Filante quattro porte elettrica dal piglio sportivo, la Lotus Emeya è la prima berlina nella storia della casa inglese. Nasce sulla stessa base della suv Eletre, dalla quale riprende anche lo stile e gli interni; i due modelli sono prodotti in Cina (la Lotus è di proprietà del colosso Geely). La Emeya fonde linee morbide e affilate, che hanno l’obiettivo di ridurre la resistenza aerodinamica, non solo per migliorare autonomia e prestazioni, ma anche per garantire maggiore stabilità a velocità elevata. Nonostante le dimensioni “maxi” (supera abbondantemente i 5 metri di lunghezza), le proporzioni sono da vera sportiva, con fianchi larghi e coda spiovente che termina con una grande ala posteriore a scomparsa.
Molto ben realizzati, gli interni vantano rivestimenti pregiati (pelle o ecopelle, Alcantara e fibra di carbonio) anche per le parti meno in vista. La plancia è minimalista: dal grande schermo del sistema multimediale (di 15,2”) si controllano quasi tutte le funzioni. Non mancano alcuni tasti nel tunnel centrale per selezionare la temperatura del “clima”, ma per regolarne i flussi bisogna passare dal display. Ai lati della plancia ci sono due sottilissimi schermi, uno che fa da cruscotto e uno per il passeggero. Gli specchietti digitali sono un (costoso) optional che consigliamo solo ai fanatici della tecnologia perché, almeno all’inizio, disorientano un po’. Fra gli optional, invece del divano si possono ottenere due poltrone regolabili elettricamente anche dietro. In generale lo spazio abbonda, ma la seduta bassa fa stare con le ginocchia un po’ troppo rialzate. Niente mele il bagagliaio, di 509 litri, con un’ampia bocca di carico garantita dal portellone elettrico. E c’è un piccolo vano anche davanti, utile per i cavi di ricarica.
Alla versione base si aggiungono le S ed R, tutte accomunate dalla trazione integrale. Fino alla S, la Lotus Emeya scarica a terra 612 CV grazie alla coppia di motori a elettroni, uno per ciascun asse, mentre la versione R arriva a tre motori (due sull’asse posteriore) per un totale di 918 CV e uno “0-100” bruciato, per la casa, in 2,8 secondi. La batteria da 102 kWh promette un’autonomia media di 612 km nelle versioni meno potenti e di 485 km sulla Emeya R. La “pila” può inoltre ricaricarsi molto rapidamente (a patto di trovare una colonnina “superveloce”): grazie al sistema elettrico che funziona a 800 volt, l’auto accetta fino a 350 kWh in corrente continua.