Area B Milano: mappa, limitazioni e ingressi 2023-2024, le regole

Legge e burocrazia
Pubblicato 11 ottobre 2023

Una guida sull’Area B di Milano, la più grande Ztl d’Italia: la mappa, i giorni e gli orari in cui è attiva, gli ingressi consentiti, le regole aggiornate.

A Milano ci sono due Ztl: Area B e Area C. In questo articolo vi parleremo di Area B, di come è circoscritta la mappa della zona, quali sono i giorni e gli orari in cui la Ztl è attiva, chi può accedervi e chi no, quanti ingressi sono consentiti all’anno e le regole aggiornate al 2022. Insomma, vi spiegheremo come funziona nel dettaglio quella che è nota anche come la Ztl più grande d’Italia. 

AREA B MILANO MAPPA: COM’È CIRCOSCRITTA LA ZONA

Area B coincide con la maggior parte del territorio di Milano. La mappa della zona è presente sul portale web del Comune di Milano, dove sono presenti anche le indicazioni sui sensori, indicati con la tipica icona della telecamera di sorveglianza. L’Area B di Milano, infatti, è caratterizzata dalla presenza di ben 188 varchi elettronici. L’Area copre 128,29 chilometri quadrati di superficie, vale a dire quasi tre quarti dell’intero territorio comunale (il 72%).

AREA B TARGHE: COME FUNZIONA

Nonostante le telecamere di sorveglianza rilevino solo le targhe in entrata, il divieto vigente all’interno di Area B è anche di circolazione. Pertanto, per fare un esempio, se entriamo in Area B in un orario dove è consentito, non potremo poi uscirne durante la fascia oraria del divieto, proprio perché la circolazione all’interno dell’area è vietata. Questo significa che i veicoli che si trovano nell’Area B, negli orari di validità del divieto, hanno solo facoltà di sostare

AREA B MILANO: GIORNI E ORARI

La Ztl Area B di Milano è attiva dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 19.30. Non è quindi attiva il sabato, la domenica e nei giorni festivi e vi si può accedere dalle 19.31 alle 6.29. Inoltre, l’accesso non prevede un ticket d’ingresso. 

CHI PUÒ CIRCOLARE E CHI NO

L’accesso all’Area B di Milano è completamente vietato ai veicoli più inquinanti, nonché ai veicoli adibiti al trasporto merci più lunghi di 12 metri

Inoltre, non è consentito l’accesso ad Area B ai seguenti veicoli

  • Auto Euro 0 e 1 alimentate a benzina;
  • Auto Euro 0, 1, 2 e 3 alimentate a diesel senza FAP (Filtro Anti Particolato); 
  • Auto Euro 0, 1, 2 e 3 alimentate a diesel con FAP after market con classe massa particolato < Euro 4; 
  • Auto Euro 0, 1, 2 e 3 diesel con FAP after market installato dopo il 31 dicembre 2018 con classe massa particolata pari ad almeno Euro 4;
  • Auto Euro 3 diesel con FAP di serie e campo V.5 > 0,025 g/km o senza valore;
  • Auto Euro 0, 1, 2 e 3 con doppia alimentazione GPL-Gasolio e Metano-Gasolio; 
  • Ciclomotori e motocicli a due tempi Euro 0 e 1;
  • Ciclomotori e motocicli a gasolio Euro 0 e 1. 


AREA B MILANO: NUOVE REGOLE E DIVIETI DAL 1° OTTOBRE 2022

Le restrizioni in Area B non accennano a fermarsi qui, anzi: fino al 2030 sono previste nuove limitazioni, con il divieto di accesso che sarà esteso ad altre categorie e tipologie di veicoli. 

Nel frattempo, a partire dal 1° ottobre 2022 sono entrate in vigore nuove regole. A partire da questa data, infatti, il divieto di accesso riguarda anche i seguenti veicoli: 

  • Auto Euro 2 alimentate a benzina;
  • Auto Euro 4 alimentate a diesel senza FAP (Filtro Anti Particolato);
  • Auto Euro 4 diesel con FAP di serie e campo V.5 > 0,0045 g/km o senza valore; 
  • Auto Euro 3 e 4 diesel con FAP di serie e con campo V.5 carta di circolazione < 0,0045 g/km;
  • Auto Euro 0, 1, 2, 3 e 4 diesel con FAP after market installato entro il 31 dicembre 2019 e con classe massa particolato pari almeno a Euro 4;
  • Auto Euro 4 diesel con FAP after market installato dopo il 31 dicembre 2018 e con classe massa particolato pari almeno a Euro 4;
  • Auto Euro 5 diesel. 


CALENDARIO LIMITAZIONI AREA B FINO AL 2030

Come abbiamo scritto in precedenza, sono previste nuove limitazioni da qui fino al 2030, che seguiranno un calendario già stabilito. 

Di seguito la tabella delle future limitazioni: 

 

DATA NUOVE LIMITAZIONI 

VEICOLI OGGETTO DI DIVIETO DI CIRCOLAZIONE

1° ottobre 2025

Euro 3 benzina

Euro 6 diesel leggeri A-B-C acquistati dopo il 31 dicembre 2018

1° ottobre 2028

Euro 4 benzina

Euro 6 diesel leggeri A-B-C acquistati entro il 31 dicembre 2018

1° ottobre 2030

Euro 6 diesel D_TEMP

Euro 6 diesel D

 

CHI PUÒ ACCEDERE?

Dopo aver visto le limitazione e i divieti di circolazione in Area B a Milano, andiamo a vedere chi può accedervi e circolarvi liberamente senza limitazioni di orari, senza pagamento ticket e senza scadenza: 

  • Veicoli trasporto persone Euro 5, Euro 6 alimentate a benzina, Gpl, metano, ibride ed elettriche;
  • Veicoli trasporto merci Euro 5, Euro 6 alimentate a benzina, Gpl, metano, ibride ed elettriche; 
  • Motoveicoli 2 tempi Euro 5;
  • Ciclomotori 2 tempi Euro 5;
  • Motoveicoli 4 tempi Euro 4 e 5;
  • Ciclomotori 4 tempi Euro 4 e 5; 
  • Veicoli con contrassegno invalidi (ma il titolare del certificato deve essere a bordo della vettura); 
  • Veicoli adibiti a trasporti specifici con attrezzature per il trasporto dei disabili; 
  • Autoambulanze;
  • Veicoli delle Forze Armate, Polizia, Vigili del Fuoco, Pronto Soccorso, Emergenza, Assistenza Socio Sanitaria, Protezione Civile; 
  • Auto d’interesse storico (con almeno 40 anni di età e dotati di Certificato di Rilevanza Storica);
  • Imprese come autoscuole, artigiani e agenti di commercio.
  • Veicoli diesel Euro 5 (non oltre il 30 settembre 2023) se i proprietari hanno già sottoscritto un contratto di acquisto, leasing o noleggio a lungo termine, a patto di rottamare un vecchio mezzo.


Per ottenere la deroga è necessario registrare il veicolo sul Portale di Area B di Milano, opzionando la funzione Richiesta Permessi. 

AREA B MILANO: DEROGHE PREVISTE, COSA SONO I 50 INGRESSI

Sono previste delle deroghe per l’accesso ad Area B, che riguardano tutti i tipi di veicolo nel primo anno di entrata in vigore del divieto: in questo caso è consentita una deroga di 50 giorni di circolazione, anche non consecutivi. Non è necessaria la registrazione al Portale Area B. 

A partire dal secondo anno, invece, i residenti avranno degli ingressi dimezzati rispetto al primo anno: quindi, per loro saranno permessi 25 giorni di accesso e circolazione dinamica, ma per avere questa agevolazione è necessario registrarsi sul Portale dedicato all’Area B. 

E per i non residenti? Per loro la deroga è molto breve, visto che consiste in soli 5 giorni.

Gli stessi criteri e le medesime tempistiche sopra riportate valgono anche per le imprese residenti a Milano (25 giorni dal 2° anno) e non residenti (5 giorni). 

I giorni non fruiti nel corso dell’anno non sono cumulabili per gli anni successivi

La deroga dei 25 giorni è valida anche per le auto d’interesse storico che abbiano un’età compresa tra 20 e 40 anni. 

MOVE-IN AREA B: COME FUNZIONA E COSTI

Un altro modo per poter fruire delle deroghe è quello di iscriversi al servizio MoVe-In per Area B: l’adesione è permessa a tutti i veicoli alimentati a benzina di categoria Euro 0, 1 e 2 e ai veicoli diesel di categoria Euro 0, 1, 2, 3, 4 e 5. 

Il servizio ha un costo per il primo anno che ammonta a 50 euro. Questa somma è valida per coprire l’installazione di una scatola nera all’interno del veicolo (30 €) e per la copertura del servizio annuale (20 €). Quindi, i 30 euro sono una spesa una tantum, visto che dal secondo anno in poi bisognerà pagare solo 20 euro per il servizio annuale. Naturalmente, chi ha già installata una black box che risulti compatibile con MoVe-In dovrà pagare 20 euro sin dal primo anno di adesione.

Per utilizzare il servizio è necessario registrarsi al portale dedicato (ci si può accedere tramite credenziali SPID o CNS): in caso di nuova adesione bisognerà specificare l’estensione del servizio Area B per il veicolo, anche nel caso in cui l’adesione sia già attiva per i servizi regionali. Il Comune di Milano individuerà la soglia chilometrica da assegnare al veicolo sulla base di alcuni fattori, come la categoria Euro e il chilometraggio residuo al di là della soglia regionale già stabilita. 

In poche parole, con MoVe-In si potrà avere diritto a un tetto chilometrico da non oltrepassare, del quale ci si potrà servire per gli accessi e la circolazione dinamica. I chilometri percorsi all’interno della Ztl saranno individuati dalla scatola nera e scalati dal conto totale. Una volta scaduti, bisognerà attendere l’anno nuovo per ripartire da zero. 

Per ulteriori informazioni e richiedere assistenza, è necessario contattare il Call Center Regionale, chiamando il numero verde 800 318 318, che è attivo dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 20 (chiuso i festivi). In alternativa si può scrivere una e-mail all’indirizzo info.movein@ariaspa.it

MULTE E SANZIONI

Cosa succede se si entra nell’Area B di Milano senza averne permesso? La multa è di € 83. Più spese di notifica variabili, si arriva a € 94.

AREA B E AREA C: DIFFERENZE

L’Area C è una zona a traffico limitato che include esclusivamente il centro della città, gran parte del territorio coincide con quello incluso nell’Area B. L’Area C è delimitata da 43 varchi elettronici (contro i 188 dell’Area B), 7 dei quali sono dedicati solo a uso del trasporto pubblico. 

Pertanto, l’Area C è più piccola dell’Area B, ma le regole da rispettare sono anche più stringenti. Inoltre, a differenza dell’Area B, per l’accesso in Area C si richiede l’acquisto e l’attivazione di un ticket, fatta eccezione per alcuni casi di esenzione. 

ANGOLO CIECO: MILANO ALL’AVANGUARDIA CON REGOLE STRINGENTI PER VEICOLI PESANTI IN AREA B

Milano si distingue per essere la prima metropoli ad aver introdotto normative stringenti in merito all'accesso di veicoli pesanti in specifiche zone della città, con l'obiettivo principale di incrementare la sicurezza stradale e ridurre gli incidenti, specialmente quelli che coinvolgono ciclisti.

Infatti, dal 1° ottobre 2023, l'amministrazione comunale di Milano ha reso obbligatorio per i veicoli di categoria M3 ed N3, quelli con un peso superiore alle 12 tonnellate, sia per il trasporto passeggeri che merci, di essere equipaggiati con un dispositivo per il monitoraggio dell'angolo cieco per poter accedere alla ZTL Area B. Tale obbligo sarà esteso un anno dopo, dal 1° ottobre 2024, anche ai veicoli di classe inferiore, M2 e N2, con un peso compreso tra 3,5 e 12 tonnellate.

L’introduzione di questa regolamentazione ha posizionato Milano all’avanguardia in Italia nella promozione della sicurezza stradale. Queste misure, infatti, oltre a salvaguardare la vita dei ciclisti e degli altri utenti della strada, contribuiscono anche a sensibilizzare la comunità sui pericoli della circolazione urbana. Da qui la necessità di adottare soluzioni tecnologiche innovative e di adattare la legislazione di conseguenza.

Cos’è l’angolo cieco?

Ma cos'è esattamente un angolo cieco? È na zona non coperta né dal campo visivo del conducente né dai retrovisori, a meno che non si giri la testa o si muova la parte superiore del corpo. Questo fenomeno è particolarmente problematico per i veicoli di grandi dimensioni, come camion e autobus, che presentano più punti ciechi rispetto alle automobili.

Oltre agli angoli ciechi, esiste un altro fenomeno da considerare: il “looked but failed to see”, ovvero il “guardato ma non visto”. Questo termine si riferisce a situazioni in cui il conducente, pur avendo una visione diretta dell'ostacolo, non lo percepisce a causa del sovraccarico cognitivo. Questo può accadere quando il conducente è impegnato in manovre complesse e deve prestare attenzione a numerosi elementi contemporaneamente.

Le conseguenze economiche per gli autotrasportatori

L’implementazione delle regole sopra citate da parte dell’amministrazione milanese ha implicazioni economiche per gli autotrasportatori. L'acquisto e l'installazione di dispositivi di sicurezza avanzati possono rappresentare un costo significativo. Tuttavia, i benefici a lungo termine, come la riduzione degli incidenti e la creazione di un ambiente stradale più sicuro, sono considerati un investimento vitale per il futuro del trasporto urbano e soprattutto per la collettività.

Sicurezza mobilità urbana: Milano apripista

In merito alle nuove regole, quali sono state le reazioni dei residenti? I cittadini milanesi hanno accolto con favore l’introduzione di queste nuove norme, riconoscendo la necessità di migliorare la sicurezza stradale. Tuttavia, alcuni hanno espresso preoccupazioni riguardo ai possibili disagi iniziali, come ritardi e modifiche ai percorsi, mentre i conducenti si adattano alle nuove regole e si dotano dei dispositivi necessari.

C’è da sottolineare il fatto che le iniziative di Milano sembrano riflettere un trend più ampio nell'evoluzione della mobilità urbana. Sotto tale aspetto, il capoluogo lombardo sembra essere piuttosto all’avanguardia, facendo da apripista per altre metropoli che, nel corso dei prossimi mesi o anni, potrebbero adottare le medesime soluzioni, soprattutto nelle aree più congestionate e con un maggior numero di incidenti causati dal cosiddetto angolo cieco.  

D’altra parte, le imprese di trasporto sono chiamate a rispondere alle nuove norme investendo in tecnologia e formazione. Un cambiamento necessario, che però potrebbe giovare in termini di immagine pubblica e sicurezza, avendo quindi benefici anche dal punto di vista economico e assicurativo.

Le norme di Milano sono in sintonia con gli sforzi a livello europeo per migliorare la sicurezza stradale. L’UE sta attuando regolamenti simili, imponendo l’installazione di dispositivi di sicurezza sui veicoli pesanti. L’esempio di Milano potrebbe ispirare altre città italiane e europee a seguire la stessa strada.



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Ritratto di pierfra.delsignore
13 ottobre 2023 - 13:24
4
Follia di alcuni paesi Europei: Germania ed Italia in particolar modo, in tutti gli altri paesi la quota diesel è sempre rimasta nettamente minoritazia ai benzina come doveva essere. Sono gli stati che dovevano fare controlli accurati sull'inquinamento e mettere tasse, una volta c'era il superbollo, che scoraggiassero l'utilizzo in città bastavano 500 euro di bollo aggiuntivo l'anno a prescindere dal tipo di vettura e ci saremmo risparmiati la follia dei multijet 1.2 - 1.3 - 1.4
Ritratto di fastidio
13 ottobre 2023 - 12:54
8
@pierfra.delsignore Ma come non ha senso? Io faccio circa 30.000 km/anno con una station wagon diesel che di media si avvicina ai 20 km/l, se avessi preso la stessa auto benzina e con le stesse prestazioni non credo che avrei fatto più dei 10 km/l, di conseguenza è un attimo fare oltre 2500€ di differenza all'anno. Calcola anche che in proporzione un minor consumo di carburante corrisponde anche a un minor inquinamento perchè se per fare 30000 km consumo 1500 litri di gasolio, con la stessa a benzina avrei consumato 3000 litri..
Ritratto di pierfra.delsignore
13 ottobre 2023 - 13:27
4
Ma riuscite a leggere quello che uno scrive? Non ha senso il diesel da città, per chi fa percorrenze da 10-15.000 km l'anno, ho un'auto diesel ma ha anche 330.000 km in poco più di 11 anni ed il centro città praticamente non lo vede da 5 anni è ovvio che è sempre stato la scelta giusta e la ritengo tuttora per chi fa lunghi viaggi e macina km, ma non di certo la Panda 1.4 multijet per fare 10.000 km l'anno che sei pooovero del pooopollo e devi risparmiare due euro ammorbare tutti e quanto fap ed egr si intasano li rimuovi i divieti giustissimi, nascono da questo uso scriteriato del diesel, se rimaneva la nicchia per lunghe percorrenze non sarebbe stato visto come è oggi, ma lo hanno venduta come la motorizzazione del pooovero diavolo che deve risparmiare truccando tutti i dati e questi sono i risultati. Dovevano mettere un bel superbollo di 500 euro e vedi che lo usavano solo chi aveva vera convenienza ossia chi macina km.
Ritratto di deutsch
13 ottobre 2023 - 13:34
4
si vede che sei poco pratica della materia,.... continui a citare fantomatici multijet 1.2 ed 1.4 che esistono solo nei tuoi post, e dire che te lo hanno già detto
Ritratto di pierfra.delsignore
13 ottobre 2023 - 14:19
4
Quei motori li hanno fatti eccome, li hanno fatti da FCA, PSA, Renault e se ne vantavano pure, dell'accessibilità del diesel per le fasce pooovere, ora il pooovero del pooopollo giustamente non può più ammorbare tutti per risparmiare 300 euro, le auto diesel sono sempre state minimo 1.8, di solito 2.0-2.2 diesel, auto di nicchia non di certo per il poveraccio che deve risparmiare due soldi, ma per chi fa lunghe percorrenze, per chi usa fuoristrada o mezzi militari, tutto il problema nasce da lì anche io te lo ho già detto.
Ritratto di deutsch
13 ottobre 2023 - 14:25
4
ok allora indicami le auto che montavano il 1.2 ed il 1.4 multijet. attendo l'elenco, grazie
Ritratto di pierfra.delsignore
16 ottobre 2023 - 09:48
4
Fiat Panda, Fiat Punto, Renault clio, Opel Astra, VW Polo, Seat Ibiza, poi potrei continuare l'elenco della follia del diesel democratico per il pooovero del poopollo che deve risparmiare due euro ed ammorbare tutti al centro di Milano o Torino. Tutte auto con motorizzazioni che vanno dalla follia del 1.4 multjet fino arrivare all'assurdità del 1.2 common rail Memoria corta e reset della storia recente vero. https://www.alvolante.it/prova/volkswagen_polo_1_2_tdi_dpf_bluemotion_89g_5p Uno dei tanti modelli con le emissioni taroccate, non è che le altre fossero diverse.
Ritratto di deutsch
16 ottobre 2023 - 09:57
4
grazie della conferma. il multijet è un diesel della fiat, montato anche su opel, e non è mai stato prodotto in versione 1.2 ed 1.4. renault non ha mai montato il multijet e non ha mai avuto un 1.2, un 1.3 ed 1.4 diesel, semmai montava il 1.5 dci. nemmeno il gruppo vw ha mai montato il multijet. qui l'unica cosa corta è la tua conoscenza del tema
Ritratto di fastidio
13 ottobre 2023 - 13:52
8
Riesco a leggere..hai detto che entro i 25.000 km il diesel non ha senso, io ti dico che facendone 30.000 ha più che senso. Chi usa l'auto in città la userà anche fuori, cosa deve fare? Prendere un diesel per i viaggi e un benzina per girare in città? Che poi, il dimezzamento dei consumi si ha anche in città e non solo sulle statali o autostrade. I diesel usati poco, solo in città e su citycar sono una fetta piccolissima del totale....
Ritratto di pierfra.delsignore
13 ottobre 2023 - 14:23
4
Se avessero preso l'auto diesel SOLO chi ne aveva davvero bisogno il problema non si sarebbe mai posto, perché invece di circolare un sacco di diesel, spesso non a norma, perché circolando in città si intasa il FAP ed EGR e la cosa più facile per il pooovero del pooopollo è rimuoverlo ammorbando tutti, le auto in città con questa motorizzazione sarebbero state pochissime come è sempre stato e l'impatto ambientale talmente risibile che nessuno si sarebbe sognato di vietarle come invece viene GIUSTAMENTE fatto, questo deriva da un uso scriteriato di questa motorizzazione, avvalorato con dati truffaldini, ci siamo scordati dei vari dieselgate vedo, ora il diesel è pure meno inquinante dei benzina nei deliri populisti di qualcuno, semplice. Il diesel è sempre stato una NICCHIA di mercato appunto fai almeno 25.000 km l'anno lo compri, diversamente non lo compri, questo uso scriteriato doveva essere vietato all'inizio dagli stati una bella ecotassa annuale di 500 euro e vedi che il pooovero del poopollo che fa 10.000 km in città non lo comprava più, le 1.2, 1.3, 1.4 multijet rimanevano in concessionaria che era il loro posto e a chi davvero aveva bisogno della motorizzazione diesel non rompeva nessuno le scatole.

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