La Lotus Emira è la filante coupé a due posti che ha sostituito la Evora. Per la casa inglese sarà l’ultima auto spinta da motori a combustione interna ed è la prima nata dopo l'acquisizione da parte della Geely: ecco perché alcuni elementi interni sono ripresi dalle vetture della Volvo, anch'essa di proprietà del colosso cinese. A muovere questa sportiva, con telaio in estrusi di alluminio e linee proporzionate ed eleganti, sono due diversi motori. Il più potente è il poderoso 3.5 V6 di origine Toyota (lo stesso della precedente Evora) sovralimentato con compressore volumetrico; disposto trasversalmente al centro della vettura, è associato a un cambio manuale (o automatico) a sei velocità, che trasmette il moto alle ruote posteriori. Stesso schema per la meno costosa versione spinta da un 2.0 turbo a quattro cilindri da 360 CV con cambio robotizzato a doppia frizione: è fornito dalla Mercedes-AMG.
Ben fatto l’abitacolo della Lotus Emira, raccolto ma con finiture ed equipaggiamenti da vettura di lusso. Per esempio, i sedili hanno le regolazioni di tipo elettrico. Non mancano il sistema multimediale, gestibile dallo schermo touch di 10,25 pollici montato centralmente e compatibile con Apple Car Play e Android Auto, mentre un pannello digitale di 12,3” fa da cruscotto. Si può avere anche un sofisticato hi-fi della KEF, a dieci canali e con 340 watt complessivi. Non male la praticità, per un'auto del genere: ci sono portalattine, tasche nelle porte e un vano sotto l'alto tunnel centrale. Alle spalle dei due sedili c'è poi spazio per un paio di valigie, mentre il bagagliaio vero e proprio è dietro il motore.
Come è tradizione per il marchio inglese, la maggiore attenzione è dedicata alla guidabilità. E così, il servosterzo della Lotus Emira è ancora di tipo idraulico per offrire la massima sensibilità, e le sospensioni hanno schemi raffinati (a quadrilatero). Inoltre, all'acquisto si può scegliere fra due tarature di molle e ammortizzatori: Tour (che comunque privilegia il dinamismo rispetto al comfort) o la più estrema Sport, quest'ultima anche con pneumatici utilizzabili su strada ma focalizzati per l'uso in pista (i Michelin Pilot Sport Cup 2).