Appena maggiorenne, il sogno di molti giovani è quello di conseguire subito la patente per rendersi autonomo e guidare il veicolo, rendendosi indipendente negli spostamenti. Come prendere la patente di guida B? Quali sono i veicoli che si possono guidare? I requisiti richiesti, i tempi, gli esami da sostenere, le modalità e i canali dove rivolgersi per il conseguimento del documento di guida e i costi: in questo articolo approfondiremo il discorso su diversi fronti, fornendo tutte le risposte e i chiarimenti che servono.
La patente B è il documento di guida che serve per guidare certi tipi di veicoli. Si ottiene dopo aver sostenuto due esami, uno di teoria e uno di pratica. Ha una scadenza, che varia in base all’età del titolare, e va quindi rinnovata.
Alla patente viene associato un punteggio all’inizio, equivalente a 20 punti, che nel corso del tempo può ridurre (nel caso in cui si commettano violazioni del Codice della Strada che comportano la perdita di punti) o aumentare (se si hanno comportamenti virtuosi) fino a un massimo di 30 punti. L’esaurimento dei punti della patente porta il titolare a perdere la licenza di guida e a dover ripetere tutta la procedura, esami compresi.
Gli esami possono essere fatti seguendo i corsi di un’autoscuola (o scuola guida), oppure da privatista presso la Motorizzazione.
In ogni caso, per ottenere la patente B, serve possedere i seguenti requisiti:
L’articolo 116 del Codice della Strada stabilisce quali sono i tipi di patente esistenti e quali veicoli si possono guidare con ciascuna di esse.
Chi consegue una patente di tipo B può guidare:
Andiamo a riassumere nella seguente tabella i tipi di patente esistenti, i veicoli abilitati alla guida associati al tipo di patente e l’età minima richiesta per mettersi alla guida.
Tipo di patente |
Veicoli abilitati |
Età minima richiesta |
AM |
Ciclomotori:
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A1 |
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A2 |
Motocicli di potenza non superiore a 35 Kw e rapporto potenza/peso < 0,2 kW/g |
18 anni |
A |
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B1 |
Quadricicli con massa a vuoto fino a 400 kg (550 per i mezzi adibiti a trasporto merci), esclusa massa batteria per veicoli elettrici e con potenza massima netta fino a 15 Kw) |
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B |
Vedi paragrafo precedente |
Vedi paragrafo precedente |
BE |
Complesso di veicoli composto da motrice categoria B e rimorchio o semirimorchio con massa non superiore a 3500 kg |
18 anni |
C |
Autoveicoli con massa massima superiore a 3500 kg, per il trasporto di massimo 8 persone (oltre al conducente), anche con rimorchio di massa massima fino a 750 kg |
21 anni |
CE |
Complesso di veicoli composta da motrice categoria C e rimorchio o semirimorchio di massa massima superiore a 750 kg |
21 anni |
D |
Autoveicoli per trasporto di oltre 8 persone (più il conducente), anche con rimorchio con massa massima non superiore a 750 kg |
24 anni (necessaria la patente B) |
DE |
Complesso veicoli composti da motrice categoria D e rimorchio con massa massima superiore a 750 kg |
24 anni |
La patente B è un documento che ha una precisa data di scadenza. Dopo averla ottenuta, infatti, fino al compimento dei 50 anni di età, bisognerà rinnovarla ogni 10 anni. Dai 50 ai 70 anni, il rinnovo si chiederà ogni 5 anni, mentre dai 70 agli 80 anni il rinnovo sarà richiesto ogni 3 anni, e infine, dopo gli 80 anni, bisognerà sottoporsi alla visita di rinnovo ogni 2 anni.
Per ulteriori informazioni su come rinnovare la patente B, invitiamo a leggere questo approfondimento.
I canali a cui rivolgersi per ottenere la patente B sono 2:
In entrambi i casi, bisogna comunque sostenere i due esami (teoria e pratica). Diversi utenti cercano e chiedono se sia possibile conseguire la patente B senza fare esami o velocemente: per quanto riguarda la prima richiesta, no, non è possibile. Gli esami di teoria e pratica sono condizione imprescindibile e requisito richiesto per ottenere la patente. Per ciò che concerne i tempi, bisogna seguire quelli previsti dall’iter. Adesso andremo a vedere qual è la procedura da seguire se si vuole prendere la patente B in autoscuola o da privatista presso la Motorizzazione.
Iniziamo dal primo canale.
Iscriversi a un’autoscuola significa seguire un corso di lezioni teoriche, sostenere l’esame di teoria, prenotare una serie di guide con l’istruttore della scuola guida guidando un’auto con doppi pedali, infine sostenere l’esame di pratica.
Iscriversi a un’autoscuola, pertanto, implica la possibilità di seguire delle lezioni di teoria che possono risultare molto utili per sostenere l’esame senza avere dubbi. L’insegnante segue un programma ben preciso e durante la lezione sarà possibile fare domande, porre questioni e chiedere chiarimenti se non si capisce qualcosa. Durante la parte finale delle lezioni teoriche, l’insegnante può prevedere anche delle esercitazioni per prepararsi meglio al test da effettuare.
Un altro vantaggio dell’autoscuola è rappresentato dallo smaltimento delle pratiche burocratiche, che vengono svolte direttamente dallo staff dell’autoscuola.
Il terzo vantaggio più importante è dato dalla possibilità di fare esercitazioni pratiche con un insegnante professionista, che saprà mettere lo studente a proprio agio mentre fa le sue prime prove di guida su strada, in mezzo al traffico. Meno stressante che farlo con l’auto di proprietà della famiglia e con un genitore che probabilmente non avrà la stessa pazienza di chi questo mestiere lo fa di professione. Generalmente le prove pratiche prima di sostenere l’esame non sono meno di 10: ovviamente è tutto a discrezione degli studenti e del loro grado di preparazione, ma certamente più si guida meglio è, anche con la macchina di famiglia (dopo che ci si sente pronti) e un genitore o un amico che, vedendo che sapete padroneggiare le basi, sarà certamente meno stressato e meno stressante.
Anche se si provasse a ottenere la patente B da privatista, sono comunque richieste lezioni di guida con un istruttore abilitato (minimo 6).
Se si vuole risparmiare qualcosa e si pensa di non aver bisogno di un’autoscuola, allora si può optare per il canale alternativo, ovvero prendere la patente B da privatista alla Motorizzazione.
In questo caso, bisogna smaltire in autonomia tutta la procedura burocratica, presentare apposita documentazione, sostenere costi (che saranno comunque inferiori rispetto a quelli previsti dall’iscrizione all’autoscuola) ed effettuare in ogni caso i due esami, teoria e pratica.
Per prendere la patente B, infatti, bisogna presentare la seguente documentazione:
Bisognerà procedere autonomamente anche al pagamento, che andrà effettuato tramite bollettino prestampato, anch’esso reperibile presso gli sportelli della Motorizzazione, ma anche presso gli uffici postali. I versamenti da effettuare sono i seguenti:
Per conseguire la patente B, serve sostenere due esami, rispettando determinate tempistiche. Dopo la presentazione della domanda, infatti, avremo 6 mesi di tempo per sostenere l’esame di teoria. Superato questo lasso di tempo, senza aver fatto il test, dovremo ricominciare l’iter da capo.
Quando abbiamo superato l’esame di teoria, parte un nuovo conto alla rovescia: stavolta avremo 12 mesi di tempo per farci trovare pronti e sostenere e superare l’esame di pratica.
Superato l’esame di teoria, infatti, sarà rilasciato un documento, il cosiddetto foglio rosa, che serve per fare esercitazioni di guida su strada. Il foglio rosa ha una scadenza: è valido 12 mesi.
Come abbiamo scritto in precedenza, il modello TT2112 è la domanda per sostenere l’esame di teoria: dalla presentazione del modulo, si hanno 6 mesi di tempo per sostenere e superare l’esame. Questo consiste in un quiz composto da 30 domande a risposta secca (è possibile chiedere di eseguire il test in inglese o in francese). Si hanno 20 minuti di tempo nel complesso, quindi meno di 1 minuto per domanda e si dovrà segnare se l’affermazione riportata è vera o falsa. Il massimo di errori consentito è 3: oltre questo numero, bisognerà ripetere l’esame per la seconda e ultima volta. Infatti, sono consentite solo due bocciature, dopodiché bisognerà ripetere la procedura dall’inizio, e quindi presentare di nuovo il modello TT2112 ed effettuare i versamenti.
Il questionario è informatizzato: le risposte si forniranno su touchscreen, non si deve per forza seguire l’ordine cronologico. Alla fine del test, il candidato dovrà eseguire la conferma per ufficializzare le risposte fornite.
Per prepararsi al meglio al test, ci si esercita su un libro di simulazioni, che contiene le domande ufficiali rilasciate dal Ministero dei Trasporti.
A esame superato, viene consegnato il foglio rosa, il documento che permette al candidato di esercitarsi alla guida su strada, purché sia sempre accompagnato da una persona adulta, patentata e under 65.
Le 30 affermazioni vertono su molti elementi, tra cui i segnali (pericolo, divieto, obbligo, precedenza, semaforici, stradali, limiti di velocità), nonché le norme sulla circolazione, sui sorpassi, sugli ordini di precedenza, sui dispositivi di sicurezza, sui comportamenti da attuare per prevenire incidenti stradali o cosa fare in caso di incidente, nonché i segnali di indicazione, quelli verticali, i pannelli integrativi, spie auto, utilizzo delle luci, Rca, responsabilità civile e penale, rispetto dell’ambiente e manutenzione dell’auto.
Con il foglio rosa ci si può quindi esercitare su strada, accompagnati da un adulto con la patente. Dopo aver preso dimestichezza con l’utilizzo del veicolo, servirà focalizzarsi su diversi aspetti importanti: dall’utilizzo delle cinture di sicurezza, alla sistemazione degli specchietti prima di partire, dal parcheggio alle manovre, dagli ordini di precedenza al rispetto dei limiti di velocità, passando ovviamente per il comportamento nel traffico. Insomma, tutti quei comportamenti e attenzioni che bisogna tenere mentre si guida e che, con il passare del tempo, diventeranno abitudinari, parte integrante dei pensieri di un automobilista.
Se l’esame viene svolto da privatista, bisognerà presentare un certificato che attesti la frequenza di almeno 6 ore presso un istruttore professionista, abilitato e autorizzato alla professione.
L’esame di pratica si può ripetere fino a un massimo di 3 volte.
Altro aspetto importante da ricordare: chi fa esercitazioni pratiche di guida, è tenuto a esporre la lettera P (che sta per “Principiante”), che possa essere ben visibile agli altri automobilisti, ma che al contempo non crei disturbi nella visione dell’automobilista principiante. Generalmente ci si serve di due contrassegni, da esporre uno sulla parte anteriore e l’altro sulla parte posteriore del veicolo, deve essere di colore nero, stampata su materiale retroriflettente e ben visibile.
Per quanto riguarda le dimensioni, sono le seguenti secondo la norma:
P anteriore
P posteriore
Il conseguimento della patente B prevede dei costi che sono differenti se la procedura per averla si esegue presso un’autoscuola o presso la Motorizzazione, in qualità di privatista. Nel primo caso, infatti, bisognerà pagare anche il costo d’iscrizione alla scuola.
Riepiloghiamo i costi già elencati in un precedente paragrafo:
A queste spese, aggiungiamo anche le seguenti che sono da prendere in considerazione:
Si chiama neopatentato colui che ha conseguito la patente di guida B da meno di 3 anni. Per i neopatentati c’è una normativa differente rispetto a quella prevista per gli automobilisti più esperti. Infatti, i neopatentati che effettuano violazioni delle norme del Codice della Strada che lo prevedano, vanno incontro a una decurtazione dei punti dalla patente raddoppiata. Inoltre, sempre per i primi 3 anni, è vietato mettersi alla guida dopo aver bevuto alcol: anche un valore di tasso alcolemico inferiore a 0,5 g/l viene punito.
Cambiano anche i limiti di velocità, sempre per il primo triennio: infatti, i neopatentati potranno guidare fino a massimo 100 km/h in autostrada e fino a massimo 90 km/h sulle strade extraurbane principali.
Se si è titolari di una patente straniera, è possibile guidare in Italia per 1 anno: questo periodo parte dal 1° giorno in cui si è stabilita la residenza nel nostro Paese, certificata con apposita iscrizione all’anagrafe comunale. La patente straniera, tuttavia, dovrà essere accompagnata da traduzione giurata.
Per i residenti da oltre 1 anno, se provenienti da una lista di Paesi selezionati, bisognerà procedere alla conversione della patente. Questa procedura si esegue presentando all’ufficio competente del DTT questi documenti:
I Paesi per i quali è possibile ottenere la conversione della patente, oltre a quelli appartenenti all’Unione Europea/Spazio Economico Europeo, sono i seguenti:
Inoltre, ci sono 4 Stati esteri che rilasciano patenti convertibili nel nostro Paese, ma solo ad alcune precise categorie di cittadini:
La conversione senza esami è disponibile solo nel caso in cui il titolare della patente risieda in Italia da meno di 4 anni quando presenta la domanda (se risiede da più di 4 anni dovrà sottoporsi all’esame di revisione) e se la patente originale estera è stata conseguita prima di avere la residenza in Italia.
Infine, nel caso in cui la patente di guida non possa essere convertita, sarà necessario seguire la procedura per avere la patente italiana.
Chi guida senza foglio rosa, e quindi effettua esercitazioni di guida su strada sprovvisto di patente (perché non l’ha ancora conseguita) e di foglio rosa e nel caso in cui l’accompagnatore non sia un patentato, è tenuto a pagare una multa da 420 a 1.731 euro. Nel caso in cui l’accompagnatore non sia presente, si procede anche al fermo amministrativo del veicolo per 3 mesi.
Chi effettua esercitazioni di guida senza esporre la lettera P ben visibile sul veicolo, dovrà pagare una multa da 87 € a 344 €.
Infine, chi guida senza patente, come stabilisce l’articolo 180 del Codice della Strada, è tenuto a pagare una multa da 42 € a 173 €. Sembra un importo di bassa entità, ma in realtà l’automobilista sorpreso a guidare senza patente ha l’obbligo di presentarsi presso gli uffici di polizia entro il termine prestabilito per fornire informazioni ed esibire documenti ai fini dell’accertamento delle violazioni amministrative. Chi non rispetta questo obbligo, dovrà pagare una sanzione da 430 € a 1.731 €.
Recentemente (DL n. 121/2021) è stato deciso che l’invito a presentarsi per esibire la documentazione non si applica nell’eventualità in cui l’esistenza e la validità dei documenti richiesti siano accertabili tramite consultazione di archivi o banche dati pubbliche gestite da Amministrazioni dello Stato e accessibili alla polizia stradale, sempre che tali archivi siano consultabili al momento della contestazione.