è anche meno efficiente dal punto di vista termodinamico. Il minor rapporto di compressione rende inoltre il motore a benzina meno ricco di coppia rispetto a quello a gasolio. 

Anche i dispositivi di pulizia dei gas di scarico sono molto più semplici ma ormai la diffusione della sovralimentazione, guidata dal downsizing, e l’iniezione diretta hanno reso necessario il ricorso a dispositivi per l'abbattimento degli ossidi di azoto e del particolato. Probabilmente il motore a benzina resterà in produzione più a lungo perché meno complesso e particolarmente adatto all’ibridizzazione, dato che il boost elettrico viene in soccorso ai bassi regimi, lì dove il benzina è più “vuoto”. La manutenzione è più semplice ma a parità di prestazioni il motore a benzina consuma di più, rivelandosi quindi poco adatto ai grandi viaggiatori.

MOTORI A GAS

Una scelta adatta a chi percorre molti km e non vuole usare veicoli a gasolio. In effetti sia il Gpl sia il metano promettono spese vive piuttosto contenute con il Gpl reperibile praticamente ovunque. Altro vantaggi dei Gas di Petrolio Liquefatti sono il mantenersi liquidi a temperatura ambiente e il prezzo, più stabile di quello del metano. Il Gpl è da considerare per il risparmio che promette: anche se i consumi aumentano del 30% la differenza nei prezzi - 1,871 contro 0,710 euro/litro - è in grado di più che compensare questo svantaggio. Ora è anche diventato più facile installare l’impianto perché basta l’attestazione di un meccanico qualificato. Il metano ha perso, con la crisi energetico degli anni scorsi, il vantaggio economico del prezzo conservando la maggior complessità di un impianto che prevede, per esempio un serbatoio ad alta pressione da revisionare periodicamente: il prezzo dell’usato ne ha risentito e forse è possibile fare buoni affari.

MOTORI MICRO E MILD HYBRID

Questa configurazione è la forma più semplice di elettrificazione: un piccolo motore elettrico, un BSG (Belt Starter Generator) ovvero di un alternatore capace di funzionare anche come motore, “aiuta” il motore a scoppio in accelerazione e recupera energia in frenata. Il tutto è affiancato da una piccola batteria che accumula e restituisce energia a seconda della situazione. Le soluzioni a bassa tensione non danno vantaggi sostanziali se non il fatto di essere considerate ibride e godere dei benefici accordati a questo tipo di vetture. Più efficaci sono invece le configurazioni a 48 volt perché il BSG può erogare 15/20 CV, una potenza in grado di fornire un contributo avvertibile, anche perché questa configurazione comporta un aggravio di peso non rilevante. In ogni caso questo tipo di motori rendono al meglio in città e nel misto, condizioni nelle quali il recupero di energia è continuo; in autostrada e nelle strade a scorrimento veloce il funzionamento e i consumi sono quelli di una vettura normale.

MOTORI FULL HYBRID

Un gradino più sopra delle mild troviamo le full hybrid, nate nel 1997 con la prima serie della Toyota Prius. Anche in questo caso il rendimento massimo si riscontra nell’uso urbano e su strade miste: la batteria più grande e il motore elettrico prestante permettono infatti brevi percorrenze in puro elettrico impossibili per le ibride mild. Anche in questo caso il contributo elettrico viene a mancare completamente nei tragitti veloci e con pochi rallentamenti, con l’aggravante di pesi maggiori dei componenti elettrici rispetto alle ibride micro e mild. In queste ultime situazioni i consumi salgono sensibilmente e sono simili a quelli di una normale auto non ibrida.

MOTORI IBRIDI PLUG-IN

Questa tipologia di automobile aumenta sia la potenza dl motore elettrico sia la capacità della batteria, rendendo possibili percorrenze in solo elettrico di diverse decine di km (si sfiorando i 100 in alcuni casi). In questo modo le emissioni nel ciclo di omologazione WLTP scendono di molto. L’aggravio di peso, così come la complessità del tutto - occorre aggiungere anche un caricabatteria con relativi cablaggi - crescono però molto: la massa aggiuntiva è di almeno 150 kg. In alcuni casi il powertrain elettrico è usato per realizzare la trazione integrale e l’aggravio di peso è parzialmente compensato dall’assenza del ripartitore e dell’albero di trasmissione. In città e nel misto queste automobili sono quindi molto valide, perché permettono di andare quasi sempre in elettrico, a patto di partire sempre con la batteria carica, mentre in autostrada, esaurita la carica della batteria, il peso aggiuntivo si fa inesorabilmente sentire e incide sui consumi.

MOTORI ELETTRICI

Questa tecnologia ha diversi punti di forza: emissioni locali zero, fluidità della marcia, una coppia generosa disponibile sempre, rumore e vibrazioni ridottissimi e un’efficienza energetica irraggiungibile per gli altri motori. Considerando che l’energia contenuta in 1 litro di gasolio è di circa 10 kWh, con questa energia una buona elettrica percorre infatti circa 50-60 km. Le auto elettriche promettono costi di manutenzione ridotti e godono di agevolazioni sul bollo e dell’accesso alle ZTL e ai parcheggi con le strisce blu. 

Fra i punti deboli delle elettriche a batteria c’è una certa sensibilità delle percorrenze alle temperature esterne e la ricarica che può essere problematica. Le colonnine pubbliche sono ormai molte, ma la loro distribuzione è disomogenea e spesso sono occupate o non funzionanti. Anche il costo del “carburante” è quantomai incerto: dal “quasi zero” se si ricarica a casa con il fotovoltaico o gratis in ufficio (e in generale presso esercizi commerciali che offrono questo servizio) a prezzi a kWh, nelle colonnine fast, che rendono il costo/km - per quel riguarda il carburante - meno competitivo rispetto al diesel. 

Un altro fattore di incertezza, comune a tutte le tecnologie nuove, è una possibile rapida obsolescenza dei modelli: la Tesla Model S, la prima elettrica moderna, è del 2012 e quindi nei prossimi anni ci si possono aspettare grandi cambiamenti. Da ridimensionare invece la questione dell’autonomia: più del 90% degli italiani percorre 20-30 km al giorno e quindi un’elettrica economica e con una batteria da 40 kWh o anche meno sarebbe sufficiente per una settimana di utilizzo.



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Ritratto di pierfra.delsignore
4 giugno 2024 - 15:40
4
Chi capisce di auto sa benissimo che un'auto che ha il 40% di pezzi in più ed un rendimento teorico massimo del 40% vs uno reale del 70% minimo, 40% di pezzi in meno e 95% di pezzi in meno per la manutenzione ordinaria alla lunga soppianterà l'altra motorizzazione. L'elettrico ha enormi vantaggi oltre al fattore ecologico, vantaggi di costruzione e di manutenzione, i problemi sono legati alle batterie, problemi che hanno tutte le nuove tecnologie, quando hai batterie con autonomia di 500 km reali che si ricaricano in 10 minuti il termico puro ma anche ibrido è finito, relegato a nicchia di mercato. Non succederà dall'oggi al domani, ci sono tappe, il progresso è sempre a scalini, ma la tendenza è quella.
Ritratto di pierfra.delsignore
4 giugno 2024 - 15:37
4
La truffa dell'ibrido è solo la motorizzazione più venduta in Europa nel 2024...
Ritratto di preda
3 giugno 2024 - 14:00
Le auto elettriche cosi come sono concepite sono e saranno un buco nell'acqua. Non si puo pensare di andare in giro con un auto da 2 tonnellate e mezzo per poi non aver sufficiente autonomia neabcge x fare milano venezia. Le auto cosi x struttura e dimensioni sono state create x carburanti diesel e benzina, x l'elettrico, l'automobile cosi com'e adesso, e' da ripensare (microcar, tutte in plastica usa e getta e cosi via....). non si puo' pensare di cambiare completamente alimentazione e fare confronto con le attuali. non si puo pensare di andare in giro con un Q8 grande e pesante come un ducato, quando ste macchine erano pensate x altre alimentazioni. Se non sara' cosi, l'elettrico finisce gia prima di partire
Ritratto di BobTheBear
5 giugno 2024 - 08:22
Senti suv termici della categoria Q8 superano abbondantemente le 2 tonnellate ed alcuni anche le 2,5t. I SUV elettrici della stessa categoria sono lì. Per le elettriche di categoria inferiore, ovvero segmento B e C i pesi vanno da 1,3t a 1,8t. Ovvero circa 300kg in più dell’equivalente termico di pari categoria. Ad esempio Renault Megane e-tech sta sulle 1,6t e garantisce i sui 300 km in autostrada, quasi 500km in città.
Ritratto di Volpe bianca
3 giugno 2024 - 14:31
Per ora le elettriche rappresentano un'opzione in più, non l'unica. La sfida, a mio parere, sarà soprattutto nel riuscire a proporre modelli che andranno a coprire i buchi lasciati all'abbandono del diesel, anche perché elettriche con prestazioni sportive ci sono già, con caratteristiche da citycar idem.
Ritratto di Goelectric
3 giugno 2024 - 14:46
E aggiungerei, che piuttosto che fare supercar travestite da berline, se cominciassero a sfornare auto del fu seg.A elettriche, a costo giusto, l diffusione potrebbe essere davvero significativa
Ritratto di pierfra.delsignore
4 giugno 2024 - 15:42
4
Non vedo tutto questo problema, il diesel è sempre stata una nicchia di mercato, è la motorizzazione di chi fa minimo 20.000 km l'anno, siamo attorno al 7-15% della popolazione a seconda delle nazioni, infatti ora le vendite sono tornate in Europa a quella nicchia 10%, non penso che il termico puro sparirà mai, semplicemente sarà una nicchia di mercato in un mondo dominato prima da motorizzazioni ibride, lo è già oggi anno 2024 ed in futuro elettrico, ci sarà un 70-80% di venduto EV ed un restante ibrido/termico puro
Ritratto di Volpe bianca
4 giugno 2024 - 15:56
70-80% ev? Piuttosto ottimista direi, magari in un futuro lontano lontano..
Ritratto di pierfra.delsignore
4 giugno 2024 - 17:19
4
No in un futuro da qui a 10 anni, guarda che la quota del termico puro ad oggi anno 2024 non raggiunge il 50% delle vendite, già oggi la prima motorizzazione è l'ibrido full o plugin da qui a 10 anni la quota di termico puro non arriverà al 15% forse meno, 10 anni sono tantissimi nello sviluppo di una nuova tecnologia, il termico puro cosa può fare? Passare da un rendimento reale del 25% ad uno del 28? il diesel arrivare al 40% reale, il problema delle polveri sottili in città non lo risolvi se non con l'elettrico o l'ibrido vero, tanto per dirne una, ma vogliamo parlare della manutenzione, chi vorrebbe un'auto che ti costa in 10 anni minimo 5500 euro vs una che ne costa massimo 500? Siamo così sicuri che ci saranno queste frotte di giovani a voler fare gli operari nelle fabbriche a basso reddito, 40% di pezzi in più non sono pochi
Ritratto di TDI_Power
3 giugno 2024 - 15:50
I primi due sono i motori da uomo che hanno un senso soprattutto il Diesel, gli altri sono robaccia da metrosessual1 ecoansiosi succubi della propaganda green incapaci di ragionare col proprio cervello

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