Il DPCM di agosto 2022 prevedeva il bonus colonnine elettriche, ovvero un incentivo finalizzato all’acquisto e all’installazione delle colonnine di ricarica per le auto elettriche. Tuttavia, la misura non era mai stata attivata. Di recente, il governo italiano ha deciso di estendere il bonus colonnine elettriche anche per il biennio 2023-2024, con l’obiettivo di favorire la transizione verso la mobilità sostenibile. L’incentivo è stato introdotto nel 2022, e copre fino all’80% della spesa per l’installazione delle colonnine elettriche, con un tetto massimo di 1.500 euro per le persone fisiche e di 8.000 euro per gli edifici condominiali. La legge di conversione del D.L. 198/2022, anche nota come Milleproroghe 2023, ha confermato la proroga del bonus, tuttavia, si attendono ancora le disposizioni procedurali per l’erogazione del beneficio, che saranno definite in un momento successivo dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex MISE).
Il principale obiettivo del bonus colonnine elettriche è quello di incentivare l’utilizzo delle auto a zero emissioni e, di conseguenza, la riduzione delle emissioni di gas serra nell’ambiente. Le auto ibride e ancora di più le auto elettriche, infatti, rappresentano una valida alternativa ai mezzi a combustione fossile, tuttavia, uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo delle e-car, è il costo delle colonnine di ricarica, ancora presenti in numero insufficiente sul territorio.
Questo incentivo, pertanto, si propone di coprire in parte i costi di acquisto e di installazione delle colonnine elettriche in abitazioni private e condomini.
Secondo la normativa originaria, l’incentivo sarebbe dovuto partire a fino anno, venendo applicato solo sugli acquisti effettuati dal 4 ottobre al 31 dicembre 2022 e sulle infrastrutture di potenza standard, ovvero minori di 22 kW. Quelle tempistiche non sono mai state rispettate e in seguito il governo ha deciso di rendere attivo il beneficio sia per il 2023 sia per il 2024, fino a esaurimento fondi.
La proroga dell’incentivo è resa ufficiale dalla legge di conversione del D.L. 29 dicembre 2022 numero 198, “Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi”, e disponibile alla consultazione, vista la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale lo scorso 27 febbraio 2023.
Come anticipato, questo incentivo garantisce una copertura dell’80% sulla spesa sostenuta, con una soglia massima di 1.500 euro per le persone fisiche che installano la colonnina, e di 8.000 euro per gli edifici condominiali, per la posa in opera sulle parti comuni. Come sopra scritto, l’incentivo è valido solo per le infrastrutture di potenza standard, ovvero quelle adatte a un’utenza domestica (minori di 22 kW), mentre sono escluse le installazioni a vantaggio delle imprese.
Se siamo una persona fisica e vogliamo installare una colonnina elettrica nel proprio box, avremo uno sconto dell’80%, ma solo fino a un tetto massimo di 1.500 euro. Questo significa che se la spesa totale è di 2.500 euro, noi pagheremmo l’intero importo, con uno sconto dell’80% sui 1.500 euro, ovvero con uno sconto di 1.200 euro. Pertanto, anziché pagare 2.500 euro, pagheremmo solo 1.300 euro (2.500 – 1.200, che è l’80% di 1.500).
L’incentivo sarà erogato sotto forma di rimborso, che sarà accreditato tramite bonifico bancario sul conto corrente della persona fisica o della struttura condominiale che ha effettuato l’intervento, o, in alternativa, tramite sconto in fattura.
Senza il bonus, l’installazione di una colonnina di ricarica elettrica può diventare una spesa importante. Infatti, oltre alla colonnina in sé per sé, bisogna considerare anche le eventuali spese murarie, oltre all’intervento di installazione, considerando anche che quest’ultimo richiede quasi sempre un aumento della potenza del contatore.
Generalmente, le colonnine di ricarica per le auto elettriche sono di quattro tipi:
I dispositivi a carica lenta si interfacciano con un caricatore integrato alla macchina ed è capace di gestire la corrente alternata ricevuta per trasformarla in corrente continua.
I dispositivi a carica veloce caricano direttamente la batteria dell’auto, senza la necessità di trasformare e distribuire la corrente ricevuta.
Le soluzioni a uso domestico sono nella maggior parte dei casi le prime, e in particolare, per le persone fisiche, le wallbox domestiche, con potenza variabile tra 3 e 7,5 kW. Per avere un’idea di quanto costa una colonnina di ricarica per auto elettriche, una wallbox fino a 7,5 kW di potenza ha un prezzo che si aggira in media tra 800 e 1.500 euro (IVA inclusa) ed è la soluzione più economica. Queste colonnine possono ricaricare solamente 1 veicolo, a differenza di quelle più veloci e più potenti, progettate per ricaricare più contemporaneamente. Il costo delle colonnine di ricarica molto rapida può variare tra i 1.000 e i 4.000 euro, IVA esclusa. Il costo sale, più sono i punti di ricarica. Ovviamente, oltre a questa spesa, bisogna considerare anche il costo vivo dell’intervento.
Per le colonne con ricarica rapida e ultrarapida, si parte da una base di 22.000 euro. Per le Ultra-Fast con possibilità di ricarica fino a 8 veicoli, si parte da cifre attorno agli 80.000 euro più IVA.
Per quanto riguarda i condomini, abbiamo detto che il limite massimo di spesa ammonta a 8.000 euro. In questo caso, l’intervento riguarda le parti comuni dell’edificio condominiale, con riferimento agli articoli 1117 e 1117-bis del Codice Civile.
Ovviamente, ci sono delle differenze per quanto riguarda questo tipo di bonus se a richiederlo è una persona fisica oppure un condominio.
Infatti, se si vuole installare una colonnina di ricarica per le auto elettriche in un condominio, è necessario seguire una procedura ben precisa per ottenere l’autorizzazione.
Innanzitutto è necessario ottenere il via libera da parte dell’assemblea condominiale per procedere con l’intervento di installazione delle colonnine nelle parti comuni del condominio.
Invece, se l’intervento è richiesto da una sola persona, che vuole eseguire l’installazione nel proprio box privato, sarà comunque necessario contattare l’amministratore di condominio e informarlo della cosa. A ogni modo, è di fondamentale importanza rispettare tutte le regole di sicurezza previste dalla normativa vigente.
L’intervento sarà a cura di un’azienda specializzata che si occuperà di effettuare l’intervento e, alla fine di questo, rilascerà un certificato di conformità dell’impianto e del suo regolare funzionamento.
Abbiamo detto che uno degli elementi che contribuisce a disincentivare l’acquisto delle auto elettriche nel nostro Paese, oltre al costo elevato dell’auto, che in molti non possono considerare un investimento perché semplicemente fuori budget, è anche la scarsità dei punti di ricarica. Ma quante colonnine sono operative oggi nel nostro Paese?
Per rispondere a questa domanda, non possiamo fare altro che riferirci a un recente studio elaborato e diffuso dall’associazione Motus-E, aggiornato al 31 dicembre 2022. Stando a questo report, nel nostro Paese sono installati in totale 36.772 punti di ricarica, di cui 19.334 si trovano in infrastrutture di ricarica, mentre 14.048 risultano essere location accessibili al pubblico.
È una tendenza che registra una crescita rilevante rispetto allo scorso anno, con un aumento di 10.748 colonnine rispetto al 2021 (+41%) e una crescita di 6.111 unità per quanto riguarda le infrastrutture di ricarica (+46%). Raffrontando il report più recente con quello dell’anno precedente, si vede anche la crescita è aumentata, visto che nel 2021 l’aumento era stato rispettivamente del 35% e del 36%.
Inoltre, isolando solo l’ultimo trimestre del 2022, si nota che in questo periodo c’è stata la più elevata crescita di punti di ricarica, con 3.996 punti di ricarica installati, un trend che conferma e migliora l’andamento degli anni precedenti.
Per quanto riguarda i numeri di colonnine installate in luoghi pubblici e privati, possiamo tranquillamente affermare che quasi tre quarti del totale, e più precisamente il 72%, è installato su suolo pubblico, mentre il 28% delle restanti colonnine si trova su suolo privato a uso pubblico (ad esempio, i centri commerciali), con una crescita delle collocazioni su suolo privato del 7% rispetto all’anno precedente.
Le colonnine di ricarica possono essere acquistate con uno sconto del 90% se si ha diritto al Superbonus 2023. Tuttavia, l’installazione di queste colonnine fa parte degli interventi facoltativi che devono essere effettuati insieme a quelli obbligatori, definiti interventi trainanti, per consentire un doppio salto di classe energetica.
A differenza del precedente anno, il Superbonus 2023 prevede una detrazione del 90% invece del 110% per le spese sostenute entro l’anno. Inoltre, è previsto un incentivo del 50% per una spesa massima di 3.000 euro per incrementare la potenza disponibile della colonnina fino a un massimo di 7 kW, con la detrazione ripartita in 10 quote annuali.
Questa agevolazione risulta essere una detrazione fiscale ed è valida solo per le installazioni di colonnine di ricarica a uso privato.
Abbiamo detto che tale agevolazione è riservata solo alle persone fisiche e ai condomini, escludendo quindi le imprese. Per queste ultime, però, sono previsti contributi a fondo perduto, riservati alle imprese che installano colonnine di ricarica elettrica nelle città e sulle superstrade. L’agevolazione, che copre fino al 40% della spesa sostenuta, è rivolta alle imprese o ai Raggruppamenti Temporanei d’Impresa (RTI) che dimostreranno di aver gestito un adeguato numero di infrastrutture di ricarica sul territorio dell’Unione europea. L’obiettivo della misura è la realizzazione di almeno 13.755 infrastrutture di ricarica veloce per veicoli elettrici nei centri urbani e di almeno 7.500 infrastrutture di ricarica super-veloci sulle superstrade.
I contributi a fondo perduto sono gestiti dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e le risorse disponibili contano complessivamente 353.159.625 euro per le infrastrutture di ricarica nei centri urbani e 359.943.750 euro per le infrastrutture di ricarica sulle superstrade.
Per la realizzazione delle infrastrutture nei centri urbani, le risorse sono state ripartite annualmente in 127.116.925 euro per l’anno 2023, 127.116.925 euro per l’anno 2024 e 98.925.775 euro per l’anno 2025. Per quanto riguarda la realizzazione delle infrastrutture sulle superstrade, le risorse sono state ripartite in 149.352.660 euro per l’anno 2023, 143.017.650 euro per l’anno 2024 e 67.573.440 euro per l’anno 2025.
La misura fa parte della Missione 2, Componente 2, Investimento 4.3 del PNRR ed è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 13 febbraio 2023. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica pubblicherà i decreti attuativi entro il 16 marzo 2023.
> Nota bene. A oggi il Decreto Attuativo e la piattaforma dedicata non sono ancora disponibili. Dal Governo fanno sapere che lo saranno a breve, ma non c'è ancora una data ufficiale.