Cosa significa essere coinvolti in un tamponamento a catena? Come bisogna comportarsi, di chi è la responsabilità e chi paga i danni? Sono tutte questioni legittime che andremo ad approfondire e a chiarire in questo articolo. Infatti, se si viene sorpresi da un tamponamento a catena, è bene sapere cosa fare subito dopo, al fine di evitare ulteriori problemi, nonché sapere chi paga i danni causati dall’incidente, che possono essere le spese di riparazione ai veicoli danneggiati, oppure le lesioni subite dalle persone coinvolte.
Come si definisce esattamente un tamponamento a catena? Cosa s’intende? Andiamo a specificarlo, citando anche un recente caso discusso dalla giurisprudenza, che ha cambiato un po’ le carte in tavola.
Il tamponamento a catena è un evento causato da un incidente stradale che coinvolge più veicoli. Ciò avviene generalmente quando un veicolo, a causa della scarsa distanza di sicurezza o dell’eccessiva velocità, tampona un altro veicolo che a sua volta ne tampona un altro e così via. Si parla di tamponamento a catena quando questo evento coinvolge più di due vetture contemporaneamente. Inoltre, tutti i veicoli coinvolti devono avere la medesima direzione di marcia.
Quando si parla di tamponamento a catena, bisogna distinguere tra auto ferme e auto in movimento e se l’incidente coinvolge anche auto parcheggiate, dovremo considerare anche questo caso.
In ogni caso, per imputare le responsabilità bisogna sempre fare riferimento ai primi 2 commi dell’articolo 141 del Codice Civile: “È obbligo del conducente regolare la velocità del veicolo in modo che, avuto riguardo alle caratteristiche, allo stato e al carico del veicolo stesso, alle caratteristiche e alle condizioni della strada e del traffico e a ogni altra circostanza di qualsiasi natura, sia evitato ogni pericolo per la sicurezza delle persone e delle cose e ogni altra causa di disordine per la circolazione”.
Inoltre, “il conducente deve sempre conservare il controllo del proprio veicolo ed essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizione di sicurezza, specialmente l’arresto tempestivo del veicolo entro i limiti del suo campo di visibilità e dinanzi a qualsiasi ostacolo prevedibile”.
Infine, bisogna prendere in considerazione anche il comma 1 dell’articolo 149 del Codice della Strada: “Durante la marcia i veicoli devono tenere, rispetto al veicolo che precede, una distanza di sicurezza tale che sia garantito in ogni caso l’arresto tempestivo e siano evitate collisioni con i veicoli che precedono”.
Se il tamponamento a catena si verifica tra veicoli fermi e in colonna, dunque in coda in mezzo a un traffico congestionato, la responsabilità è dell’ultimo conducente, ovvero del primo che ha commesso l’infrazione e ha iniziato la serie di urti.
Se invece il tamponamento in serie avviene tra veicoli in movimento è necessario fare riferimento alla normativa, ovvero al Codice Civile, articolo 2054, che recita quanto segue: “Il conducente di un veicolo senza guida di rotaie è obbligato a risarcire il danno prodotto a persone o a cose dalla circolazione del veicolo, se non prova di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno”. Infatti, “in caso di scontro tra veicoli si presume, fino a prova contraria, che ciascuno dei conducenti abbia concorso ugualmente a produrre il danno subito dai singoli veicoli”.
A questo punto, se il tamponamento in catena avviene tra veicoli in movimento, l’unico conducente senza responsabilità sarà il primo della fila, ovvero colui il quale ha subito un danno causato dal tamponamento, ma al contempo non ha danneggiato nessun veicolo dopo di lui.
Visto che la principale causa del tamponamento a catena è il mancato rispetto della distanza di sicurezza, tutti i conducenti che hanno tamponato altri veicoli saranno considerati responsabili in virtù della distanza di sicurezza non rispettata.
L’esenzione dalle responsabilità si verifica solo se viene messa in pratica la parte finale dell’art. 2054 del Codice Civile, ovvero, se il conducente “non prova di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno”.
Infine, se il tamponamento a catena coinvolge anche veicoli parcheggiati, che quindi subiscono danni, il principio sarà lo stesso già valido per un tamponamento in serie che coinvolge veicoli incolonnati: la responsabilità sarà del primo che ha commesso l’infrazione, tamponando il secondo veicolo e a lui spetterà il risarcimento dei danni subiti.
In una recente sentenza datata giugno 2022, la Corte di Cassazione VI Sezione Civile (ordinanza n. 17896) ha confermato che in un tamponamento a catena tra veicoli in colonna la responsabilità è sempre dell’ultimo veicolo, ovvero del primo che ha innescato il tamponamento, tuttavia è necessario provare che gli altri veicoli coinvolti nell’incidente fossero fermi e in colonna.
Il caso esaminato, nello specifico, trattava di un incidente innescato da un’auto che viaggiava ad alta velocità, che tamponava un motociclo, il quale poi, spinto dalla collisione, andava a urtare un altro motociclo. Ma nella ricostruzione della dinamica dell’incidente, si evinceva il fatto che non tutti i veicoli coinvolti nell’incidente fossero incolonnati sulla stessa corsia e nella medesima direzione di marcia, pertanto tale incidente non poteva considerarsi un tamponamento a catena e il criterio giurisprudenziale di accertamento delle responsabilità non poteva seguire le dinamiche previste da questa tipologia di sinistro.
Si ribadisce pertanto il principio secondo il quale si può parlare di tamponamento a catena solo quando ciò avviene tra veicoli fermi o in movimento, ma comunque incolonnati nella stessa corsia e orientati verso lo stesso senso di marcia.
Quando il nostro veicolo è coinvolto in un tamponamento a catena, la prima cosa da fare è mantenere la calma e accertarsi che la serie di incidenti a catena sia finita. Se usciamo dall’auto in modo tempestivo, potremmo correre dei rischi per la nostra sicurezza, soprattutto in certe condizioni: l’esempio più classico è quello dell’asfalto ghiacciato, che sarebbe la causa principale della serie di incidenti.
Quando il tamponamento multiplo è finito e possiamo scendere dall’auto, prima di tutto accendiamo le luci di emergenza. A questo punto bisognerà chiamare le autorità di pubblica sicurezza, ovvero la polizia stradale o la polizia locale, e nel frattempo compilare il Modello CAI (Constatazione Amichevole di Incidente), raccogliendo i dati delle persone coinvolte, citando eventuali testimoni e descrivendo in modo dettagliato la dinamica dell’incidente. Più la dinamica del sinistro è dettagliata e più ci saranno informazioni, maggiore sarà la rapidità con cui sarà effettuato il risarcimento.
Il Modello CAI va compilato anche nel caso in cui l’urto non abbia causato danni visibili ed evidenti (ma potrebbero esserci danni tecnici, non visibili quindi). Ciò andrà indicato sul modello, sul quale dovrà essere indicata una dinamica dei fatti concorde con le altre persone coinvolte. La precisazione è importante, perché il diretto responsabile del tamponamento, ovvero il primo conducente che ha avviato la serie di urti, potrebbe negare di aver commesso l’incidente.
L’indennizzo diretto non rientra nei casi ammissibili in caso di tamponamento a catena. Tramite il meccanismo del risarcimento diretto, infatti, il conducente che ha subito i danni può chiedere l’indennizzo direttamente alla propria compagnia assicuratrice che poi si rivarrà su quella del responsabile. Tuttavia, questa procedura non è ammessa se l’incidente è stato causato da un tamponamento in serie.
Pertanto, la richiesta di risarcimento andrà inoltrata:
Solamente i passeggeri coinvolti nel tamponamento in serie potranno chiedere il risarcimento dei danni alla compagnia assicuratrice del veicolo sul quale erano trasportati al momento del sinistro. Ai passeggeri, infatti, spetterà solo di provare il fatto che erano trasportati e l’eventuale collegamento tra l’incidente stradale e le lesioni riportate causate da questo.
Un tamponamento a catena può accadere, ma si può prevenire o evitare adottando alcuni accorgimenti che sono parte integrante di un corretto comportamento di guida.
Infine, chiudiamo con un consiglio relativo a un’evenienza purtroppo molto frequente: cosa succede se l’auto dietro la nostra ci è praticamente incollata al paraurti? Generalmente, visto che il tamponamento a catena è responsabilità del conducente che urta da dietro, non dovrebbe essere una nostra preoccupazione, ma per evitare incidenti più gravi, la raccomandazione, soprattutto se il conducente che ci segue risulta parecchio insistente, è quello di agevolare il sorpasso, sempre in condizioni di sicurezza, per evitare il peggio.