DANNI IN PARCHEGGIO - La carrozzeria dell’auto è sempre esposta a potenziali pericoli che arrivano dall’esterno: agenti atmosferici, resina e foglie che cadono dagli alberi, “ricordini” sganciati dagli uccelli o la più classica toccatina in parcheggio da un altro automobilista disattento. Allora può venire la tentazione di coprire la vettura con un telo protettivo. Sembrerebbe un atto innocuo, eppure si tratta di un atteggiamento che può violare il Codice della Strada e quindi comportare una multa.
DA FERMA COME IN MOVIMENTO - Un’auto in sosta su una strada pubblica infatti è sottoposta alle stesse norme che regolano la circolazione stradale che impongono che gli autoveicoli debbano essere muniti, sia anteriormente che posteriormente, di una targa contenente i dati di immatricolazione. Lo dice l’articolo 100 del CdS, che all’articolo 102 stabilisce anche “chiunque circola (e quindi anche sosta in una strada pubblica) con targa non chiaramente e integralmente leggibile è soggetto alla sanzione amministrativa”: la multa che si rischia va da 42 a 173 euro. Di conseguenza, se il telo protettivo copre la targa dell’auto, anche solo in parte, si rischia la sanzione. È sconsigliabile anche attaccare al telo targhe replicative o scriverci le lettere e le cifre: non hanno alcun valore legale.
LE SOLUZIONI CI SONO - Ma quindi non è possibile proteggere la propria auto con un telo? In realtà si può sempre fare se la vettura è parcheggiata in un’area privata, ma non solo. In commercio esistono anche teli specifici per le auto, dotati di zone trasparenti che consentono di lasciare visibili le targhe originali. Si può infine coprire parte della vettura, per esempio il tetto o il parabrezza, a patto che non si debba mostrare qualcosa (per esempio il tagliandino che consente di parcheggiare negli stalli riservati ai disabili).