Come calcolare la distanza di sicurezza in auto: formula e cosa può influenzarla

Sicurezza
Pubblicato 07 novembre 2024

Come si calcola la distanza di sicurezza, quali sono i fattori da prendere in considerazione e cosa dice il Codice della Strada? Vediamo le risposte.

La distanza di sicurezza è una regola del Codice della Strada che serve rispettare al fine di prevenire incidenti. In molti si chiedono quale sia precisamente la distanza di sicurezza tra un veicolo e l’altro, ma una risposta univoca a questa domanda non c’è, perché bisogna tenere in conto diversi fattori. In questa guida spiegheremo come calcolare la distanza di sicurezza e i parametri da tenere in considerazione, la formula che ci serve a capire meglio quanto dobbiamo essere distanti da un veicolo, la distanza in base alla velocità che si sta percorrendo, cosa dice il Codice della Strada e come cambiano le cose in caso di maltempo. 

COS’È LA DISTANZA DI SICUREZZA E A CHE SERVE

La distanza di sicurezza è la distanza che un veicolo deve mantenere rispetto a quello che lo precede, al fine di potersi fermare in tempo, quando e dove necessario, senza tamponare il veicolo davanti al nostro nel caso in cui quest’ultimo si fermasse bruscamente. Si tratta di un accorgimento da prendere in considerazione per evitare incidenti e infatti è materia di studio anche nelle scuole guida, oltre che argomento di esame. 

COSA DICE IL CODICE DELLA STRADA

L’articolo 149 del Codice della Strada ha come oggetto la distanza di sicurezza. Quest’ultima è quindi una regola da rispettare a tutti gli effetti e viene presa in considerazione in caso di tamponamenti e incidenti per l’accertamento della responsabilità. 

Durante la marcia i veicoli devono tenere, rispetto al veicolo che precede, una distanza di sicurezza tale che sia garantito in ogni caso l’arresto tempestivo e siano evitate collisioni con i veicoli che precedono”, si legge. 

Nei commi seguenti si parla di quanto deve essere la distanza: fuori dai centri abitati, ad esempio, se presente un divieto di sorpasso solo per alcune categorie di veicoli, la distanza da mantenere non deve essere inferiore a 100 metri. Le cose cambiano, però, quando si circola su strade con due o più corsie per senso di marcia, poiché su questi tratti tale disposizione non viene osservata. 

Insomma, nemmeno nel CdS sembra esserci una precisa indicazione di quanto deve essere la distanza di sicurezza, ma si parla solo di distanza minima da mantenere su certi tratti stradali e delle sanzioni applicate per chi viola questa norma. 

Allora, come calcolare la distanza di sicurezza e come sapere quanto deve essere e come stabilirla?

COME CALCOLARE LA DISTANZA DI SICUREZZA

Cosa bisogna tenere in considerazione per calcolare la distanza minima di sicurezza tra due veicoli? Diversi fattori, tra cui: 

  • Lo stato fisico, la prontezza di riflessi e l’età del conducente; 
  • Il tipo di veicolo; 
  • Il tratto stradale che si sta percorrendo; 
  • Le condizioni climatiche; 
  • La visibilità;
  • La pendenza della strada;
  • Il carico a bordo del veicolo; 
  • Il traffico;
  • Lo stato delle gomme e del veicolo in generale (freni, sospensioni, etc.); 
  • Le condizioni del manto stradale. 

Il calcolo della distanza minima di sicurezza dovrebbe prendere in esame il tratto percorso dal veicolo che ci precede in un secondo, al fine di capire quanto tempo/distanza scorre tra l’eventuale accensione dello stop e la frenata del proprio veicolo, ipotizzando quindi che il veicolo avanti abbia lo stesso spazio di frenata del nostro. 

Abbiamo visto che il Codice della Strada cita una distanza minima solo su un determinato tratto stradale (una strada a una corsia con divieto sorpasso per certe categorie di veicoli), precisando che su strade con più corsie per doppio senso di marcia tale disposizione non è vigente. Non è un’informazione utile a farci calcolare numericamente quanta distanza serve tra un veicolo e un altro, ma è fondamentale per farci capire che, viste tutte le variabili in gioco, sempre di un rispetto di distanza minima si deve parlare. 

In ogni caso, è evidente che la distanza minima di sicurezza aumenta con l’aumento della velocità. Ma non basta: vanno presi in considerazione i parametri che abbiamo elencato prima. 

Infatti, all’aumento della velocità, servirà uno spazio di frenata quadruplo. Un metodo di calcolo valido può essere il seguente: si divide la velocità per 10 e si calcola il risultato al quadrato

Facciamo un esempio pratico: viaggiamo a 100 km/h, quindi dividendo per 10 verrà fuori 10, che al quadrato è 100, quindi la distanza minima di sicurezza in questo caso ammonterebbe a 100 metri. Tuttavia, anche questo metodo di calcolo preso così alla lettera risulta vulnerabile, perché dovremo completare la nostra operazione valutando le altre variabili (manto stradale, tipo di veicolo che ci precede, nostro livello di stanchezza, meteo, etc.). 

Un altro metodo, a condizione che possa essere eseguito senza distrazioni e in condizioni di totale sicurezza, è quello di prendere un riferimento e iniziare a contare da quando il veicolo che ci precede lo supera a quando lo raggiungiamo noi. Questo lasso di tempo non dovrebbe essere mai inferiore a 3 secondi, ma potrebbe aumentare in certe condizioni. 

Altro calcolo utile che può essere fatto riguarda la velocità a cui stiamo viaggiando: se viaggiamo alla velocità di 130 chilometri orari, ad esempio, significa che stiamo percorrendo 36 metri al secondo. Se ripensiamo al metodo dei 3 secondi, significa che la distanza minima deve essere di almeno 108 metri, ma abbiamo anche detto che in determinate condizioni bisogna aumentare questo lasso di tempo: per questo vanno aggiunti altri elementi, come il tempo di reazione e lo spazio di arresto disponibile.

LA FORMULA

Tra i metodi di calcolo che abbiamo appena citato, quello a nostro avviso più attendibile e affidabile è riconducibile alla seguente formula: 

D = (V/10)2

Laddove “D” rappresenta la distanza di sicurezza, e “V” la velocità alla quale si sta viaggiando.

IL TEMPO DI REAZIONE E LO SPAZIO DI ARRESTO

In media, il tempo di reazione di un individuo in buone condizioni psico-fisiche è di circa 1 secondo, ovvero la metà di una forbice che varia tra mezzo secondo e 1 secondo e mezzo. In questa situazione, l’azione di spostare il piede dall’acceleratore al freno viene impiegata in circa 0,8-1 secondi, lasso di tempo nel quale avremo percorso una ventina di metri (se viaggiamo tra 50 e 80 chilometri orari, a velocità più forti anche questo spazio ovviamente aumenta). Infatti, il tempo di reazione, e lo spazio che si percorre durante questo lasso di tempo, va sempre rapportato alla velocità.

È ovvio che un’auto con gomme usurate o con un impianto frenante non controllato di recente, o ancora con a bordo un certo tipo di carico, avrà bisogno di spazi di arresto di maggiori dimensioni, e qui le risposte date dal tempo di reazione possono cambiare, perché nel caso sopraccitato abbiamo considerato non solo un individuo in buone condizioni psico-fisiche, ma anche un veicolo che ha goduto sempre di buona manutenzione e che non presenta particolari problemi. 

Nello spazio di arresto, inoltre, bisogna contare anche quello del veicolo che ci precede, che può essere inferiore o superiore rispetto al nostro, implicando così altri fattori a cui pensare. Se ad esempio, per i motivi appena citati, il nostro spazio di arresto si quantifica in 40 metri e lo spazio di arresto dell’altro veicolo è di 30 metri, inevitabilmente questo squilibrio porterà a un diverso tempo di frenata e se la distanza di sicurezza minima non è rispettata o è comunque inferiore del previsto, allora il rischio di tamponamento sarà molto alto. 

Quindi, si può dire che la distanza di sicurezza è il risultato della somma tra lo spazio percorso nel tempo di reazione e lo spazio di frenata quantificato in base alla velocità alla quale si sta viaggiando. 

Elencando quelle formule di calcolo, insomma, si dà per scontato che lo spazio di arresto del veicolo che si trova davanti a noi sia lo stesso nostro, ma non sempre è così. Per questo motivo è difficile fornire una risposta universale o perfino una formula oggettiva sulla distanza di sicurezza: i valori indicati sono veritieri, ma approssimativi, proprio perché soggetti alla presenza di numerose variabili. 

COME CALCOLARE IL TEMPO DI REAZIONE: LA FORMULA

Per calcolare lo spazio percorso nel tempo di reazione espresso in metri bisogna applicare la seguente formula: 

TdR = (Vx1000mt)/1h

Ovvero moltiplicare la velocità per 1 chilometro (1.000 metri) e dividere il risultato per 1 ora, ovvero 3.600 secondi. Viaggiando a 50 km/h, lo spazio percorso nel tempo di reazione sarà di 13,88 metri (arrotondiamo a 14), alla luce della seguente operazione (50x1000mt)/3600 s. 

Una semplificazione di questa formula è la seguente (il risultato è più o meno lo stesso): (V/10)x2,8

COME CALCOLARE LO SPAZIO DI FRENATA

La formula per calcolare lo spazio di frenata è la seguente: 

V2/(2a·μ)

Laddove “V” è la velocità (espressa in metri al secondo), “a” rappresenta la decelerazione media di 9,8 m/s2 (ovvero il coefficiente di accelerazione gravitazionale terrestre) e “μ” il coefficiente di attrito tra pneumatici e manto stradale. Quest’ultimo varia in base alle condizioni dell’asfalto: si parte dallo 0,8 in caso di asfalto asciutto, allo 0,05 in caso di strada ghiacciata, passando per lo 0,4 in caso di strada bagnata). 

TABELLA

Alla luce di quanto appena scritto, può essere utile una tabella indicante i valori associati di chilometri orari e distanza di sicurezza, che ricordiamo essere indicativa: se la nostra auto ha un carico pesante o ha le gomme consumate, o se siamo stanchi o in condizioni non ottimali, sarà bene incrementare le distanze qui sotto riportate. 

Velocità (km/h)

Spazio percorso nel tempo di reazione (1 secondo) espresso in metri

Spazio di frenata (metri)

Distanza di sicurezza (metri)

50

14 

11

25

60 

17

16

33

90

25

35

60

100

28

43

71

130

36

72

108

 

DISTANZA DI SICUREZZA IN CASO DI PIOGGIA

In caso di pioggia i valori relativi alla distanza di sicurezza possono aumentare di 20-30 punti percentuali, a seconda dell’entità della pioggia. 

Quando piove, bisognerebbe moderare la velocità, abbassando il limite previsto di 20 chilometri orari. Se piove bisogna considerare attentamente i fattori variabili che incidono sullo spazio di frenata del veicolo. In caso di pioggia normale, infatti, meglio aumentare del 20-25% la distanza con l’altro veicolo, mentre nei casi di pioggia forte, la distanza può essere anche quadruplicata. 

DISTANZA DI SICUREZZA IN CASO DI NEVE

In caso di neve la distanza di sicurezza va quadruplicata rispetto agli standard normali, sempre considerando le condizioni del veicolo e del guidatore. 

C’è invece un valore fisso di distanza di sicurezza stabilito dal Codice della Strada. Infatti, all’art. 149 comma 3, leggiamo quanto segue: “Quando siano in azione macchine sgombraneve o spargitrici, i veicoli devono procedere con la massima cautela. La distanza di sicurezza rispetto a tali macchine non deve essere comunque inferiore a 20 metri. I veicoli che procedono in senso opposto sono tenuti, se necessario, ad arrestarsi al fine di non intralciarne il lavoro”. 

DA FERMI

È obbligatorio mantenere la distanza di sicurezza da chi abbiamo davanti anche da fermi, al fine di evitare tamponamenti. Sotto questo aspetto, risulta molto importante regolare la velocità e rispettare, alla luce delle variabili già citate, i valori indicati nella tabella. 
La maggior parte degli incidenti che riguardano il mancato rispetto della distanza di sicurezza è provocata da distrazioni del conducente, quindi è importante mantenere sempre una certa soglia di attenzione alla guida, anche in situazioni apparentemente normali, o da fermi. 

SANZIONI

L’art. 149 del CdS include anche le sanzioni per chi viola le regole sulla distanza di sicurezza, con multe che vanno da 42 € a 173 €. Tuttavia, se per il mancato rispetto della distanza di sicurezza si genera anche una collisione che comporti gravi danni ai veicoli, la multa può aumentare da 87 € a 344 €. In caso di lesioni gravi alle persone coinvolte, la somma da pagare va da 430 € a 1.731 €

ASSISTENZA ALLA GUIDA PER LA DISTANZA DI SICUREZZA

Nelle auto moderne è presente un ADAS (Advanced Driver Assistance Systems, ovvero Sistemi Avanzati di Assistenza alla Guida) corrispondente a un Cruise Control Adattivo, ovvero una funzione che gestisce la velocità del veicolo prendendo in considerazione anche la distanza di sicurezza dai veicoli in avanti. Questo significa che, nel momento in cui questa distanza, rapportata alla velocità alla quale viaggiamo, si riduce, il sistema agisce sull’accelerazione, diminuendola e prevenendo l’eventuale collisione. 

Si tratta di una funzione più avanzata rispetto al semplice segnale sonoro di pericolo che avviene quando viaggiamo veloci e al contempo il veicolo davanti al nostro rallenta. In questo caso, avvisati dal segnale acustico, saremo obbligati noi stessi a frenare per evitare il rischio di incidente. 



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Ritratto di pierfra.delsignore
14 novembre 2024 - 19:57
4
Guarda io la patente la ho presa poco tempo dopo di te ho 50 anni, mica 25, la frenata automatica, assistente di corsia, adaptive cruise control lo ho dal 2011, ho cambiato un'auto da allora e senza non la avrei mai comprata. Nella prima l'assistente di corsia si disabilitava da menù ad auto ferma, in quella che ho ora, una Corolla c'è un apposito pulsante fisico sul volante sul lato destro che te la abilita e disabilita a piacimento, per l'Adaptive su quella precedente una VW c'era una apposita leva e si disabilitava semplicemente premendo il freno, su quella di ora è leggermente più complicata l'attivazione vanno premuti in successione due pulsanti sempre sul lato destro del volante, lo ho usato anche stasera in superstrada e si disabilita semplicemente premendo il freno, per l'ACC, la frenata automatica non mi ha mai dato problemi anzi salvato da due incidenti si è pagata da sola, al limite mi segnalava di frenare in situazioni di asfalto viscido per sbaglio, su questa mi ha mezzo salvato da un incidente, ho contribuito pure io non per colpa mia ma perché un diversamente intelligente è uscito di corsia in autostrada mentre lo stavo superando è stata una questione di cm ma anche l'acc ha aiutato, non mi è accaduto mai che frenasse in coda ok, guido poco in città ormai, ma ognitanto mi capita, in un caso particolare ma c'è scritto nel manuale ha frenato durante una salita molto ripida, il sensore ha scambiato l'asfalto per un ostacolo, ma è stata una cosa molto progressiva e comunque non pericolosa andavo pianissimo era una salita di una stradina di montagna simile ad una rampa di uscita da un garage, se il tuo sistema di frenata automatica ha queste anomalie seriamente fallo controllare non è normale, se poi è l'adaptive non so che modello e marca tua abbia, ho provato pure quello di Tesla la mitologica guida autonoma, colpo di freno e si disattiva tutto pure li, se non lo fa non mi sembra normale.
Ritratto di GIACOMO DOMENICO STINCONE
15 novembre 2024 - 09:39
l'auto altro non è che una semplice yaris ibrida 2024, sulla quale hanno pensato bene ( male) di mettermi ogni sorta di adas, che mi stanno creando non poca ansia. la disattivazione di alcuni adas la faccio, per esempio la vibrazione su lda se non inserisco indicatore di direzione, quando oltrepasso la linea continua o tratteggiata, ma mi rimane il blocco istantaneo del volante e il sonoro, poi per altri devo sedermi un attimo e vedere come disattivarli, se li ritengo un pericolo e non un aiuto. il problema è che la disattivazione è sempre temporanea, e va attivata ogni volta che si sale in auto. rimango della convinzione che gli adas o come vogliamo chiamarli, non interpretano il pericolo ma come per gli istinti naturali, semplicemente reagiscono ( circuiti e sensori) a degli imput esterni a prescindere dalla vera pericolosita, che solo l'umano puo discriminare. una cosa è certa, un risultato sti adas lo stanno ottenendo sul sottoscritto, guido con i piedi di piombo, non si sa mai che ti caccia fuori l'auto dal cilindro adas.
Ritratto di pierfra.delsignore
15 novembre 2024 - 20:26
4
Guarda avendo pure io una Toyota rimango veramente sorpreso in quanto nella mia una Corolla, vero livello superiore ma non è che stiamo parlando di una Lexus ES da 80.000 euro, non ho mai riscontrato questo tipo di problematiche tutto disattivabile manualmente dal suo bravo pulsante fisico, solo l'Adaptive lo trovo leggermente più macchino rispetto all'auto di prima (in attivazione però), una volta imparata la sequenza e la tempistica della sequenza di di tasti che sono due poi siamo chiari, tutto risolto. Io sinceramente andrei in concessionaria a farli tarare. Per il line assist poi io ho il tasto (fisico) sul voltante lo attivo veramente raramente, lo trovo utile solo per autostrade o tangenziali stile USA dove magari ti puoi distrarre un attimo proprio perché vai dritto per decine di km, caso raro da noi
Ritratto di GIACOMO DOMENICO STINCONE
16 novembre 2024 - 09:24
la disattivazione la faccio, ma rimane sempre in modalita temporanea, e non posso certamente stare li a smanettare sulla razza sinistra del volante ogni volta che salgo in auto. le riassicuro e ripeto, sentire un'auto che a 15-20 orari ti frena da sola mentre sei in coda, alla giusta distanza non è per niente una bella sensazione. sentire un minibiblocco del volante, perche "colpevole" di aver pestato per un decimo di secondo, una linea continua lato destro, non è per nulla rassicurante. procedere su strada con il limite dei 90, a 80 km/ora, e sentire avviso sonoro e luminoso del limite di velocita dei 40, ti fa sobbalzare e spaventare per l'alto numero degli autovelox in circolazione, salvo poi scoprire che quei famosi 40 km/ora, stavano sulla corsia di decelerazione della strada, e quindi totalmente estranei alla mia corsia. dove la vede tutta questa "intelligenza" proprio non la vedo.
Ritratto di pierfra.delsignore
16 novembre 2024 - 13:57
4
Prendo nota di questo comportamento, io questi optional li ho voluti su VW (Passat) ora su Toyota Corolla, li ho usati su Tesla (Model s), non di mai proprietà, Mercedes Benz (Klasse A), Volvo S80 e Lexus RX, per anni ho avuto anche mansioni di autista nella ditta dove lavorato precedentemente, mai riscontrato questo tipo di comportamento, di cui mi parli, anche io attualmente ho una Toyota, il line assit si disattiva per sempre con il tastino fisico fino alla prossima riattivazione, la frenata automatica in coda non mi è mai entrata, solo un caso come da manuale in una salita davvero ripida, sulla Passat accadeva lo stesso su fondo sdrucciolevole (sporco con residui di incidente, olio, liquidi vari), mi sembra un comportamento anomalo, io una guardatina la farei dare in Toyota. L'unica cosa che devo inserire ogni volta è l'assiste alla partenza in salita, ma anche qui è un tasto fisico, appresso che certe funzioni che devono essere immediate siano disinseribili manualmente da tasti fisici, senza navigare in sottomenù che fanno perdere l'orizzonte della strada.
Ritratto di GIACOMO DOMENICO STINCONE
18 novembre 2024 - 09:55
abbiamo centrato il punto. la disattivazione permanente di quei dispositivi, che io e solo io ritengo pericolosi per la mia e altrui sicurezza. e non li ritengo tali per partito preso, ma perche piu e piu volte mi hanno creato pericoli reali. punto. quanto a sta c... di frenata automatica in coda, all'inizio pensavo addirittura a un guasto elettrico o elettronico sul controllo del sistema frenante, dischi e cc ecc. ma non è cosi, mi frena a prescindere, quando in coda la "distanza" di sicurezza elettronica non coincide col mio e altrui criterio di sicurezza spaziale, e ribadisco vi sto parlando di velocita "stratosferiche", cioe 15-20 km/ora.
Ritratto di Biondi stefano
8 novembre 2024 - 17:57
Se siamo a distanza, lo sappiamo dopo....se ti fermi in tempo, eri a distanza. Se invece fai i cocci ...non c'eri.

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