La patente di guida è un documento fondamentale per tutti coloro che si mettono al volante. La sua assenza durante la guida può portare a sanzioni, talvolta anche molto severe, come regolamentato dal Codice della Strada. Ecco cosa si rischia se si viene scoperti alla guida senza patente: le sanzioni previste e cosa dice la normativa.
La patente non è solo un semplice documento, ma rappresenta un’autorizzazione amministrativa che conferma la capacità di una persona di guidare in sicurezza un determinato veicolo su strade pubbliche. Per ogni conducente, portare con sé la patente durante la guida è non solo una prassi consigliata, ma un obbligo stabilito dall'articolo 180 del Codice della Strada, che recita quanto segue:
Per poter circolare con veicoli a motore il conducente deve avere con sé i seguenti documenti:
Guidare senza patente può avvenire in diverse situazioni, alcune meno gravi, come una semplice dimenticanza, altre più serie, come la guida senza mai aver conseguito una patente o in presenza di una patente revocata o scaduta.
Dimenticare la patente è un’eventualità che potrebbe capitare a chiunque. In questi casi, l'articolo 180 del Codice della Strada prevede una sanzione che può variare dai 42 ai 173 euro per automobilisti e dai 26 ai 102 euro per motociclisti. È importante, poi, presentare il documento presso l’ufficio indicato entro un periodo stabilito, altrimenti la multa potrebbe aumentare considerevolmente.
Guidare senza aver mai conseguito una patente o con il documento revocato o scaduto, è una situazione che rappresenta in tutti i casi citati una violazione grave. In questa eventualità, le sanzioni possono variare notevolmente, raggiungendo in alcuni casi cifre considerevoli.
Il Codice della Strada, all’articolo 116, sottolinea chiaramente che ogni conducente deve possedere una patente valida per il tipo di veicolo guidato. Questa disposizione si applica su tutte le strade pubbliche e quelle private adibite ad uso pubblico.
Al comma 1, infatti, leggiamo quanto segue:
Non si possono guidare ciclomotori, motocicli, tricicli, quadricicli e autoveicoli senza aver conseguito la patente di guida e, ove richieste, le abilitazioni professionali. Tali documenti sono rilasciati dal competente ufficio del Dipartimento per i trasporti, la navigazione e i sistemi informativi e statistici a soggetti che hanno la residenza in Italia ai sensi dell’articolo 118-bis.
È interessante notare come la normativa relativa alla guida senza patente abbia subito diverse modifiche nel corso degli anni. Considerata un reato nel 1993, è stata poi depenalizzata nel 1999, ripenalizzata nel 2007 e infine, nel 2016, è stata nuovamente depenalizzata nella maggioranza dei casi.
Con l'evoluzione delle leggi, il contesto della guida senza patente in Italia ha infatti subito significativi cambiamenti. Fino a febbraio 2016, in presenza di gravi violazioni come la revoca o il mancato rinnovo della patente, gli individui venivano sottoposti a un procedimento penale. Tuttavia, per ottimizzare le risorse del sistema giudiziario, la gestione Renzi ha rivisto questa norma, trasformando la violazione da reato a semplice illecito amministrativo. Una cosa però è rimasta costante: le sanzioni sono sempre più elevate. Prima, si oscillava tra 2.257 e 9.032 euro, ma ora le cifre variano tra 5.100 e 30.599 euro. La reiterazione di tale comportamento in un periodo biennale viene però ancora considerata come reato.
Come già anticipato, sono diverse le situazioni in cui si può verificare la condizione di guidare senza la patente. Per ciascuna di esse, possono essere previste sanzioni particolari, più o meno gravi, anche a seconda delle dirette conseguenze che questo comporta (ad esempio, aver provocato un incidente guidando un’auto senza aver mai conseguito la patente).
Una condizione particolare può essere quello di guidare un’auto con la patente revocata, oppure di guidare la vettura senza che la patente sia stata rinnovata, a causa della mancanza dei requisiti psicofisici.
Inoltre, la guida senza patente può manifestarsi anche nel caso in cui si guidi nonostante la patente smarrita o rubata, oppure si sia residenti da oltre un anno in Italia e si continui a circolare muniti di patente estera.
Infine, un altro contesto che può riguardare la guida senza patente è quello in cui si guida con una patente inadatta alla tipologia di veicolo.
Ognuna di queste situazioni presenta proprie sfumature e può comportare diverse conseguenze legali e amministrative.
Guidare senza patente può sembrare un piccolo errore, ma ha conseguenze legali. La patente di guida deve essere sempre presente quando si è alla guida di un veicolo. E mentre il mondo sta diventando sempre più digitale, al momento, una versione elettronica o una copia della patente non sono riconosciute come valide.
Essere sorpresi al volante senza la patente può costare caro. Un'ammenda varia tra 42 e 173 euro, mentre per i ciclomotori si parla di una cifra compresa tra 26 e 102 euro. Se il conducente non esibisce la patente entro un periodo determinato, si espone a sanzioni ancora maggiori, che possono raggiungere cifre tra 430 e 1.731 euro.
Abbiamo detto che al momento non sono ancora previste versioni “digitali” della patente, ma è da tempo che se ne parla. Il problema, in Italia, sono sempre i tempi. Quello che si sa è che la patente sarà resa digitale, trasformata in un QR Code tramite l’app IO e accessibile quindi in maniera digitale. Sarebbe dovuta arrivare nel 2023, ma siamo a novembre e non ci sono ancora novità in tal senso. Si parlava di entro la fine del 2023, ma probabilmente la novità slitterà direttamente al 2024. Quindi, almeno per il momento, bisognerà continuare a portare con sé la patente fisica.
Se, per una ragione o per un'altra, abbiamo dimenticato la patente a casa, ci sono passi da seguire per evitare ulteriori sanzioni. Dopo aver ricevuto una sanzione, è essenziale recarsi presso il comando di Polizia locale o Polizia stradale entro il termine fornito e mostrare la patente valida. Non farlo senza un motivo valido può comportare pesanti multe, come scritto nel paragrafo precedente.
Tuttavia, esiste una condizione che potrebbe esentare il conducente da questo obbligo: se durante il controllo stradale, gli agenti di polizia possono verificare la validità della patente consultando database o archivi pubblici, il conducente non è tenuto a presentarsi successivamente.
Gli agenti non sono però obbligati ad agire in questo modo, o potrebbero semplicemente non avere gli strumenti al momento funzionanti, pertanto potrebbero comunque richiedere la presenza del soggetto presso il comando di polizia.
Guidare con una patente scaduta può portare a gravi conseguenze. Se si viene fermati dalle autorità con una patente non valida, le sanzioni previste dal Codice della Strada, specificamente l'articolo 126 comma 11, sono molto severe. La multa può variare da 158 a 638 euro, e vi è anche la penalità accessoria del ritiro immediato della patente. Questa sanzione è imposta senza alcuna tolleranza: se la patente è scaduta, anche solo di un giorno, si è considerati in violazione.
Se la propria patente viene ritirata a causa della sua scadenza, è essenziale agire prontamente per risolvere la situazione. Il conducente ha 10 giorni di tempo per rinnovare la patente e sottoporsi a una visita medica obbligatoria. Se non si segue questa procedura entro il termine stabilito, la patente viene inviata alla Prefettura, rendendo il processo di recupero più lungo e complicato.
Insomma, mentre dimenticare la patente a casa può essere considerato un piccolo errore, guidare con una patente scaduta è un'infrazione grave. La mancanza di validità del documento viene vista come una negligenza significativa. Questa distinzione è evidenziata dalle sanzioni più pesanti previste per la guida con patente scaduta rispetto alla semplice dimenticanza.
Il rinnovo della patente richiede una visita medica. La frequenza di rinnovo varia in base all'età dell'individuo e al tipo di patente. Ad esempio, per chi ha meno di 50 anni e possiede una patente di tipo A o B, il rinnovo è ogni 10 anni. Tuttavia, con l'aumentare dell'età, la frequenza del rinnovo diventa più assidua.
I costi associati al rinnovo possono variare a seconda della struttura a cui ci si rivolge, ma generalmente variano tra 56 e 86 euro presso l’ASL, mentre presso le Delegazioni ACI e Scuole Guida il costo può salire tra 100 e 150 euro.
Se si è coinvolti in un incidente mentre si guida con una patente scaduta, ci sono delle possibili complicazioni. Le compagnie assicurative potrebbero rifiutarsi di coprire i danni o cercare di recuperare le somme pagate per danni a terzi attraverso azioni di rivalsa. Tuttavia, alcune assicurazioni potrebbero rinunciare a questa azione se la patente viene rinnovata entro un periodo specifico dopo l'incidente.
A tal proposito, si consiglia sempre di leggere con molta attenzione le clausole del contratto stipulato con la compagnia assicuratrice e di informarsi sulle opzioni a disposizione, su quelle presenti nel contratto e su quelle che invece non risultano essere state acquistate o non sono comprese in quel tipo di polizza.
Nel caso in cui la patente venga smarrita, è necessario seguire una procedura specifica. Si deve adempiere all'obbligo di informare gli organi di Polizia entro 48 ore dallo smarrimento. Successivamente, si dovrà fare domanda per ottenere un duplicato della patente. Una volta avviata la procedura, si riceverà un permesso temporaneo di circolazione, valido per 90 giorni, che permetterà di guidare legalmente. Infine, entro 45 giorni dalla richiesta, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti provvederà a inviare una nuova patente.
La guida con una patente sospesa o ritirata è un'infrazione grave e comporta pesanti sanzioni. Se ci fermassero in tali circostanze, dovremmo affrontare una multa che potrebbe variare da 2.046 euro fino a 8.186 euro. Inoltre, potrebbero applicare un fermo amministrativo alla nostra auto per tre mesi. In casi più gravi o di recidiva, il veicolo potrebbe essere confiscato.
Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha chiarito che guidare dopo il ritiro fisico della patente, ma prima di una sospensione formale, è equiparato alla guida con patente sospesa, con le medesime sanzioni.
Guidare con una patente revocata è quindi altrettanto grave quanto guidare senza patente. Nel caso in cui il provvedimento di revoca sia stato notificato al conducente, le sanzioni sono le medesime di chi guida senza aver mai conseguito una patente. Inoltre, chi viene giudicato non idoneo alla guida dalla Commissione Medica Locale per motivi fisici o psichici, e decide di guidare, incorre nelle stesse sanzioni.
Dal 2016, la guida senza patente è stata depenalizzata in Italia, rendendo le sanzioni puramente amministrative. Tuttavia, le conseguenze per i recidivi sono severe. Se una persona viene sorpresa alla guida senza patente due volte in un biennio, soprattutto se la patente era stata revocata o mai conseguita, potrebbe affrontare l'arresto fino a un anno e la confisca del veicolo. Se la persona era già sottoposta a misure di prevenzione personale, l'arresto potrebbe durare dai sei mesi ai tre anni.
La legge italiana è chiara riguardo alla guida senza patente. Sebbene dal 2016 tale reato sia stato depenalizzato e sia ora classificato come illecito amministrativo, le sanzioni rimangono pesanti. La multa per chi guida senza aver mai conseguito una patente varia da 5.100 a 30.599 euro. A questa, si aggiunge il fermo amministrativo del veicolo per una durata di tre mesi.
In Italia, guidare senza una patente valida è un'infrazione grave. Anche dopo le modifiche legislative del 2016, esistono circostanze in cui guidare senza patente può portare a denunce penali. Queste includono:
Un altro aspetto da considerare è l'affidamento del proprio veicolo a chi non ha una patente o non possiede la categoria adeguata. In questi casi, il proprietario del veicolo viene punito con una sanzione amministrativa che va da 397 a 1.592 euro. Questa sanzione è applicabile anche se il proprietario non è l'effettivo conducente al momento dell'infrazione.
Una particolare attenzione deve essere rivolta alle società di autonoleggio. Secondo una sentenza del Giudice di Pace di Catania nel 2021, una società di autonoleggio non può essere punita con il fermo amministrativo se un veicolo viene noleggiato regolarmente, ma successivamente guidato da una persona senza patente. Questo rappresenta un precedente importante per le aziende di autonoleggio, poiché protegge le loro operazioni da possibili sanzioni derivanti dalle azioni dei clienti.
Pertanto, se un veicolo viene noleggiato da una società di autonoleggio e il conducente che ha noleggiato il veicolo permette a un terzo di guidarlo senza patente, la società di autonoleggio non dovrebbe subire le conseguenze della sanzione accessoria del fermo amministrativo se l'infrazione è stata commessa da una persona diversa da chi ha noleggiato il veicolo.
Questo principio è previsto dal comma 3 dell’art. 214 del Codice della Strada, che protegge il legittimo possessore del veicolo se la violazione è avvenuta contro la sua volontà. Il fermo amministrativo in tali circostanze sarebbe quindi illegittimo.
L'obiettivo finale è di non penalizzare ingiustamente la società di autonoleggio, che non può monitorare chi guida effettivamente il veicolo noleggiato. Una tale sanzione accessoria, infatti, potrebbe causare un grave danno economico alla società di autonoleggio a causa dell'azione di un terzo.
Esistono situazioni particolarmente gravi in cui le sanzioni aumentano. Se un individuo senza patente, o con patente sospesa o revocata, guida ed è già stato sottoposto a una misura di prevenzione personale, la pena può variare da sei mesi a tre anni di arresto, come previsto dall'art. 73 del D. Lgs. n. 159 del 2011.
Tra i casi particolari, possiamo accennare in sintesi anche a quelle situazioni in cui si guida, ma con una patente "errata”.
Guidare con una patente che non corrisponde alla categoria di veicolo può comportare pesanti sanzioni in Italia. Se, ad esempio, si guida un veicolo che necessita di una patente A2, ma si è in possesso solo di una patente A1, si può incorrere in multe che variano da 1.021 euro a 4.084 euro. Questo vale anche per chi guida veicoli richiedenti patente A, B, C o D con una patente A1, A2, B1, C1 o D1.
Oltre alla multa, il conducente rischia la sospensione della sua patente per un periodo che può variare tra i quattro e gli otto mesi.
Se si è un cittadino dell'Unione Europea, la patente è equiparata a quella italiana e può essere utilizzata senza problemi in tutto il territorio nazionale. Tuttavia, ci sono delle specifiche regolamentazioni per coloro che sono residenti in Italia e possiedono una patente estera.
Non attenersi a queste regole può portare a multe salate. Per esempio, se un residente circola con una patente extra-UE ancora valida oltre il periodo consentito, rischia una multa tra 155 e 625 euro, oltre alla conversione obbligatoria della patente. Se la patente non è più valida, la sanzione può arrivare fino a 9.032 euro e può comportare il fermo amministrativo del veicolo.
Se un conducente ritiene che la sanzione sia ingiusta, può fare ricorso. Le opzioni includono presentare ricorso al Prefetto entro 60 giorni dalla data della contestazione o al Giudice di Pace entro 30 giorni dalla stessa data.
Presentare ricorso al Prefetto offre un processo meno rigido, ma il pagamento della sanzione in misura ridotta rende il ricorso inammissibile. Se il Prefetto non risponde entro i termini stabiliti, la sanzione viene annullata.
D'altro canto, il ricorso al Giudice di Pace è un procedimento giurisdizionale che richiede la presentazione di una serie di informazioni specifiche e documentazione probatoria.