Il limite al denaro contante subirà altre modifiche nei prossimi mesi. Attualmente, la soglia da non superare è di 1.999,99 euro e resterà in vigore fino al 31 dicembre 2022, ma questo limite salirà a partire dal 1° gennaio 2023, arrivando a 5.000 euro. In origine, il limite sarebbe dovuto scendere a 999,99 €, ma il governo Meloni ha deciso di attuare dei provvedimenti atti a modificare questo limite, elevandolo a una cifra che è una sorta di compromesso tra quanto voluto dalla Lega (10.000 euro) e l’ipotesi che fino a qualche giorno fa sembrava più fattibile (3.000 €).
La norma di riferimento è il Dl n. 124/2019 (articolo 18), che ha disposto le scadenze delle nuove soglie, con il Decreto Milleproroghe (Dl n. 228/2021) che ha fatto slittare di 1 anno i nuovi limiti (il limite dei 1.000 euro, originariamente, avrebbe dovuto essere stato ufficializzato a partire dal 1° gennaio 2022). Questo significa che, stando così le cose, a partire dal 1° gennaio 2023 è vietato il trasferimento di denaro contante e titoli al portatore in euro o valuta estera per somme pari o superiori a 5.000 € (oggi il limite è di 2.000 €). Anche nel caso in cui il trasferimento sia effettuato tramite più pagamenti sotto la soglia, evidentemente frazionati artificiosamente, vige il divieto. Quest’ultimo, infatti, è finalizzato a contrastare le attività di riciclaggio, nonché l’evasione fiscale.
Finora sono 10 le modifiche attuate ai limiti di utilizzo del denaro contante, dal 2002 a oggi.
PERIODO |
LIMITE UTILIZZO CONTANTE |
1 gennaio 2002 – 25 dicembre 2002 |
10.329,14 € |
26 dicembre 2002 – 29 aprile 2008 |
12.500 € |
30 aprile 2008 – 24 giugno 2008 |
4.999,99 € |
25 giugno 2008 – 30 maggio 2010 |
12.499,99 € |
31 maggio 2010 – 30 agosto 2011 |
4.999,99 € |
31 agosto 2011 – 5 dicembre 2011 |
2.499,99 € |
6 dicembre 2011 – 31 dicembre 2015 |
999,99 € |
1 gennaio 2016 – 30 giugno 2020 |
2.999,99 € |
1 luglio 2020 – 31 dicembre 2022 |
1.999,99 € |
Dal 1° gennaio 2023 |
4.999,99 € |
Dal 1° gennaio 2023 la soglia avrebbe dovuto scendere a 1.000 €, ma il Decreto Aiuti-Quater ha stabilito il nuovo limite elevandolo a 5.000 €.
Sono previsti limiti al denaro contante differenti per alcune categorie di soggetti:
Nessuna legge impedisce di acquistare l’auto in contanti, ma come abbiamo visto c’è una legge che limita l’utilizzo del denaro contante, che attualmente fissa le soglie a 2.000 € e che dal 2023 sarà di 5.000 €. Un pagamento superiore a questa somma, se scoperto, porterebbe a delle sanzioni, la cui entità tratteremo nel paragrafo successivo.
Certamente, con una cifra pari o inferiore a 4.999,99 euro in contanti sarà possibile acquistare un’auto usata. Per prezzi superiori a questa cifra, invece, bisogna capire la legge e vedere cosa stabilisce precisamente la normativa.
Ad esempio, si può frazionare il pagamento? Abbiamo visto che la legge impedisce il frazionamento artificioso di più pagamenti inferiori alla soglia, ma in un accordo commerciale si può definire artificioso il frazionamento dell’importo, ovvero il pagamento in più rate? No, ma devono sussistere alcune condizioni: innanzitutto l’importo della rata deve risultare sempre inferiore alla soglia prefissata, quindi dal 2023 dovrà essere sempre inferiore a 5.000 euro. In secondo luogo serve un accordo con il venditore, ovviamente scritto nero su bianco e firmato da ambo le parti. Infine, i pagamenti devono avvenire a intervalli di almeno 7 giorni l’uno dall’altro.
Niente e nessuno può impedire alle autorità di verificare le condizioni di questo accordo o se si nasconda qualcosa di illecito dietro. L’operazione, infatti, deve essere in tutto e per tutto conforme alla prassi commerciale: per l’acquisto di un’auto nuova, pertanto, sarà possibile, previo accordo con il venditore, opzionare una formula che preveda il pagamento di una caparra, un certo numero di rate e infine la rata finale.
Questo è l’unica soluzione per poter pagare un’auto solo ed esclusivamente in contanti rispettando quanto stabilito dalla legge.
Le sanzioni pecuniarie a chi viola il limite di utilizzo del denaro contante possono essere molto elevate, partendo (al momento) da una base di 3.000 € e arrivando fino a 50.000 euro. Se la violazione riguarda importi superiori a 250.000 €, la sanzione è quintuplicata.
Concludiamo con alcune curiosità, ovvero andiamo a scoprire quali sono i limiti al denaro contante vigenti negli altri Paesi europei, basandoci sui dati di Openpolis aggiornati a novembre 2022.
PAESE |
LIMITE CONTANTE |
SOGLIA |
Portogallo |
Sì |
3.000 € e 1.000 € se alla persone si applica imposta su reddito o società |
Spagna |
Sì |
1.000 € per i pagamenti fatti da e per commercianti |
Francia |
Sì |
1.000 €, 300 € per i pagamenti delle tasse |
Irlanda |
No |
- |
Belgio |
Sì |
3.000 €, ma non per le transazioni tra consumatori |
Paesi Bassi |
No |
- |
Germania |
No |
- |
Danimarca |
Sì |
2.700 € dai commercianti, non c’è tra i consumatori |
Svezia |
No |
- |
Finlandia |
No |
- |
Estonia |
No |
- |
Lettonia |
Sì |
7.200 € |
Lituania |
Sì |
3.000 € |
Polonia |
Sì |
3.000 € per i commercianti, nessun limite per i consumatori |
Lussemburgo |
No |
- |
Austria |
No |
- |
Repubblica Ceca |
Sì |
10.500 € |
Slovacchia |
Sì |
5.000 € tra consumatori e commercianti e tra commercianti, 15.000 per altre interazioni |
Ungheria |
Sì |
40.000 € per le persone giuridiche |
Romania |
Sì |
1.000 € tra imprenditori, 10.000 € tra consumatori |
Bulgaria |
Sì |
5.100 € |
Croazia |
Sì |
15.000 € |
Grecia |
Sì |
500 € |
Cipro |
No |
- |
Malta |
Sì |
10.000 € per transazioni per la vendita di proprietà e oggetti di valore |