L’olio motore è un liquido indispensabile per il funzionamento di un’auto, perché serve a lubrificare le componenti meccaniche del motore, riducendo gli attriti tra le parti, prevenendo la corrosione e l’usura dei materiali grazie alla sua funzione di pulizia e di regolazione della temperatura, finalizzata attraverso la dissipazione del calore. L’olio del motore si compone di una base composta da idrocarburi e da alcuni additivi che vanno a comporre una miscela dalla quale dipende la tipologia di olio. Quest’ultima viene scelta generalmente in base al tipo di alimentazione del veicolo e all’età o al chilometraggio dello stesso.
La sostituzione dell’olio del motore è fisiologica, perché con il tempo si altera, perdendo le proprietà lubrificanti, perciò, percorso un determinato quantitativo di chilometri, bisogna procedere al suo rabbocco o alla sua sostituzione. Qualora non procedessimo alla sostituzione dell’olio, la perdita delle proprietà lubrificanti e la scarsità del livello dell’olio andrebbero a compromettere l’efficienza e il funzionamento stesso del motore, andando a creare serie conseguenze sulla sicurezza del veicolo.
Sul cruscotto della nostra vettura c’è un’icona che raffigura una sorta di antica lampada a olio, dalla quale esce una goccia. Quando questa spia si accende, significa che la pressione dell’olio è insufficiente. Questo significa che dobbiamo fermarci più presto per procedere al rabbocco: in poche parole il livello dell’olio è sceso, serve aggiungerlo o sostituirlo e se non lo si fa potrebbero esserci danneggiamenti e conseguenze serie alla vettura.
Finora abbiamo parlato di controlli e operazioni periodiche, ma a quanto ammonta questa periodicità? Questa informazione è riportata sul libretto di uso e manutenzione dell’auto: qui dovrebbe essere specificato anche il tipo di olio da utilizzare.
In linea generale, per i veicoli alimentati a benzina, il ricambio dell’olio andrebbe fatto ogni 15 mila chilometri, o comunque entro massimo 20 mila chilometri, sempre che non si accenda la relativa spia prima. Se la macchina è più datata, invece, la sostituzione andrebbe fatta ogni 10 mila chilometri.
Per quanto riguarda i veicoli alimentati diesel, invece, il ricambio andrebbe effettuato ogni 25 mila chilometri.
I controlli dovrebbero essere effettuati ogni 3 mesi, oppure ogni 1.500 chilometri. A ogni modo, sono consigliati principalmente prima che si faccia un lungo viaggio.
Oltre al cambio olio, bisognerebbe operare anche la sostituzione del filtro dell’olio. Questa componente risulta fondamentale, in quanto permette all’olio di restare sempre pulito e di non macchiarsi di residui di sporco, che andrebbero a compromettere la sua funzione lubrificante.
L’operazione di sostituzione del filtro viene applicata in officina quando si pratica la sostituzione dell’olio. Il filtro dovrebbe infatti restare pulito per mantenere pulito l’olio stesso. Come si può facilmente intuire, il compito principale del filtro è quello di raccogliere le impurità generate dalla combustione e dall’attrito delle parti del motore. Il filtro maggiormente usato nelle auto moderne è quello meccanico: è di forma cilindrica e si compone di diversi strati e di un materiale cartaceo finalizzato a intrappolare i residui di sporco. Altri tipi di filtri montati sulle auto possono essere a centrifuga o magnetici. Nelle vetture più datate è raccomandata la sostituzione del filtro ogni 10 mila chilometri, contestualmente alla sostituzione dell’olio motore.
Non ci sono grandi differenze nel cambio olio motore per quanto riguarda i veicoli dotati di cambio automatico. La procedura da seguire, infatti, è sempre la stessa: vanno effettuati controlli periodici del livello dell’olio e, se necessario, procedere al rabbocco o alla sostituzione dopo un certo chilometraggio percorso, come indicato sul libretto d’uso della vettura.
Se ci si reca in un’officina, cosa consigliata se bisogna procedere con la sostituzione dell’olio e del filtro, il costo del cambio olio può aggirarsi in una forbice compresa tra 80 e 150 euro, perché oltre al costo dell’olio (solitamente 1 litro di olio costa 10 euro) bisognerà aggiungere il costo della manodopera.
Il prezzo è variabile in base ad alcuni fattori, come ad esempio se ci si trova in città o in un paesino di campagna, o dipende dalla politica di prezzi praticata dell’officina.
Naturalmente, se si pratica il cambio dell’olio motore in autonomia, il costo da sostenere riguarderà solo il quantitativo di olio da acquistare.
Molto più economico il filtro, il cui costo varia tra 10 e 20 euro.
Come abbiamo anticipato in un paragrafo precedente, la quantità di chilometri da percorrere prima di effettuare la sostituzione dell’olio può variare anche in base al tipo di alimentazione del veicolo.
Un’auto alimentata a diesel dovrà effettuare questa operazione ogni 25-30 mila chilometri massimo, mentre un’auto alimentata a benzina dovrà praticare la sostituzione più frequentemente, ovvero ogni 15 mila chilometri.
Nelle vetture moderne le principali anomalie sono segnalate in tempo dalle apposite spie sul cruscotto. Può essere utile sapere però come controllare il livello dell’olio motore, soprattutto prima di effettuare lunghi viaggi in auto e stare quindi tranquilli. Come fare? L’operazione è molto semplice.
Dopo aver aperto il vano motore, con un panno (che poi andrà buttato) o un pezzo di carta (meglio prima indossare dei guanti), bisognerà aprire la bocchetta dell’olio motore ed estrarre l’asticella. Dopo averla pulita una prima volta, bisogna inserire di nuovo l’asticella fino in fondo alla bocchetta, lasciarla per qualche secondo e poi tirarla di fuori e verificare il livello. Quest’ultimo dovrà essere posizionato tra il minimo e il massimo. Una volta effettuato il controllo, bisognerà richiudere il tappo della bocchetta e pulire le eventuali macchie di olio fuoriuscito.
Una cosa importante: se avete percorso un terzo dei chilometri previsti prima di una nuova sostituzione e il livello dell’olio risulta basso, si raccomanda di fare un rabbocco, ma anche e soprattutto di effettuare controlli periodici più ristretti, magari a cadenza settimanale, per verificare la presenza di un problema tecnico. In alternativa, ci si può rivolgere presso l’officina meccanica di fiducia al fine di capire se esista effettivamente un problema tecnico o meno.
Se il controllo dell’olio motore e l’eventuale rabbocco può essere fatto in autonomia, per quanto riguarda la sostituzione dell’olio e, eventualmente, del filtro, il consiglio è quello di rivolgersi a un’officina.
Recarsi a un’officina specializzata per la sostituzione dell’olio è raccomandato perché qui ci si occuperà in modo professionale dello scarico e dello smaltimento dell’olio esausto, oltre che della sostituzione del filtro, ma anche perché il procedimento da eseguire non è dei più semplici.
Infatti, per effettuare il cambio dell’olio, il primo passo da fare è accendere l’auto e riscaldare il motore per qualche minuto, al fine di consentire una efficace fluidificazione dell’olio, quindi parcheggiare l’auto su un piano e spegnere il motore. Dopo aver atteso un po’, bisogna aprire il vano motore e sollevare la vettura per mezzo di un ponte idraulico o delle rampe di sollevamento o il cric (ma a volte, il semplice cric potrebbe non bastare). Poi si passa a svitare il bullone che chiude il tappo di scarico della coppa (dopo avervi messo un recipiente sotto) e a far colare il liquido residuo per qualche minuto, dopodiché si procede alla sostituzione del filtro, al nuovo avvitaggio del bullone e al versamento dell’olio nuovo (per le specifiche bisogna consultare il libretto d’uso e manutenzione dell’auto) agevolando l’operazione con un imbuto, al fine di far confluire correttamente il liquido nel motore. L’olio esausto, dovrà essere raccolto in un contenitore che poi andrà sigillato e consegnato in un apposito centro di raccolta.
Sono disponibili diverse tipologie di olio motore per auto, ma quella da acquistare e usare è sempre indicata sul libretto d’uso del veicolo stesso, dove sono contenute le informazioni corrette sul tipo di olio da utilizzare, come stabilito dalla casa produttrice.
Generalmente si può optare per un tipo di olio convenzionale, oppure ad alto chilometraggio, nel caso in cui i veicoli da “nutrire” presentino oltre 150 mila chilometri percorsi, oppure sintetico o composto da miscele sintetiche, per una maggiore resistenza all’ossidazione e buone performance a bassa temperatura.
A ogni modo, esiste un meccanismo di rating che contraddistingue gli oli motore, stabilito dalla SAE, acronimo che sta per Society of Automotive Engineers, e che basa la sua classificazione sulla viscosità dell’olio, ovvero la resistenza del liquido al flusso. La viscosità dell’olio motore può variare in base alla temperatura e per ovviare agli scarti termici, sono disponibili sul mercato anche oli motore con viscosità multigrado, capaci di reagire a differenti temperature.
In ogni caso, le specifiche dell’olio motore sono indicate sul libretto di manutenzione: la raccomandazione è quella di non risparmiare sul lubrificante, perché una più bassa qualità del fluido comprometterebbe l’efficienza del motore a lungo termine.