Le calze da neve sono equiparate alle catene da neve, se omologate come da normativa europea. Questo significa che le calze da neve possono essere utilizzate dagli automobilisti italiani, in alternativa alle catene. È stata una storia lunga costellata da dubbi, questioni, normative, circolari, decreti, ma alla fine l’ufficializzazione è arrivata con apposito decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 23 febbraio 2023, poi pubblicato in Gazzetta Ufficiale quasi un mese più tardi, ovvero il 16 marzo. Vediamo prima di tutto come si è arrivati all’ufficializzazione delle calze da neve omologate in Italia, attraverso un riepilogo normativo, per poi individuare quali sono quelle omologate e quindi corrette e legali, e infine vedere come funzionano.
Il primo passo verso l’ufficializzazione delle calze da neve in Italia è stato effettuato dal Ministero dell’Interno, con la circolare 300/STRAD/1/0000035611.U/2022, che di fatto autorizzava l’utilizzo delle calze di neve omologate. Nella suddetta circolare si faceva riferimento alla circolare n. 300/A/8321/12/105/1/2 del 5 novembre 2013, nella quale si fornivano disposizioni relative alla necessità di “non assumere atteggiamenti operativi suscettibili di contestazione nei confronti degli utilizzatori di dispositivi supplementari di aderenza per gli pneumatici in tessuto cosiddette calze da neve”.
Questo si rendeva necessario in quanto un’azienda produttrice di questo dispositivo aveva aperto un relativo contenzioso, poi risolto dal Consiglio di Stato con la sentenza n. 04967/2021 del 4 maggio 2021, che ha accolto la tesi del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile secondo la quale tali calze da neve non potevano risultare conformi alla normativa nazionale e quindi inutilizzabili.
Allo stesso tempo si muoveva qualcosa in senso inverso in Europa, con la norma UNI EN 16662-1:2020, che ha rimpiazzato la UNI-11313 alla quale il Ministero faceva riferimento. Proprio la nuova norma ha permesso “la certificazione di dispositivi supplementari di aderenza diversi da quelli metallici, come ad esempio, i dispositivi tessili”, ovvero, le calze da neve. L’utilizzo di questo dispositivo, pertanto, risulta legittimo solo se conforme alla nuova norma EN.
Il Decreto del febbraio 2023 va a sostituire il vecchio decreto del MIT del 10 maggio 2011, specificando che “si presumono costruiti a regola d’arte i dispositivi supplementari di aderenza conformi alla norma UNI EN 16662-1:2020” e che la valutazione di conformità è eseguita “da un organismo di certificazione accreditato in base al Regolamento CE 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 luglio 2008, e successive modificazione e integrazioni ed è attestata dall’apposizione della marcatura di conformità, da parte del fabbricante”. A quest’ultimo spetta garantire che i prodotti immessi sul mercato siano conformi ai requisiti e alle norme previste, tramite “l’adozione di un sistema di controllo della produzione secondo la norma UNI/TS 11899”.
Vien da sé che l’Italia è stato uno degli ultimi Paesi ad autorizzare l’uso delle calze da neve, visto che mentre nel nostro Paese si dibatteva legalmente sulla questione, in altri Paesi come Spagna, Francia, Germania, Svizzera, Stati Uniti, Canada, Cina e Giappone l’utilizzo delle calze da neve come alternativa alle catene era stato già ampiamente autorizzato.
È importante chiarire che nonostante l'omologazione ministeriale, le calze non possono sostituire i pneumatici invernali in termini di sicurezza e prestazioni. Come le catene, le calze rappresentano un'utile soluzione temporanea per affrontare una nevicata improvvisa e per compiere tragitti sulla neve. Tuttavia, non possono garantire la stessa guidabilità, aderenza e durata dei pneumatici invernali, che possono essere usati sempre. Inoltre, è importante ricordare che la velocità massima consentita con l'uso di dispositivi supplementari di aderenza, come le calze, è di 50 km/h.
Sebbene le calze siano omologate come le catene per resistere per almeno 120 km su asfalto asciutto a una velocita' non superiore a 50 km\h, sarebbe bene rimuoverle dopo l'utilizzo sulla neve per evitare che si rovinino troppo (stesso discorso vale per le catene). Le calze da neve, però, offrono alcuni vantaggi, come una guida migliore, priva di vibrazioni e non appesantita dal dispositivo stesso. Inoltre le calze da neve risultano lo strumento ideale anche per chi guida auto sportive con pneumatici di grandi dimensioni e profilo ribassato, in quanto si avrebbe difficoltà a montare le catene tra la ruota e il parafango, e ciò rende necessario o la sostituzione delle gomme estive con quelle invernali, obbligatoria se si percorrono certi tratti, oppure, dallo scorso ottobre, l’avere a bordo le calze da neve.
Abbiamo detto che le calze da neve regolari sono quelle conformi alla normativa UNI EN 16662-1:2020. Ma cosa prevede esattamente? Quali misure devono avere, più in generale?
Innanzitutto, la calza deve essere installata correttamente per migliorare la tenuta su strada e l'aderenza sull'asse longitudinale (in frenata e in salita) e sull'asse laterale (in curva), senza sfuggire durante l'uso. Inoltre, l'ingombro aggiuntivo della calza sul pneumatico deve rispettare i seguenti limiti:
Per montare le calze, basta inserirle nella parte superiore dello pneumatico e far avanzare l'auto per fissarle anche nella parte posteriore della gomma. Infine, è importante verificare che le calze siano state installate correttamente fermando l'auto dopo circa 100 metri di guida a bassa velocità.
Quando si acquistano le calze da neve per la propria auto, è necessario verificare che sulla confezione, ma soprattutto sulle calze stesse, sia riportato in modo chiaro e permanente, nella lingua ufficiale del Paese, le seguenti informazioni:
Solo verificando queste rilevanti informazioni sarà possibile essere sicuri che sono state acquistate delle calze da neve conformi alle normative europee e garantire la massima sicurezza sulla strada.
Infine, va fatta una precisazione importante: fino al 31 dicembre 2024 potranno essere acquistati ancora le calze da neve che rispecchiano la conformità ai requisiti previsti dal DM 2011, rispondente alla norma UNI-11313.
Dopo aver visto cosa sono le calze da neve e come funzionano, andiamo a vedere quanto costano. Ovviamente, i prezzi sono solo indicativi, perché in commercio se ne trovano di tutti i tipi.
La media, considerando un prezzo minimo e un prezzo massimo, varia tra i 30 euro e arriva fino a 80 euro. Bisogna prestare attenzione alle calze da neve più economiche: è necessario controllare accuratamente le informazioni relative all’omologazione. Un costo medio per calze di neve di qualità senza dover optare necessariamente per un dispositivo “premium” si aggira attorno ai 50 euro: a ogni modo il costo varia in base al modello e alla taglia.
Le calze da neve sono state ideate dal norvegese Bård Løtveit nel 1996. In un’intervista, ha raccontato come gli è venuta l’idea: “Mio suocero mi ha assunto nella sua società di ricostruzione di pneumatici, sia per auto, sia per camion. Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui ho iniziato a pensare alla nuova idea di aumentare la capacità di trazione di un’auto quando necessario su neve e ghiaccio. Pensavo tra me e me: perché non creare un aiuto rapido e facile per la trazione invernale utilizzando materiali più convenienti per aumentare l’attrito per i veicoli?”. Il materiale usato è in prevalenza il poliestere, una fibra sintetica che deriva dal petrolio.
Abbiamo già scritto che mentre da noi si dibatteva sulla questione se autorizzare l’utilizzo delle calze da neve o meno, negli altri Paesi quest’autorizzazione era già stata concessa.
Naturalmente, anche in questi Paesi, europei o extra-europei, è obbligatorio montare calze da neve omologate e che rispettino i requisiti previsti dalle normativa. In Francia sono autorizzate dal 2012, più o meno lo stesso anno in cui sono state ufficialmente riconosciute in Repubblica Ceca. In Spagna, le calze da neve sono autorizzate da più di 10 anno, mentre in Svizzera il loro uso è consentito dalla fine del 2020. Infine, anche in Germania le calze da neve sono state equiparate alle più classiche catene.
Fuori dai confini europei, le calze da neve sono accettate negli Stati Uniti e in Canada, mentre nel lontano Oriente sono ufficialmente riconosciute in Cina, Giappone e Corea del Sud.
Di difficile interpretazione la normativa in vigore in alcuni Paesi balcanici e dell’est Europa, come Albania, Croazia, Ungheria, Romania e Polonia.
In commercio esistono diversi modelli e marche di calze da neve, ma tra le più affidabili e di maggior qualità, possiamo individuare:
Le calze da neve sono diventate un’alternativa ufficiale alle catene da neve o alla sostituzione degli pneumatici estivi con quelli invernali. Dal 15 novembre al 15 aprile, se si percorrono certe strade, vige l’obbligo di circolare con gli pneumatici invernali oppure con le catene da neve a bordo. Le calze da neve possono sostituire le due soluzioni, a patto che siano omologate secondo i requisiti che abbiamo visto in un paragrafo precedente.
Un’altra alternativa alle calze da neve sono le gomme “all season”, o “4 stagioni”, che com’è facile intuire sono buone per tutte le stagioni, estate e inverno, ma che proprio per questa compatibilità con ogni condizione di temperatura e atmosferica, rischiano di non avere mai l’efficacia delle gomme termiche, soprattutto in situazioni più estreme, di caldo e di freddo/gelo/neve/ghiaccio.