PIÙ VICINO AL MONDO REALE - I dati di consumo delle automobili, misurati con la procedura WLTP, sono ormai riportati nelle schede tecniche di tutte le autovetture. Ma cosa c’è dietro questa sigla? Si tratta del Worldwide Harmonized Light Vehicle Test Procedure, un ciclo di misura che ha preso il posto, nel 2018, dell’ormai antiquato (era nato negli anni 80) e poco attendibile NEDC (New European Driving Cycle). Il WLTP, del quale si è iniziato a discutere nel 2008, in realtà doveva essere definito entro il 2018 per entrare poi in vigore entro il 2023 ma lo scandalo Dieselgate (qui per saperne di più) ha indotto la Commissione Europea ad accelerarne l’adozione. Il WLTP, per misurare le emissioni di CO2 e il consumo di carburante, è così diventato obbligatorio dal 1° settembre 2018 e su tutte le nuove auto nella UE.
SI CAMBIA REGISTRO - L’anticipazione al 2018 ha causato problemi ai costruttori, anche perché i laboratori di prova sono stati subissati di richieste e la commercializzazione di molti modelli ne ha risentito. Altre difficoltà sono nate dal fatto che lo standard WLTP richiede test per le varie versioni di un veicolo, cosa non necessaria con il NEDC. I cicli di prova WLTC sono in realtà 3, definiti dal rapporto potenza/peso: appartengono alla Classe 1 veicoli con rapporto potenza/peso inferiore a 22 kW/tonnellata, la Classe 2 è per veicoli fra 22 e 34 kW/t mentre la Classe 3 definisce veicoli con rapporto kW/t maggiore di 34 ed è quella che accoglie la maggior parte delle automobili. La procedura del ciclo WLTP è simile a quella NEDC, ma aggiunge alla prova al banco un test su strada. Quest’ultimo (RDE, Real Driving Emissions test) dura circa 1,5-2 ore su un percorso di circa 80 km con tratti di percorsi urbani, rurali e autostradali.
TEST IN MONTAGNA - Ricordiamo che il test RDE avviene con un sistema portatile di misurazione delle emissioni (PEMS), che non solo rileva i consumi ma misura anche le emissioni di inquinanti quali gli ossidi d’azoto. Anche la prova al banco è diversa: dura 30 minuti, rispetto ai 20 minuti del NEDC, e prevede varie fasi di guida con accelerazione e decelerazione più brusche e velocità medie e massime più elevate per replicare meglio la guida quotidiana fatta di percorsi in città strade extraurbane e autostrade. Sono anche previste modifiche: attualmente il test RDE può essere condotto con altitudine fino a 700 metri, ma è già previsto che la quota massima raggiunta potrà arrivare fino a 1300 metri; anche la differenza ammessa fra le rilevazioni al banco e quelle su strada diminuirà.
A PROVA DI PLUG-IN - Il ciclo WLTP ha introdotto anche delle modalità specifiche per testare le ibride plug-in, veicoli piuttosto complessi e attualmente sotto esame nella UE perché i consumi reali sembrano maggiori di quelli omologati (leggi qui la notizia). Le procedure attuali prevedono che questi veicoli ripetano il test più volte, iniziando con la batteria completamente carica e ripetendo il test fino al suo esaurimento. Viene eseguito anche un altro test con la batteria allo 0% per simulare la marcia in autostrada, che avviene spesso con la batteria scarica.