SOTTO A UNA CERTA SOGLIA - Il Codice della Strada vieta di circolare facendo troppo rumore. L’articolo 155 recita: “Durante la circolazione si devono evitare rumori molesti causati sia dal modo di guidare i veicoli, specialmente se a motore, sia dal modo in cui è sistemato il carico e sia da altri atti connessi con la circolazione stessa. Il dispositivo silenziatore, qualora prescritto, deve essere tenuto in buone condizioni di efficienza e non deve essere alterato”. Per questo lo scarico dell’auto deve mantenere le proprie emissioni sonore al di sotto di una certa soglia. Per la sentenza 2685/2020 della Cassazione, affinché un rumore sia classificato come molesto basta la valutazione soggettiva delle forze dell’ordine. Se questo non succede, che si tratti di un danno fortuito oppure una modifica all’impianto di scarico, si rischiano sanzioni anche parecchio pesanti.
MARMITTA BUCATA - Può capitare che durante la circolazione si danneggi involontariamente il silenziatore, più comunemente chiamato marmitta. In questo caso è necessario sistemarlo il prima possibile: prima di tutto perché ignorare il danno potrebbe peggiorare la situazione, ma anche perché le forze dell’ordine potrebbero rilevare un rumore più forte del normale e dare una multa da 42 a 173 euro. Come sentenziato dalla Cassazione, non servono dispositivi per la misurazione del rumore, ma è lo stesso agente di polizia a valutare l’eventuale superamento del limite.
SCARICO MODIFICATO - Ben diverso, e molto più grave, il caso in cui il rumore più forte del consueto sia dovuto a un impianto di scarico manomesso a causa di una modifica non omologata. In questo caso si fa riferimento all’articolo 78 comma 1 del Codice della Strada che impone l’approvazione da parte della Motorizzazione “quando siano apportate una o più modifiche alle caratteristiche costruttive o funzionali”. Quindi chi altera intenzionalmente l’impianto di scarico senza sottoporre la vettura al collaudo obbligatorio commette una violazione grave, sanzionata con una multa da 430 a 1.731 euro, a cui si aggiunge il ritiro della carta di circolazione.