Guard rail: cosa dice la normativa sulle dimensioni e quanti tipi ne esistono

Legge e burocrazia
Pubblicato 25 settembre 2023

Il guard rail è un dispositivo di sicurezza delle strade pensato per evitare che i veicoli soggetti a incidenti o perdita di controllo escano dalla carreggiata. Vediamo come sono fatti e cosa dice la legge.

Quando guidiamo, forse non ci accorgiamo o diamo per scontato che esiste un elemento fondamentale che contribuisce a garantire la sicurezza di conducenti e passeggeri: il guard rail. Questo dispositivo di sicurezza stradale ha lo scopo primario di evitare che i veicoli si allontanino dalla carreggiata in caso di incidenti o sbandamenti, agendo come barriere protettive. Le barriere di sicurezza stradale sono note con diverse denominazioni. Il termine "guardrail" è di origine inglese, ma in Italia è spesso usato come “guard rail. In alternativa, si possono utilizzare termini più specifici come barriera stradale o barriera di contenimento stradale, che forniscono un'idea più precisa della loro funzione.

In questa guida andremo a scoprire tutti i dettagli relativi al guard rail, quanti e quali tipi di modelli esistono, i criteri di omologazione, cosa dice la normativa sul loro posizionamento e, più in generale, come vengono categorizzati. 

GUARD RAIL: MODELLI E OBIETTIVI

I guard rail stradali sono, insieme alle barriere Jersey, tra i dispositivi di sicurezza stradale più utilizzati a livello globale. I guard rail, infatti, svolgono una funzione fondamentale nel mantenimento dell'ordine e della sicurezza sulle strade. La loro presenza, insieme ad altre misure di sicurezza, come la segnaletica verticale e orizzontale, riduce notevolmente il rischio di incidenti gravi.

I guard rail si presentano in diversi formati, a seconda delle necessità del luogo in cui vengono installate. I modelli più diffusi sono i guard rail a doppia onda, spesso muniti di catadiottri di colore rosso o arancione per aumentare la loro visibilità. La loro presenza è evidente non solo lungo le corsie delle autostrade ma anche nelle strade extraurbane più remote, nelle zone di campagna o montagna, luoghi in cui la loro funzione è fondamentale.

Altro dispositivo comune è il guard rail a tripla onda, che integra nella sua funzionalità di sicurezza anche quella antirumore: quando guidiamo su strade molto vicine alle finestre dei palazzi dove abitano persone, ci può capitare di vederli: sono guard rail a doppia onda, con una integrazione supplementare, composta da un grosso pannello che separa la strada dall’esterno. 

A COSA SERVE IL GUARD RAIL

Le barriere di sicurezza stradali, o guardrail, sono progettate principalmente per migliorare la sicurezza per gli utenti della strada e qualsiasi altra persona presente nei dintorni. Queste barriere sono concepite per contenere i veicoli che potrebbero uscire dalla carreggiata. In caso di impatto, un guard rail deve assorbire una parte dell'energia generata dal veicolo, riducendo così i potenziali danni ai passeggeri.

Il ruolo del guardrail è duplice. Da un lato, impedisce a un veicolo di uscire dalla carreggiata, agendo come una barriera protettiva. Dall'altro lato, può evitare collisioni frontali, prevenendo la possibilità che i veicoli sbandino nella corsia opposta. Inoltre, nonostante i guardrail siano particolarmente efficaci per i veicoli a quattro ruote, nel tempo, la loro progettazione è stata rivista per garantire la sicurezza anche degli utenti su due ruote.

QUAL È LA LEGGE SUI GUARD RAIL STRADALI

Nel corso degli anni, la legislazione italiana ha regolato la progettazione, la validazione e l'installazione delle barriere stradali di sicurezza attraverso diversi decreti. In particolare, il Decreto Ministeriale n. 223 del 1992 e il DM n. 2367 del 2004, successivamente integrato da diverse circolari. Tuttavia, questi decreti sono stati in gran parte superati dall'adozione del Regolamento UE 305/2011, che ha stabilito condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione in tutti i Paesi membri.

LA CLASSIFICAZIONE DELLE BARRIERE DI SICUREZZA STRADALI

Le barriere di sicurezza stradali, a seconda della loro destinazione e ubicazione, sono classificate in diverse categorie. Queste categorie includono barriere centrali da spartitraffico, barriere laterali, in rilevato o in scavo, barriere per opere d'arte, come ponti, viadotti, sottopassi, muri e altri, e barriere o dispositivi per punti singolari, come attenuatori d'urto, letti di arresto e simili.

Più precisamente, la legislazione italiana classifica le barriere di sicurezza stradali in diverse categorie, tra cui:

  • Barriere centrali da spartitraffico (situate in mezzo a due corsie di marcia opposta); 
  • Barriere per bordo stradale (disposte sui lati esterni della strada); 
  • Barriere per opere d'arte (ponti, viadotti, sottovia, muri); 
  • Barriere per punti singolari (zone di approccio ad opere d'arte, presenza di ostacoli fissi, zone terminali e/o di interscambio). 


Questa classificazione serve a garantire l'efficacia dei guardrail nelle diverse situazioni in cui possono essere necessari.

I GUARD RAIL PER OPERE D’ARTE

Una funzione particolarmente importante dei guardrail è quella di proteggere e mettere al sicuro la circolazione dei veicoli su ponti, viadotti, sottovia e sovrappassi

Queste barriere devono estendersi oltre la lunghezza totale dell'opera, fino a un punto in cui si possa escludere ragionevolmente il rischio di conseguenze disastrose derivanti dalla fuoriuscita dei veicoli dalla carreggiata. Inoltre, i guardrail devono essere installati anche in presenza di ostacoli fissi, come piloni, tralicci, portali della segnaletica e alberature entro una distanza di 5 metri dalla carreggiata.

POSIZIONAMENTO DELLE BARRIERE STRADALI DI SICUREZZA

La determinazione delle aree che necessitano di protezione si basano sui criteri stabiliti dalla legge. Queste aree includono i bordi di tutte le opere d'arte all'aperto, lo spartitraffico, se presente, i margini stradali nelle sezioni in rilevato, e qualsiasi ostacolo fisso che possa costituire un pericolo in caso di collisione.

Entrando più nel dettaglio, i luoghi che richiedono particolare attenzione per l'installazione dei guard rail includono:

  • I bordi di tutte le opere d'arte stradali a cielo aperto: queste comprendono ponti, viadotti, sottopassi, muri di sostegno della carreggiata e simili, indipendentemente dalle loro dimensioni e altezza rispetto al terreno circostante.
  • Lo spartitraffico, ove presente, necessita di una protezione adeguata per impedire che i veicoli attraversino da un lato all'altro della strada, causando incidenti.
  • Il margine laterale stradale nelle parti in rilievo, con dislivello di almeno 1 metro tra il bordo della strada e il piano di campagna. 
  • Qualsiasi ostacolo fisso che potrebbe rappresentare una minaccia per gli utenti della strada in caso di collisione: questi possono includere piloni di ponti, rocce sporgenti, alberi, pali della luce, segnali stradali rigidi e corsi d'acqua, così come strutture pubbliche o private, scuole, ospedali, che potrebbero subire danni in caso di collisione, mettendo a rischio sia gli utenti della strada che i non utenti.


PARAMETRI E NORMATIVA DEI GUARD RAIL

I guard rail installati in Italia e in tutta l'Unione Europea sono tenuti al rispetto dei criteri stabiliti dalla norma armonizzata UNI EN 1317, la quale ha la finalità di disciplinare proprio i dispositivi di sicurezza stradale. Questa norma stabilisce le modalità di prova e certificazione delle barriere di sicurezza, includendo tre parti specifiche:

  • Requisiti prestazionali delle barriere di sicurezza: definisce i criteri di prova che ogni barriera di sicurezza deve superare. Questi criteri includono la capacità della barriera di ridurre la gravità dell'incidente, di controllare il comportamento del veicolo durante l'impatto e di minimizzare il rischio per i veicoli in arrivo e per i pedoni.
  • Requisiti di progettazione delle barriere di sicurezza: stabilisce le specifiche tecniche che ogni barriera di sicurezza deve seguire durante la progettazione. Questi requisiti possono includere la resistenza dei materiali utilizzati, la flessibilità della struttura, l'interazione con il veicolo durante l'impatto, e così via.
  • Procedure di prova per le barriere di sicurezza: definisce come le barriere di sicurezza devono essere testate per garantire che rispettino i criteri prestazionali e di progettazione stabiliti dalla norma. Queste prove possono includere test di impatto, test di durata, test di resistenza ai carichi e altro ancora.


Inoltre, la normativa UNI EN 1317 ha introdotto l'uso di differenti classi di contenzione (N1, N2, H1, H2 e H3) che determinano la capacità di una barriera di sicurezza di arrestare un veicolo in movimento. Queste classi sono determinate attraverso una serie di prove di collisione.

È essenziale che le autorità di pianificazione stradale considerino attentamente questi requisiti e classificazioni durante l'installazione dei guard rail. Questo assicura sotto un doppio aspetto, ovvero non solo che i guard rail siano in grado di fornire un adeguato livello di protezione, ma anche che siano adatti per le specifiche caratteristiche del luogo in cui sono installati. 

I MATERIALI: COM’È FATTO UN GUARD RAIL

I guard rail possono essere realizzati in acciaio, calcestruzzo o legno (con nucleo in acciaio) per rispondere a determinate esigenze ambientali. Le barriere di sicurezza devono avere caratteristiche di resistenza meccanica e durabilità, oltre a essere compatibili con l'ambiente e avere un aspetto estetico, se necessario.

Esistono diverse tipologie di guard rail, ognuna con specifiche proprietà e funzioni. La scelta dipende da vari fattori, tra cui le esigenze di protezione, l'orografia del territorio e i rischi associati alla tipologia della strada.

Per fare un esempio, i guard rail in metallo sono spesso realizzati in acciaio galvanizzato, progettati per resistere alle situazioni climatiche più severe. I guard rail in legno, d'altro canto, si integrano meglio con l'ambiente circostante, anche se esistono opzioni come i guard rail in corten, che combinano la sicurezza del metallo con l'estetica del legno.

È importante notare che non tutte le barriere di sicurezza sono guard rail. La barriera New Jersey, ad esempio, è una barriera di calcestruzzo o plastica utilizzata per il contenimento provvisorio e non sostituisce la versatilità del guardrail.

A ogni modo un guard rail si compone a livello strutturale di diversi elementi: 

  • Montanti: si tratta di infissi ancorati a terra o al supporto tramite dei bulloni; 
  • Nastro: una formazione di lamiere, può essere a doppia onda o a tripla onda; 
  • Correnti longitudinali: paralleli al nostro, possono essere superiori o inferiori (i primi si trovano sulle barriere per opere d’arte);
  • Distanziatori: disposti tra il nastro e il montante, evita all’auto che compie l’urto di scavalcare la barriera. Non sono sempre presenti. 
  • Diagonali di controvento: non sono sempre presenti; 
  • Bulloneria di collegamento e vincolo
  • Supporti per ancoraggio e infissione montanti.  


DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE DELLE BARRIERE DI SICUREZZA STRADALI

Nell'ambito della sicurezza stradale, può essere davvero importante conoscere la terminologia e le classificazioni legate alle barriere di sicurezza e ai dispositivi di contenimento. Questi elementi svolgono un ruolo fondamentale nella protezione dei guidatori, dei passeggeri e degli altri utenti della strada in caso di incidenti. 

Iniziamo con il concetto di livello di contenimento (Lc). Si tratta dell'energia cinetica posseduta dal veicolo al momento dell'impatto, calcolata in riferimento alla componente della velocità perpendicolare alla barriera. Il Lc viene calcolato con la formula:
Lc = 1/2 M (v sen X)^2

In questa equazione Lc rappresenta il livello di contenimento (kJ), mentre M è la Massa del veicolo (ton), v l Velocità dell’impatto (m/s) e infine X è l’angolo d’impatto. 

L'ASI (Indice di Severità dell'Accelerazione) è un altro indice molto importante, che è in grado di misurare  la severità dell'urto sui passeggeri che si trovano nelle autovetture con cinture di sicurezza allacciate al momento dell’incidente.

Le barriere di sicurezza e gli altri dispositivi di contenimento devono rispettare specifici standard di produzione e accettazione. I loro materiali componenti devono possedere le caratteristiche costitutive descritte nella documentazione di omologazione. Inoltre, la conformità dei supporti e la rispondenza del prodotto ai requisiti del certificato di omologazione devono essere garantite dal Direttore Tecnico della società produttrice.

Le barriere e i dispositivi di ritenuta vengono classificati in base al loro indice ASI e al loro livello di contenimento, abbiamo detto. Ci sono quattro classi principali di barriere di sicurezza in base al livello di contenimento, che sono classificate come segue:

  • Classe N (Normale): questi dispositivi di ritenuta sono progettati per fermare i veicoli che colpiscono la barriera ad angoli molto piccoli. Sono di solito installati in aree dove il traffico è lento o moderato e dove la possibilità di impatto è relativamente bassa.
  • Classe H (Alta): queste barriere di sicurezza sono progettate per resistere ad impatti ad alta energia, come quelli che possono verificarsi su autostrade ad alta velocità. Hanno un'alta capacità di contenimento e possono sopportare l'impatto di veicoli pesanti come autobus o camion.
  • Classe A (Molto Alta): questi dispositivi di ritenuta hanno la massima capacità di contenimento e sono utilizzati in luoghi dove c'è un alto rischio di impatto a velocità molto elevate. Queste barriere sono spesso utilizzate in ponti, gallerie e autostrade con molto traffico pesante.
  • Classe Z (Bassa): queste barriere sono progettate per essere utilizzate in aree dove il traffico è molto lento e il rischio di impatto è molto basso. Questi dispositivi sono spesso utilizzati in parcheggi, aree residenziali e zone pedonali.


Per quanto riguarda l'Indice di Severità dell'Accelerazione, le barriere di sicurezza sono classificate in sei categorie:

CLASSE

INDICE DI SEVERITÀ

A1

Compreso tra 5 e 15 KNm (KiloNewton Metro)

A2

Compreso tra 15 e 50 KNM

A3

Compreso tra 50 e 150 KNm

B1

Compreso tra 150 e 300 KNm

B2

Compreso tra 300 e 600 KNm

B3

Compreso tra 600 e 1000 KNm


 

È importante notare che queste classificazioni sono basate sulle caratteristiche di progettazione e prestazione delle barriere di sicurezza, e non riflettono necessariamente le condizioni reali di un incidente stradale. Per esempio, una barriera di classe H potrebbe non essere in grado di fermare un veicolo che colpisce la barriera a una velocità molto elevata o con un angolo di impatto molto grande. Inoltre, l'efficacia di una barriera di sicurezza può anche dipendere da fattori come l'adesione della strada, le condizioni atmosferiche e il comportamento del conducente.

DISPOSITIVI DI SICUREZZA STRADALE: UN NUOVO APPROCCIO ALLA SICUREZZA DEI MOTOCICLISTI

Tradizionalmente, queste barriere di sicurezza sono state progettate con un focus principale sul proteggere i veicoli a quattro ruote, ma, purtroppo, si sono rivelate un pericolo per i motociclisti.

La realtà è che, in molti incidenti stradali che coinvolgono motociclette, le lesioni fatali alla colonna vertebrale non avvengono durante l'urto iniziale, ma piuttosto a seguito del successivo impatto del motociclista con i guard rail o altre barriere presenti lungo il percorso. A causa di questo pericolo, sono state intraprese azioni significative per introdurre soluzioni di sicurezza stradale più compatibili con i motociclisti.

Un recente Decreto Ministeriale italiano datato 1 aprile 2019 ha dato il via all'adozione dei cosiddetti guard rail salva-motociclisti, comunemente noti come Dispositivi di Sicurezza per Motociclisti (DSM). Queste barriere, caratterizzate da un distintivo colore giallo, sono posizionate sotto le barriere tradizionali, allineate con la superficie della strada, con lo scopo di impedire un impatto diretto del motociclista contro i montanti o le fasce di protezione dei guard rail in caso di incidente.

Tuttavia, l'implementazione di queste nuove barriere non è obbligatoria su tutte le strade. Inoltre, ci sono state segnalazioni di discrepanze tra le specifiche di queste barriere installate e quelle previste dal decreto ministeriale di riferimento.

Questa fascia metallica gialla, posizionata sotto la fascia a doppia onda delle barriere standard, utilizza gli stessi piloni verticali per chiudere lo spazio tra il piano del manto stradale e la fascia protettiva del guard rail. Questo design mira a prevenire il rischio che una motocicletta scivolante passi sotto il guard rail.

Secondo il responsabile del settore Barriere di Sicurezza di ANAS, l'introduzione di questo nuovo dispositivo di sicurezza ha portato ad una riduzione del 18% degli incidenti mortali che coinvolgono motociclette, nonostante un raddoppio generale degli incidenti che coinvolgono le due ruote.

GUARD RAIL: OBBLIGO SULLE STRADE COSTRUITE PRIMA DEL 1992

Nonostante l'adozione di questi nuovi dispositivi di sicurezza per motociclisti, rimangono alcune questioni legislative riguardanti l'obbligo dei guard rail, in particolare sulle strade costruite prima del 1992. La Cassazione Civile Sezione III nel suo verdetto del 5 maggio 2017 n. 10916, ha chiarito che l'obbligo del guard rail si estende anche alle zone di protezione sulle strade costruite prima del 1992.

L'articolo 2 del D.M. 223/92 richiede un progetto allegato relativo ai tipi di barriere di sicurezza da adottare. Tuttavia, non specifica quando e come le strade dovrebbero essere protette da barriere laterali. Questo vuoto normativo ha portato a dibattiti sulla responsabilità degli enti proprietari delle strade nei casi in cui un veicolo sbanda, invade la corsia opposta e, non trattenuto da una barriera laterale, precipita in una scarpata sottostante.

Una recente sentenza della Cassazione ha affrontato la questione, sottolineando che le regole stabilite dal D.M. non si applicano solo alle strade con velocità di progetto superiore a 70 km/h. Anche per queste strade, l'articolo 2 del D.M. 223/92 richiede l'allegazione di un progetto riguardante i tipi di barriere di sicurezza da adottare, ma non stabilisce quando e come le strade debbano essere protette da barriere laterali.

Le istruzioni tecniche allegate al decreto, più volte aggiornate (da ultimo, con il D.M. 21 giugno 2004), stabiliscono senza distinzione tra tipologie di strade che le barriere di sicurezza stradale e gli altri dispositivi di ritenuta siano posti in opera per garantire agli utenti della strada condizioni di sicurezza accettabili. Le barriere laterali dovrebbero proteggere almeno i margini di ponti, viadotti, ponticelli, sovrappassi e muri di sostegno della carreggiata, per ottimizzare la sicurezza di automobilisti e motociclisti, indipendentemente dalla loro estensione longitudinale e dall'altezza dal piano di campagna.

Inoltre, la colpa della pubblica amministrazione può consistere sia nella violazione di norme prescrittive, chiamata “colpa specifica”, sia nella violazione delle regole di comune prudenza, chiamata “colpa generica”. Il rispetto formale delle prime non esclude la possibilità della sussistenza di una colpa generica della PA. Pertanto, anche se per una determinata strada il D.M. 223/92 non richiede in astratto l'adozione di misure di sicurezza, la Pubblica Amministrazione ha sempre il dovere di valutare in concreto se quella strada possa costituire un rischio per la sicurezza degli utenti.



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Ritratto di Andre_a
25 settembre 2023 - 16:09
Il decapitamotociclisti...
Ritratto di Volpe bianca
25 settembre 2023 - 19:19
Non metto in dubbio l'efficacia delle diverse tipologie di barriere protettive. Quello che non smette mai di sorprendermi è la complessità incredibile che sta dietro ad ogni dispositivo, norma, regolamentazione, legge ecc. Per ogni singola cosa si potrebbe scrivere un libro grandezza "It" di Stephen King fatto di regole, indicazioni, divieti, eccezioni, ecc ecc. Un labirinto così intricato anche per un singolo semplice oggetto...
Ritratto di Andre_a
25 settembre 2023 - 23:29
Davvero! Una quintalata di leggi per fare i guardrail e li fanno pure male
Ritratto di PONKIO 78
25 settembre 2023 - 22:16
…in America non esistono, tra le due autostrade a sensi opposti ci sono 40 metri di verde, come le via di fuga in pista…. ;-)))
Ritratto di Paolo-Brugherio
26 settembre 2023 - 00:32
6
Beh... Ponkio, in America, a parte i tratti cittadini, gli spazi (vedi: praterie e territori disabitati) sono ben più ampi dei nostri dove, per esempio, da Milano a Bologna , è un susseguirsi di capannoni industriali a ridosso dell'autostrada. Per non parlare dei tratti a ridosso di montagne, come in Liguria, la Cisa, verso il Brennero, nel centro Italia adriatico, dove i 40 mt. di distanza tra i due sensi di marcia sono irrealizzabili...

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